Mercato del Torino condizionato dall’impossibilità di spendere: non è stato preso nessun giocatore che permetta il salto di qualità

04.02.2024 09:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata alla conferenza stampa Elena Rossin
Vagnati e Cairo
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Vagnati e Cairo
© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom

Dal mercato di gennaio il Torino non è uscito rafforzato come sarebbe dovuto essere per una squadra che sta lottando per un posto in Europa e infatti non è stato preso nessun giocatore che possa far fare il salto di qualità. Sono arrivati Kabic, Lovato, Masina, Okereke ed è tornato il giovane portiere Passador e sono stati ceduti N’Guessan, Seck, Radonjic, Zima, Soppy e Karamoh. I nuovi sono tutti in prestito e ora si trovano in una squadra migliore per posizione in classifica o categoria rispetto a quella dov’erano, a parte Kabic poiché la Stella Rossa è seconda nel campionato serbo. Mentre chi è andato via voleva cambiare aria perché, per motivi vari, trovava poco spazio. La spiegazione di un mercato non all’altezza delle aspettative l’ha data, con la sincerità che lo contraddistingue e senza alcun accenno di polemica, mister Juric. Ecco che cosa ha detto ieri in conferenza stampa rispondendo alle specifiche domande dei giornalisti presenti:   

I giocatori che sono arrivati sono quelli che servono per provare a incrementare la posizione in classifica?
"Dovevamo fare un mercato di prestiti o di giocatori a parametro zero stando attenti a livello economico. Cercavamo giocatori che ci potessero dare una mano. A gennaio non è mai facile trovare prestiti così e vuole dire che qualche problemino lo si ha, però pensiamo che abbiamo fatto il meglio possibile rispetto a quello che si poteva fare".

Dopo i risultati positivi dell'ultimo periodo ha chiesto rinforzi al presidente?
"Abbiamo fatto una chiacchierata e ha detto che non si poteva fare. Ci sono stati momenti nei quali il presidente ha investito e questa volta ha detto che non si poteva fare. Se volevamo qualcuno lo si doveva prendere in prestito e doveva andare via un giocatore che c’era. Se non sbaglio sono andati in via in cinque e sono arrivati in tre più il ragazzino (Kabic, ndr). E’ andato via Zima ed è arrivato Lovato, Soppy è uscito e questo era il discorso. Con franchezza il presidente ha detto ciò che riteneva giusto fare in questo momento”.

Sono andati via gli scontenti, è un Torino più sereno dopo questo mercato?
"Da un certo punto di vista, sì. Nel senso che non potevamo fare acquisti per fare di più. A Verona avevamo preso Borini che ci aveva dato un sacco di qualità subito, lo abbiamo preso e messo dentro e siamo diventati  automaticamente migliori. Abbiamo preso i giocatori secondo me giusti per il contesto in cui ci troviamo e per le possibilità che avevamo. Sono andati via ragazzi che l’anno scorso avevano dato e quest’anno meno e che, per varie ragioni, non erano più soddisfatti, contenti. Questa definizione di Torino più sereno mi sembra ottima".

Come mai è così difficile trovare un esterno mancino naturale?
"Dico sinceramente che ultimamente vedo Lazaro molto bene: è più propositivo. Doveva fare gol a Firenze e poteva farlo a Cagliari, ma cominci a fare assist e sta entrando in più occasioni nelle azioni da gol. In questo momento ci va bene. Migliorare veramente non è facile: mettere uno che ci migliori subito non è così. C’è un equilibrio della squadra che va bene e nella situazione in cui siamo e con le possibilità economiche che avevamo cercavamo giocatori che potessero darci una mano e sicuramente ci possono aiutare, 17 partite sono tante. Siamo un po' meno rispetto a prima e avremo bisogno di tutti. Non avevamo la possibilità di prendere uno forte che ci potesse far fare il salto di qualità in certi ruoli. Secondo me, la squadra è giusta, gioca e si esprime bene, si allena alla grande e va bene così".

Ci sono rimpianti per qualcuno che è andato via a gennaio?
"Con tutti loro abbiamo, tutto lo staff e anche quello medico, dato tanto a livello di allenamenti e umano. Per un periodo siamo riusciti a far rendere qualcuno al massimo della sua vita e poi dopo sono tornati indietro e là è finita la crescita dei giocatori e della comprensione della vita. Ci sono stati vari casi, Zima è stato al top voleva, ma andare via perché non si è trovato bene in certe situazioni, non è diventato titolare fisso però pur avendo chiesto di andare via fino all'ultimo giorno come Seck è stato impeccabile. Per quel che riguarda Seck sono convinto che farà benissimo a Frosinone. E’ un ragazzo che è si è trasformato a livello mentale e nel vedere com’è la vita. Si allenava sempre a mille per questo sono convinto che farà bene a Frosinone e in futuro si vedrà. Aveva bisogno di un ambiente un po’ più leggero per lui, questo è sicuro".