Sensounico, a suon di Toro. E' sempre la stessa storia

15.04.2013 15:54 di  Marina Beccuti   vedi letture
Sensounico, a suon di Toro. E' sempre la stessa storia
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© foto di Sensounico

Oggi volevamo fare un concerto ben diverso! Ci abbiamo pure creduto fino ad un certo punto ed invece ci troviamo costretti a fare una scaletta composta da una sola canzone: “Sempre la stessa storia” di Luigi Tenco, edito il 25 ottobre del 1960. Già perché gira e rigira è “sempre la stessa storia”: ciclo di ferro, salvezza quasi raggiunta, non è contro queste squadre che bisogna far punti. Poi però il pensiero di tutti è tutt’altro (o almeno la speranza). Però se quando giochi in casa con la Roma puoi non far punti, se quando giochi fuori casa contro alcune squadre è concesso e quasi fisiologico non fare punti, se affronti il “ciclo di ferro”  senza quella sagacia e furbizia propria di una squadra che deve salvarsi, vorrei ci spiegassero quando hanno intenzione di  fare questi punti che mancano per la salvezza matematica. Ne mancano una manciata da una vita ormai.

Se vai in vantaggio a Bologna, non puoi farti raggiungere e superare e poi fare un finale al cardiopalma per ottenere un punticino. Con la Roma, se pareggi, devi tenere duro. Con la Roma se giochi in 11 contro 10 devi approfittarne e giocare con grinta e assoluta abnegazione per ottenere almeno il punto. Ma è sempre la stessa storia: bravi a far vedere come siamo abili a giocare ma ingenui nel portare al termine la partita. Ma è “sempre la stessa storia” se si continua a puntare su cavalli che purtroppo di razza non sono. Regalare sempre agli avversari uno o due giocatori a partita sta diventando un’abitudine alquanto rischiosa. Ed oggi non faremo nemmeno i nomi di questi giocatori, perché la partita  l’avete vista ed è inutile rimarcare l’evidenza. Si buttano nella mischia i giocatori che avrebbero dovuto essere titolari per sperare che in 20 minuti facciano ciò che gli altri nei precedenti 70 minuti non sono riusciti a fare. Ed allora è “sempre la stessa storia”: Lamela ( così libero di tirare non lo lasciano neanche in allenamento) becca il 7, Cerci stesso giro su punizione prende il palo. Bianchi segna il secondo gol consecutivo ma si pensa di rinnovare il contratto di Barreto. Allora è “sempre la  stessa storia” che continua a ripetersi in questo campionato: siamo sì una neo promossa ma le neo promosse o chi si gioca la salvezza, le grandi le battono pure, magari sono meno belle di noi, ma le battono (Inter-Atalanta 3-4). Ed allora è “sempre la stessa storia”: sconfitta immeritata per le occasioni sprecate, buttate, mai nate, mal finalizzate o manco partite, complimenti a noi, punti agli altri. E’ “sempre la stessa storia” che vede il Toro non potersi permettere di pianificare il futuro perché la salvezza ancora non arriva…allora è “sempre la stessa storia” ma soprattutto ( ed è preoccupante) da un po’ di tempo “la stessa classifica”!


Buona settimana  granata.


Dave dei Sensounico