Sergio Vatta: "Il Toro in A con due punti in media a partita"
Abbiamo intervistato in esclusiva Sergio Vatta, allenatore del settore giovanile del Torino dal 1977 al ‘91, con una parentesi nell’89 alla guida della prima squadra, e poi nei quadri tecnici federali in qualità di allenatore e responsabile delle Nazionali giovanili Under 16 e Under 17, fino al 1997. Dopo una breve esperienza con la Nazionale femminile, che riesce a portare alla fase finale dei Mondiali, dal 1998 al 2001 dirige il settore giovanile della Lazio. Con Vatta abbiamo parlato del campionato Torino. La squadra granata ha ottenuto risultati, ma non sempre ha giocato bene. Il Torino in questo momento ha bisogno di mettere tanti punti tra sé e la terza. Questa squadra quando perderà un po’ di freschezza atletica è destinata a fare una fatica enorme anche solo per fare un punticino. E’ quando si vince che bisogna crescere e migliorare. Il Torino andrà in A, ma per rimanerci ha bisogno di affiancare ai sei-sette giocatori interessanti che ha altri di valore.
Anche con il Sassuolo il Torino ha fatto punti. La squadra di quest’anno la soddisfa?
“La partita con il Sassuolo non mi è piaciuta e infatti ho visto che in alcuni momenti Ventura si è arrabbiato. Finora il Torino ha ottenuto risultati, ma non sempre ha giocato bene, al di là del secondo tempo con la Sampdoria e un paio di altre partite direi che abbiamo visto gare bruttine risolte da qualche miracolo e qualche gol soprattutto nel finale. Quando la fortuna deciderà di girarci le spalle io non so cosa succederà, sebbene la squadra sia decisamente più forte di quella dell’anno scorso e soprattutto più serena e più tranquilla con un allenatore che ha del buon senso. Però c’è una cosa che non capisco e che l’allenatore dovrà capire: Ebagua non può stare in campo, soprattutto quando si gioca in trasferta. Io mi chiedo come si fa a giocare con uno che cammina per il campo? Ieri avrà toccato tre-quattro palloni. Anche Bianchi ha toccato pochi palloni, ma con uno per poco fa gol e con altri ci ha provato. Per quello che riguarda le palle riconquistate in fase difensiva Ebagua con il Sassuolo ne ha presa una sulla trequarti e pure casualmente perché l’avversario ha sbagliato. Non si può giocare in dieci. Con il Sassuolo grossi pericoli, a parte il tiro iniziale di Sansone, non ne abbiamo corsi, ma abbiamo subito sul piano complessivo del gioco, anche se gli atri non erano un gran che, però erano sveltini, organizzati, avevano voglia di correre. Io l’anno scorso criticavo Sgrigna, ma almeno lui ieri quando è entrato al posto di Ebagua qualche cosa l’ha fatta. Oltre tutto Ebagua, seppur abbia buona volontà, non garantisce a Bianchi gli spazi per agire. Il Torino in questo momento ha bisogno di mettere tanti punti tra sé e la terza, quest’anno non abbiamo, tranne a Gubbio dove si doveva prendere il punticino, fatto risultati negativi e abbiamo preso quasi sempre tutti i punti che si poteva. Se facciamo una media di due punti a partita, va bene e andiamo in serie A”.
Che cosa la preoccupa del gioco del Torino?
“L’allenatore applica il turnover e così facendo sta togliendo la naturalezza nel gioco e negli inserimenti. Capisco che Ventura non voglia bruciare fisicamente i giocatori, ma aspetti almeno che qualcuno sia stanco per sostituirlo non si sono giocate cento partite e siamo in B e non si deve giocare in settimana in Champions League. E’ vero che il campionato è lungo e che c’è qualche turno infrasettimanale, ma va bene …, posso capire …, a Gubbio si è rischiato e alla fine perso volendo proprio rischiare e ho la sensazione che qualcuno giochi per altre ragioni, magari perché a gennaio lo si vuole dare via. Già l’anno scorso giocavano alcuni giocatori che non meritavano, in campo non devono andare i giocatori solo per far vedere che sono stati acquistati, perché certi calciatori giocando dimostrano solo di non essere validi e in più tenendoli in campo si rischia di perdere le partite. Mi sembra che l’allenatore debba far si che i giocatori si allenino maggiormente sulla continuità d’attenzione, perché l’attenzione porta via energie fisiche e non solo psicologiche, la stanchezza fisica e quella psicologica si influenzano a vicenda, infatti quando si è stanchi non si ragiona più e quando non si ragiona più ci si sente più stanchi. Le nostre azioni si svolgono sempre nello stesso modo: palla dietro e farla girare da destra a sinistra e da sinistra a destra, questo non è uno schema. Facendo così perdiamo tempo prezioso per fare azioni di gioco, per fare cross, per fare tiri e per fare gol. Certe cose se le può permettere il Barcellona perché sappiamo che giocatori ha e come è capace di andare in gol in qualsiasi momento con i centrocampisti e il suo grande fuoriclasse Messi. Il Torino quando perderà un po’ di freschezza atletica è destinata a fare una fatica enorme anche solo pera fare un punticino. Ma se si starà attenti a questi aspetti in serie A ci andiamo”.
Dalle sue affermazioni sembrerebbe che il Torino non sia primo in classifica e con cinque punti in più delle seconde Pescara e Sassuolo.
“Non sto dicendo che non ci siano i risultati e che ieri con il Sassuolo non si sia guadagnato un punto. E’ quando si vince che bisogna crescere e migliorare. Mi incoraggia positivamente il fatto che la squadra quando subisce un gol non si scoraggia e resta serena e si vede che l’allenatore sotto questo aspetto è riuscito ad infondere un minimo di sicurezza. Ma bisogna fare in modo che a questa sicurezza si aggiunga la libertà per i giocatori di fare anche giocate diverse da quelle che vuole l’allenatore, altrimenti si toglie loro la creatività, la capacità di crescere di un giocatore si vede solo e quando un giocatore è libero di esprimersi”.
C’è qualche giocatore che sta facendo particolarmente bene e in prospettiva può costituire lo zoccolo duro anche in A?
“Sei-sette ragazzi interessanti ci sono: Darmian, Basha, Ogbonna, speriamo che non sia già stato venduto perché se danno via lui vuol dire che la società non ha nessuna intenzione di costruire una squadra come si deve, Stevanovic, Antenucci, a Modena ieri non ha giocato al meglio e Ventura ha fatto bene a sostituirlo, ma è un giocatore che ha delle qualità, e Iori che a centrocampo detta i tempi. Guberti è infortunato e prima non aveva fatto vedere il suo potenziale, ma quello che giocava nella Sampdoria lo scorso anno era un giocatore utile in A. Io ho paura che quando in campo c’è Ebagua che cammina Stevanovic e Antenucci rischiano di “morire” di fatica prima di Natale. Quest’anno con questi giocatori che fanno bene si va avanti, ma il prossimo anno in A bisogna prenderne altri validi da affiancare a questi. Ricordiamoci che non basta vendere Ogbonna per avere i soldi sufficienti per allestire una squadra in A in grado di piazzarsi fuori dalla zona retrocessione. Io sono dell’idea che è meglio non andare in A, se poi si disputa tutto il campionato all’ultimo posto e si torna l’anno successivo in B; sarebbe una catastrofe dalla quale difficilmente ci si tirerebbe fuori, senza pensare alle contestazioni che ne deriverebbero. Io dico: riesce a stare in A il Catania e non può fare lo stesso il Torino con il blasone che ha, insomma noi siamo in grado di dare di più anche come pubblico, anche come sponsor. E’ importante che i soldi si utilizzino per prendere i giocatori perché si può fare una buona squadra senza spendere una fortuna,adesso che ci sono le porte aperte agli stranieri. Con un po’ di buon senso si fa eccome una buona squadra”.