Toro, con il Chievo il bivio
Dopo un po’ di polemiche in ordine sparso, qualche attacco frontale, oggi inevitabilmente e finalmente si torna a parlare di calcio giocato: Domenica con il Chievo si deciderà molto, moltissimo del futuro prossimo del Toro.
La squadra ha visto partire Nicola Amoruso, per altro relegato nel dimenticatoio da qualche tempo e Malonga è volato a Foggia a farsi le ossa, scelta che doveva essere fatta ad inizio stagione dopo che GDB nel precampionato lo aveva più volte provato come puntero con discreti risultati, lo si doveva mandare a giocare per far si’ che completasse la crescita, quindi si è fatta la cosa giusta.
Squadra infarcita di difensori quella granata, acquistati cammin facendo e alcuni dei quali letteralmente desaparecido. Franceschini ne è l’esempio classico. Ha preso il posto di Melara o di De Sousa nel ruolo del giocatore non giocatore ed a fargli compagnia trova Pratali che fra una nefandezza ed un infortunio è destinato a non trovare probabilmente più posto.
Sono sicuramente queste le situazioni che pesano sul bilancio del Toro, aggiungiamoci un Elvis rottissimo ed un Ventola che ha già praticamente percorso tutto il sunset boulevard e capiamo quanto l’idea di comprare tanto per comprare non era sicuramente la scelta migliore.
Il problema è: ce la farà questo Toro a salvarsi con questi mezzi?
Sta tutto nella voglia, nella volontà, nella grinta e se vogliamo anche nella disperazione della formazione agli ordini di Novellino. Tanti sono gli elementi che sono chiamati alla prova d’appello, loro come la squadra sono al classico bivio: risorgere ed affermarsi o essere destinati a sparire.
Rosina, Bianchi, Natali, Diana, Dellafiore, Pisano, ma anche Vailatti, Stellone, Barone o riusciranno con la forza di volontà a trasformare in energia positiva il loro impegno o per molti di essi sarà la fine di una carriera pronosticata fra i grandi e che finirà nelle seconde linee di qualche squadra di bassissima classifica se non di B.
Per carità visti gli stipendi non c’è da essere troppo dispiaciuti, ma un conto è il Foggia per Malonga, un conto è finire in qualche squadra minore per i nomi fatti sopra.
Rosina dovrà imparare a passare la palla dopo aver saltato l’uomo, Bianchi a non sbagliare le due o tre mezze occasioni che gli capitano, Stellone provare a rientrare con convinzione dopo la fase offensiva, Diana provare a fare 350 cross al giorno in allenamento per poi realizzarne almeno uno buono a partita, Natali ad essere meno sofisticato e più calato nella parte di ultimo baluardo.
Che dire di Barone, arrivato da campione del Mondo, non ha mai dimostrato il carattere necessario, ecco provi ad essere trascinatore e a parlare di più in campo con i compagni; Vailatti che ora di anni ne ha 23 non è più un bambino mezzo prodigio e gli estimatori del settore giovanile lo hanno abbandonato da un pezzo. Nemmeno in prestito lo ha voluto più nessuno, nemmeno in serie B e quindi o riesce a sfoderare qualche cosa di finalmente positivo o si dovrà adattare quasi sicuramente ad una serie decisamente minore.
La partita con il Chievo è il bivio per molti, anche per i tifosi.
Contestare non servirà a nulla, questa squadra ha un disperato bisogno d’affetto ed avrebbe bisogno di uno stadio pieno ed infuocato per centrare l’obiettivo, ma difficilmente sarà così.
Tutti pronti, o quasi, a sparare sulla croce rossa, mentre mai come questa volta le grida dovrebbero essere di sprone per quei ragazzi un po’ troppo fragili psicologicamente per essere dei veri campioni.
4-4-1-1 è la ricetta di WAN per Domenica, ma se non ci sarà la spinta giusta di Abate e Diana, Bianchi sarà ben presto abbandonato nelle grinfie di Mandelli e Mantovani ex di turno, poco rimpianto il primo mentre il secondo ci poteva stare benissimo nel Toro … ma per lui e Balzaretti si sa bene come sono andate le cose.
Prepariamoci quindi con voglia anche noi a seguire una partita che se finirà in pareggio, vorrà dire aver imboccato il dirupo che porta diritti alla B, perdere non lascerebbe nemmeno spazio ai commenti.
Una cosa è certa che ce la si può giocare … eccome!
GMC