Non è il portiere la priorità del mercato

La porta del Torino, finora perforata tredici volte, non necessita per finire questo campionato di altri portieri. La società granata però deve iniziare a tener d'occhio il panorama degli estremi difensori in vista della prossima stagione.
21.12.2011 11:27 di  Elena Rossin   vedi letture
Non è il portiere la priorità del mercato
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Coppola, Morello e Gomis, ad alcuni questi tre cognomi fanno storcere il naso e come regalo per l’anno nuovo, visto che il calciomercato aprirà i battenti ufficialmente martedì 3 gennaio e li chiuderà il 31 dello stesso mese, vorrebbero che il Torino prendesse tra gli altri un portiere. Trovare un portiere che sia adatto alla concezione del gioco di Ventura però non è per nulla facile, anzi.

Coppola ha dovuto impegnarsi molto per riuscire ad eseguire quello che gli chiedeva l’allenatore e qualche errore lo ha commesso, ma se si valuta il suo operato con la necessaria e doverosa obiettività si conclude che il portiere granata arriva senza dubbio alla sufficienza, in fin dei conti sta disputando il campionato di serie B non la Champions League, quindi il metro di giudizio deve essere calibrato sulla categoria, non su valori assoluti.

Passando a Morello è stato fra i pali della porta granata solo uno spezzone di partita ufficiale in questa stagione (neppure in Coppa Italia aveva giocato), dal settantacinquesimo dell’ultima gara disputata con il Modena, è vero che appena entrato ha subito un gol da Greco, ma era un rigore e quanti portieri anche di fama internazionale non parano i rigori? quindi questa rete conta ben poco. Per quel che riguarda il gol subito all’ottantasettesimo da Ciaramitaro Morello non sarà stato perfetto, ma la responsabilità la deve dividere con il compagno di squadra nonché difensore centrale Glik. Ed anche in questo secondo caso come si fa a gettare la croce su Morello che non avendo la continuità di gioco fa ancora più fatica ad eseguire tempestivamente le giocate richieste da Ventura, solo andando in campo sempre, come ha dimostrato anche Coppola, un portiere riesce ad avere gli automatismi e la sicurezza necessaria per intervenire al meglio nella maggior parte dei casi.

Se poi si va a parlare di Gomis c’è ben poco da dire: il ragazzo non ha mai giocato, ovviamente in questa stagione, neppure un secondo di partita. Ha doti indubbie, ma essendo giovane, 22 anni, non ha ancora dimostrato continuità e completa maturazione, su quest’ultimo aspetto sta lavorando e si vedrà con quali risultati di crescita a fine campionato.

Dopo aver analizzato il parco portieri del Torino, bisogna trarre la conclusione se alla squadra serve un estremo difensore per terminare la stagione. Obiettivamente non è una priorità visto che il Torino è primo in classifica con tre punti in più del Verona secondo e ha la difesa più solida della serie B (13 gol subiti in venti partite). Non è una priorità soprattutto perché è molto difficile trovare un portiere che sia abituato e abbia dimestichezza con il modo di giocare di Ventura; per prenderne uno tanto per accontentare gli scontenti e poi non poterlo utilizzare per mesi, per dargli il tempo di apprendere quanto serve in campo, sarebbe solo uno spreco di denaro e di energie lavorative. Continuare la stagione con Coppola (in prestito dal Milan), Morello (in scadenza di contratto a giugno) e Gomis (giovane che lavorando con determinazione e costanza può crescere) è la scelta più logica.
Con questo non significa che la dirigenza non debba iniziare a guardarsi intorno attentamente in vista del prossimo campionato, perché partire per tempo su questo fronte sarà come iniziare la prossima stagione potendo contare su qualche punto già in tasca: in serie B di solito la squadra che prende pochi gol a fine stagione viene promossa, in A chi non ne subisce troppi non retrocede e poi non bisogna dimenticare che le parate di un portiere non valgono meno dei gol di un attaccante.