Torino-Milan, le pagelle: il gallo non stupisce più, Hart fa miracoli. Barreca tornato ai suoi livelli

17.01.2017 00:01 di  Alex Bembi   vedi letture
Torino-Milan, le pagelle: il gallo non stupisce più, Hart fa miracoli. Barreca tornato ai suoi livelli
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© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

Hart 7: due gol incassati e 7 in pagella? Si perché con i suoi guantoni prende tutto, anche le mosche. Un gol lo becca su rigore e l’altro dopo due miracoli consecutivi. E persino in quell’occasione, la palla la riesce a respingere con un guizzo da terra, peccato per lui che sia poco oltre la linea di porta.

Zappacosta 6: spinge poco, ma tiene con attenzione la posizione sul pericoloso Bonaventura.

Rossettini 5: una gara delle sue, molto attenta sino all’ingenuità che causa il rigore e costa al toro due punti. Quell’abbraccio inutile, con Hart già in presa aerea se lo ricorderà per un pezzo.

Moretti 6,5: ottima partita di grinta, anticipi e posizionamento. Gladiatorio in alcune occasione, in 94 minuti commette un unico errore non salendo su un fuorigioco: perdonabilissimo, anche perché il Milan non sfrutta l’occasione. Becca un giallo assolutamente discutibile.

Barreca 6,5: sembrava in affanno nelle ultime uscite, oggi disputa invece un primo tempo sui livelli delle gare che lo avevano portato alla ribalta nazionale. Per tutta la prima frazione ara la fascia e giunge al cross (uno dei suoi colpi migliori), riuscendo a procurarsi un rigore sacrosanto che purtroppo il suo compagno non realizza.

Benassi 6,5: il gol, di rara bellezza, è un capitolo a parte, una ciliegina. La sua prova è stata eccellente a prescindere dal golasso, con tanta sostanza e alcuni colpi di qualità. (dal 80’ Baselli sv).

Valdifiori 5,5: dovrebbe essere il perno centrale di questo Toro che, appendendosi al suo regista, gestisce il vantaggio e porta a casa il risultato. Lui invece è anonimo nel primo tempo e palesemnte fuori dal gioco nel secondo. Non serviva il lieve infortunio per auspicarne la sostituzione. (dal 68’ Lukic 5,5: sbaglia parecchi appoggi e non cerca mai la verticalizzazione).

Obi 6: aggressivo sin dal primo minuto, quando per poco non va in gol con un rimpallo. Ci mette tanta cattiveria agonistica, a volte supera un po’ il segno come nel caso dell’ammonizione per un fallaccio su Abate. In occasione del raddoppio granata è lui, come Belotti, con caparbietà a tenere viva la palla che poi Benassi butta dentro. Finchè dura il fiato comunque è prezioso, la sua gara è di grande intensità. (dal 60’ Iturbe 4: ogni pallone toccato è un errore. Non riesce mai a fare la cosa giusta. Ci vuole un po’ di tempo per recuperarlo perché non è questo il vero Iturbe, ma oggi era un uomo in più per gli avversari).

Iago Falque 6,5: il problema avuto in settimana al tallone non lo condiziona affatto, sembra il giocatore della prima parte di stagione. Grandissima la giocata con cui dà il là al primo gol di Belotti, mette lo zampino anche sul raddoppio. Aiuta sempre Zappacosta sui raddoppi, finché non cala un po’ nel finale, avendo dato veramente tanto non solo qualitativamente, ma anche in quantità.

Belotti 7: ormai sorprende le rare volte che non finisce sul tabellino dei marcatori. Lo trovi ovunque, in difesa ad inseguire il regista avversario o sulla traiettoria del tiro sballato di un compagno: questa volta segna così, un po’ di rapina, ma nella ripresa gli esce di un soffio quello che sarebbe stato un capolavoro. Migliore in campo per distacco, tra tutti e 28 quelli scesi in campo questa sera al Grande Torino. Ci mette il cuore sino all’ultimo istante, quando un’altra sua ripartenza fa espellere Romagnoli.

Ljajic 5,5: La prestazione risente del rigore fallito che pesa tantissimo sull’economia della gara e sul morale del Toro al rientro in campo, ma prima e dopo il grave errore  non aveva giocato male. Certo, da lui ci si aspetta sempre qualche lampo, come quando lascia due avversari sul posto con un colpo di tacco geniale. Arriva anche al Tiro in un paio di occasioni, ma Donnarumma gli dice di no. Fosse stato preciso dal dischetto, oggi non era da insufficienza.

Alex Bembi