Cagliari-Torino, le pagelle: Ljajic ritorna a entusiasmare, che sorpresa Carlao

09.04.2017 17:22 di  Alex Bembi   vedi letture
Cagliari-Torino, le pagelle: Ljajic ritorna a entusiasmare, che sorpresa Carlao
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Hart 6: l’unico tiro in porta del Cagliari è quello con cui Borriello realizza il provvisorio vantaggio e lui per poco non riesce a impedirlo. Intuisce il rigore del rossoblu, ma il tiro è potente e gli piega la mano. Fa correre un brivido lungo la schiena dei suoi quando improvvisa un dribbling sulla pressione di Sau e per poco non si fa rubare la palla a due metri dalla linea di porta. Finisce tutto in un sussulto e lui salva la pagella odierna, anche perché il secondo gol da distanza ravvicinata non lo avrebbe impedito neppure Superman.

Zappacosta 6,5: mette in area la solita quantità enorme di cross, agendo quasi più da ala che da terzino. Per prendere le misure dell’assist gli serve però quasi tutto il primo tempo, con troppi passaggi a Rafael. Comunque, il lieto fine arriva quando confeziona un cioccolatino per il Gallo che vola a 24 reti.

Carlao 6,5: si presenta alla seria A italiana con una prova maiuscola, mostrando una spiccata dote sugli anticipi. Prova gagliarda anche in fase di contrasto, davvero niente male come esordio. Il fallo da rigore è l’unica distrazione, ma pesante e gli costa mezzo voto. (dal 66’ Ajeti 5,5: un rilancio alla “viva il parroco” che mette in pericolo la linea difensiva granata, per il resto poco impegnato).

Moretti 6,5: fresco di rinnovo, festeggia con una partita di quelle a cui ci ha abituato. Chiude tutti i varchi con grande attenzione, non correndo mai un solo rischio.

Molinaro 6: forse poteva attaccare quel lato del Cagliari sguarnito con più profitto, ma comunque non demerita, giocando con attenzione. Esce nell’intervallo per un problema al ginocchio e si rivede il giovane Barreca (dal 46’ Barreca 6: un paio di buoni recuperi in velocità e un altro paio di occasioni per il primo gol in serie A. purtroppo non arriva, ma è questione di tempo: questo ragazzo farà una brillante carriera).

Acquah 7,5: il ghanese è in un momento di forma eccezionale. Si cala nel nuovo modulo con abnegazione e sembra ancor più a suo agio rispetto alle ultime già ottime prestazioni. Tante chiusure che danno una gran mano alla difesa, un golasso che mette in ghiaccio la partita e una fisicità che sorregge il centrocampo a due voluto da mister Sinisa. Cosa chiedergli di più? Un po’ meno irruenza nelle entrate, perché il rosso che becca nel finale priverà il Toro di una pedina che si sta rivelando fondamentale per la prossima partita ed è un peccato.

Baselli 7: una gara più di spada che di fioretto, ma non per questo negativa. Anzi, data la querelle del passato riguardo la sua poca grinta, oggi si appunta una bella medaglia sul petto.

Iago Falque 5,5: uno dei più in ombra di questo bel Toro di nuovo corso. Per lui cambia poco con il 4-2-3-1, agisce sempre nella sua posizione prediletta, ma non si nota quasi mai. Pochissimi squilli, il passaggio per il terzo gol e una traversa sul finire di gara.

Ljajic 7,5: le passate stagione erano lì a testimoniarlo; lo aveva detto Mihajlovic, confermato il diretto interessato: Adem Ljajic non è un esterno, ma dà il meglio di sé agendo in zona centrale. Oggi può farlo per la prima volta in campionato dal primo minuto e non tradisce. Splendida prova che lo rivede finire sul tabellino dei marcatori (ah come calcia Ljajic!) e in generale trasmette la sensazione che, nel vivo dell’attacco piuttosto che emarginato in fascia, possa diventare dominante.

Iturbe 5,5: esce per una distorsione dopo una ventina di minuti. Finchè resta in campo però sembra meritare l’ennesima chance da titolare. Spostato a sinistra nel nuovo tridente alle spalle del Gallo, si fa vedere solo per un tiraccio da 40 metri che poteva evitare. (dal 21’ Boyè 6,5: commette sempre tanti errori, peccati di gioventù forse. Però si rivede per lunghi tratti il torello che aveva impressionato all’inizio del torneo, quel miscuglio esplosivo di potenza e tecnica e che potrebbe portarlo a diventare un ottimo giocatore, se saprà limare le disattenzioni e magari inquadrare ogni tanto la porta avversaria, visto che di professione fa l’attaccante).

Belotti 7: il timbro numero 24 arriva con un colpo di testa che ha dell’incredibile e sfida le leggi della fisica. Sul cross morbido di Zappacosta è un po’ in ritardo ma si avvita in area per raggiungerlo e riesce a imprimere al pallone la giusta potenza e traiettoria con una frustata da grande bomber. La solita prova tutta generosità e gol è arricchita anche dal dialogo con Ljajic che porta al gol del serbo: il suo colpo di tacco è sontuoso e il compagno ringrazia.

Alex Bembi