Sarri: "Il mio futuro? Ora vado a pranzo col babbo"

“Il mio futuro? Ora vado a pranzo con i’ mi’babbo”, ha detto Sarri rispondendo ad una domanda dell'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport.

“Fra 2-3 anni smetto e mi occuperò di aiutare il mio territorio e le persone che se lo meritano per quello che hanno fatto negli anni", ha aggiunto il tecnico toscano.

"Sono ancorato a Figline, sono cresciuto in piazza. Poi ho giocato nelle giovanili del Figline e cinque anni in prima squadra. Devo rendere grazie a chi mi ha cresciuto, gli allenatori e tutti coloro che hanno fatto parte della mia carriera. E oggi sono qui a prendere un caffè con il mio amico da sempre Valerio Pianigiani. Così come nei giorni scorsi mi sono fermato a un allenamento degli Under 12 locali e ho visto il calcio vero. Sono tornato a casa con un senso di contentezza”, ha continuato Sarri, uno dei candidati alla panchina del Torino, secondo le preferenze di Cairo.

Sulla mancata possibilità di non essere andato al Milan, Sarri ha commentato. 

"Arrigo è uno dei pochi che ha cambiato il calcio. C’è un prima Sacchi e un dopo Sacchi nell’ultimo secolo. Se non fosse arrivato per me il no da parte di Berlusconi al Milan, non avrei mai allenato quel grande Napoli”.