ESCLUSIVA TG – L. Moggi: “Il Torino è già attrezzato per l’Europa serve solo qualche rinforzo”
Luciano Moggi è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Moggi è stato un dirigente e manager calcistico ed è anche opinionista televisivo e radiofonico di trasmissioni sportive e giornalista pubblicista. Con lui abbiamo parlato del Torino passato da pochi giorni dalla conduzione tecnica di Mihajlovic a quella di Mazzarri e di come la società granata potrebbe e dovrebbe agire in questa sessione di mercato.
L’esonero di Mihajlovic era indispensabile per provare a risolvere i problemi del Torino?
“Se l'hanno mandato via è evidente che non aveva soddisfatto le attese del presidente Cairo. I risultati erano quelli che si conoscono e testimoniano la che la società ha dovuto prendere questo provvedimento magari anche gioco forza per migliorare la situazione tecnica della squadra".
Mazzarri è l’allenatore giusto per rimettere in carreggiata la squadra?
“Mazzarri sicuramente è un allenatore vecchio stampo e di buon senso e praticamente non farà cose eccezionali, ma sicuramente riuscirà a dare a questa squadra una filosofia diversa. L'arrivo di Mazzarri, forse, darà modo ai giocatori di essere più tranquilli in campo perché il carattere di Mihajlovic poteva portare qualche giocatore ad aver paura di sbagliare o fare tutto quello che sostanzialmente è successo nel Torino, però, è difficile stabilire se ciò che è accaduto sia stata esclusivamente colpa dell'allenatore".
La rosa del Torino è sufficientemente attrezzata per lottare per l’Europa League?
“Non ci sono dubbi perché nonostante i risultati la squadra è a due punti dalla zona Europa League e, quindi, penso che il presidente con l'esonero di Mihajlovic abbia proprio fatto il ragionamento di cambiare per andare in Europa. Se si tiene presente che la squadra ha avuto una mancanza di risultati notevole e si trova due punti da Atalanta e Sampdoria vuole dire che è una squadra che attrezzata per raggiungere l'obiettivo che il presidente vorrebbe: andare in Europa League".
La clausola da cento milioni per Belotti è giusta oppure finisce per essere un boomerang per il giocatore e per il Torino?
“No no, non è un boomerang, ma è l'abilità commerciale del presidente perché ha collocato il giocatore in un'ottica di campione e chi lo vuole deve pagare se non centro milioni comunque sessanta".
Far convivere Falque, Belotti, Ljajic, Niang e lasciando spazio anche a Berenguer ed Edera può essere un problema per l’allenatore tenuto conto che la squadra deve essere equilibrata in campo?
“Quando ci sono giocatori buoni non è mai un problema, mentre lo sarebbe se ci fossero giocatori mediocri, ma il Torino è una squadra con giocatori importanti”.
Secondo lei come dovrebbe agire il Torino in questa sessione di calciomercato?
“Non credo che vorrà fare cose eccezionali in questa sessione di mercato perché la squadra è già abbastanza attrezzata per andare in Europa League, quindi, basterà qualche aggiustamento con prestiti oppure operazioni di questo tipo".