Mihajlovic: “Se con il Bologna giocheremo come sappiamo, abbiamo possibilità di vincere. Bisogna avere un obiettivo: il mio è l’Europa”

27.08.2016 19:54 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Mihajlovic: “Se con il Bologna giocheremo come sappiamo, abbiamo possibilità di vincere. Bisogna avere un obiettivo: il mio è l’Europa”
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

L’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, ha parlato in conferenza stampa della partita di domani sera con il Bologna. Dai suoi giocatori si aspetta una prova determinata ed è convinto che la società sul mercato agirà per prendere i rinforzi che servono. Ad un certo punto il mister ha esortato i giornalisti presenti a fare domande anche a Vives e Moretti in modo che si prendano impegni davanti a tutti. Ecco le sue parole.

Donadoni in conferenza stampa ha detto che il Torino ha una delle migliori rose della serie A, secondo lei è così?

“Sicuramente il Torino ha una rosa di livello, però, penso che ci siano squadre molto più attrezzate di noi. La rosa del Torino è migliore di quella del Bologna, con tutto il rispetto, poi è sempre il campo a dire se è così oppure no. Come ben sapete ci manca qualche tassello in modo da completare la rosa ed essere competitivi per lottare per l’Europa League e sono convinto che la società farà ciò che deve”.

Con il Milan sono stati decisivi alcuni errori del Torino, come ha visto la squadra in settimana in vista della gara di domani? Castan e Ljajic sono in grado di giocare dal primo minuto?

“La sconfitta con il Milan è dura da digerire perché è dipesa da nostri errori, però, una sconfitta può essere anche un’opportunità se si riesce a trarne i giusti insegnamenti per migliorare. Sappiamo dove abbiamo sbagliato, abbiamo rivisto la partita e lavorato sugli errori. Se saremo stati veramente bravi a capire dove abbiamo sbagliato quando si ripresenteranno situazioni simili agiremo in modo diverso non ripetendo più gli stessi errori e così cresceremo e miglioreremo. Quando ero un calciatore apprendevo in fretta e spero che anche i miei ragazzi facciano altrettanto in fretta. Comunque al di là degli errori commessi abbiamo disputato una buona gara con il Milan perché abbiamo dominato per lunghi tratti della partita e si è visto l’atteggiamento e lo spirito che io voglio. Dobbiamo migliorare nell’essere più intraprendenti nella metà campo avversaria, non avere paura di sbagliare, rischiare di più, prenderci maggiori responsabilità, essere più concentrati e attenti e soprattutto dobbiamo essere più cattivi nel difendere la porta e poi usare la stessa cattiveria quando si va ad attaccare. Ho fatto vedere ai ragazzi i dati della partita e per quel che riguarda il possesso palla nella metà campo avversaria siamo stati nettamente superiori al Milan e se siamo riusciti a giocare alla pari con una squadra come il Milan che ha come obiettivo l’andare in Europa penso che anche noi possiamo avere lo stesso obiettivo. Siamo migliorati rispetto a una settimana fa perché i ragazzi nuovi che sono arrivati hanno avuto maggior tempo per lavorare e assimilare le idee e capire meglio ciò che voglio da loro. Dopo la conferenza avremo un altro allenamento e poi vedremo chi sarà disponibile e chi giocherà domani”.

Belotti convocato in Nazionale può essere un’arma in più per domani? Che cosa può dare la Nazionale al giocatore dal punto di vista della convinzione?

“Penso che la convocazione in Nazionale sia meritata, lui è un giocatore fondamentale per il Torino, Ventura lo conosce bene e sa quello che può dare. Sono convinto che in futuro ci saranno anche altri giocatori che potranno fare bene in Nazionale, ma questo dipende sempre dai ragazzi e da quanto si metteranno in mostra. Belotti è un giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra perché è uno che aiuta molto in fase difensiva ed è anche molto bravo in fase realizzativa. E’ un giocatore completo che ha ancora ampi margini di miglioramento”.

Prima ha detto che il Bologna ha una rosa un po’ inferiore a quella del Torino, ma con il Crotone, pur tenendo conto che i calabresi sono una neo-promossa, ha creato parecchie occasioni da gol e realizzato molti tiri in porta segnando una rete e vincendo. Che Bologna si aspetta e quale reazione dovranno avere i sui giocatori?

“Oltre al gol il Bologna con il Crotone ha preso un palo e gli è stata annullata una rete che era regolare quindi hanno disputato una buona gara e meritato di vincere. Il Bologna è una buona squadra ben organizzata che si chiude e riparte bene e ha giocatori importanti come Destro, che è fondamentale nell’economia del gioco e che ha sempre segnato e segnerà sempre, hanno anche Verdi e Krejci, che è bravo. A centrocampo sono brevi e dietro hanno esperienza. Sicuramente noi non dobbiamo commettere lo sbaglio di sottovalutarli e non siamo nella condizione di farlo, ma dobbiamo essere sereni e tranquilli e giocare come sappiamo e se in campo ognuno farà ciò che sa con convinzione e serenità abbiamo tante possibilità di vincere la partita. Nessuno stress, dobbiamo pensare solo a noi stessi e disputare una gara senza distrazioni e sbagliando il meno possibile e facendo quello che abbiamo preparato fino ad oggi, come avevamo fatto per le altre gare, poi il campo dirà. Tutte le partite in serie A sono difficili, ma dipende sempre da noi”.

A tre giorni dalla chiusura del calciomercato e con la sosta per gli impegni della Nazionale per domani sera che cosa chiede: i tre punti per lavorare sereni o il bel gioco per convincere i tifosi e i giocatori, magari anche a scapito di un pareggio?

“Chiedo la vittoria giocando bene, semplice. Come sempre e come per ogni partita. Se poi non si gioca bene, ma si vince va bene lo stesso. Come ho già detto dobbiamo pensare partita per partita, domani giocheremo a casa nostra e dobbiamo fare di tutto per vincere, ma non dobbiamo essere preoccupati o stressati dal dover vincere per forza, nella vita c’è solo una cosa che si deve fare per forza. Dobbiamo essere sereni e tranquilli, convinti di quello che facciamo in modo da mettere in pratica ciò che si è provato in allenamento con coraggio così da giocare la nostra partita. Io guardo sempre la prestazione, poi, se sarà come la vedo di conseguenza anche il risultato sarà positivo, ma se non giocheremo come dobbiamo sarà più difficile ottenere un risultato positivo. Ripeto, dobbiamo pensare solo a noi stessi, con una vittoria essendoci la sosta si può lavorare con più serenità e tranquillità”.

Domani in porta giocherà Padelli? Negli ultimi giorni di mercato si aspetta l’arrivo di un nuovo portiere?

“Penso di sì, se non gli succederà qualche cosa nelle prossime ore dovrebbe giocare lui. Per quel che riguarda il mercato, ho detto tante volte che la società sa quello che serve e sono convinto che riusciremo a prendere i giocatori che servono. Di mercato parlo con la società”.

Come ha visto De Silvestri, Rossettini e Castan, gli ultimi giocatori arrivati, nell’inserimento nel gruppo e nell’apprendere gli schemi?

“Sicuramente meglio rispetto a una settimana fa, hanno avuto sette giorni in più per lavorare e assimilare certe cose, ma penso di aver già risposto a questa domanda prima. Naturalmente c’è tanto da lavorare, stanno meglio non dico dal punto di vista fisico, anche da quello, ma soprattutto da quello tattico”.

Ha sentito Maksimovic in questi giorni?

“No, per me Maksimovic è morto”.

Interviene il mister, “E hai ragazzi (Moretti e Vives presenti in conferenza stampa, ndr) non fate domande? Altrimenti non li porto più, se fossi al posto vostro chiederei anche a loro di rispondere a certe domande e di prendersi la responsabilità davanti a tutti. Non li ho portati perché sono i più belli, ce ne sono di più belli di loro. Fate domande anche a loro in modo che possano esprimersi, dire qualche cosa, prendersi un impegno morale con tutta la gente. Io sono l’allenatore, ma sono loro che vanno in campo e giocano, ma non sono io a dovervi insegnare il vostro lavoro. Penso che sia giusto che dicano quello che pensano, se gli fate domande possono prendersi l’impegno davanti a tutti per quello che vorrebbero fare o per quello che si aspettano o vogliono fare”.

Rispondete al mister.

Sempre Mihajlovic, “Non devono rispondere a me qui, lo fanno sul campo. Se non fate loro domande non li porto perché non mi va di disturbarli. E’ una cosa carina che abbiate la possibilità di fare più domande, se v’interessa”.

La conferenza è proseguita con domande anche per Vives e Moretti oltre che per altre a Mihajlovic.

Domani la partita sarà più difficile rispetto a quella di San Siro con il Milan dove non avevate nulla da perdere?

“Come non abbiamo nulla da perdere? Con il Milan abbiamo perso tre punti, altro che non avevamo nulla da perdere! Non la vedo così, per me ogni partita è importante, ogni partita è difficile e in ogni partita c’è qualche cosa da perdere o da guadagnare. Noi a San Siro abbiamo perso tre punti o comunque siamo tornati a casa con zero punti. Non mi piace che si dica che si va a San Siro e allora va bene: là non abbiamo nulla da perdere e se si perde nessuno ci dice niente. Ogni partita si deve giocare e ogni partita si deve giocare per cercare di vincere o almeno per provare a portare a casa un risultato positivo e se non si riesce si è persa qualche cosa. Anche la partita di domani ha la stessa importanza di quella con il Milan e dovremo cercare di conquistare il massimo dei punti come volevamo fare anche con il Milan o come vorremo fare con la Juve o in qualsiasi altra partita che giocheremo. Tutte le partite sono difficili e, ripeto, in tutte c’è qualche cosa da perdere o da guadagnare”.

Chi sarà il rigorista in caso di penalty?

“Belotti e Ljajic, per come la penso io, poi, tirerà chi si sentirà meglio. Non mi arrabbio mai con i ragazzi se sbagliano un gol o un passaggio, ma mi arrabbio se non fanno certe cose che devono fare: quando sbagliano atteggiamento o in campo non mettono in pratica ciò che si è provato in allenamento o se giocano senza coraggio. Sbagliare a fare gol, a tirare un rigore o fare un passaggio può succedere. Per come la vedo io, se uno sbaglia a tirare un rigore la prima volta che se ne deve calciare un altro deve essere lui a tirarlo, così si capisce tutto ed è meglio per lo stesso giocatore. Magari quando capiterà un altro rigore Belotti non se la sentirà o non sarà in campo. I ragazzi sanno chi sono i rigoristi e quali sono le posizioni e in campo si sparlano e chi si sente più sicuro di calcare il rigore lo tira”.

Ci sono ancora alcuni giorni di mercato, ma riaffermerebbe che questa squadra può lottare per l’Europa League?

“All’inizio ho già risposto a questa domanda, ho detto, se mi ricordo bene e se lei ha sentito, che manca ancora qualche tassello per essere competitivi per lottare con le altre che ambiscono ad andare in Europa League. E’ questa la risposta?”.

Sì.

“Allora l’avevo già detto”.

Il 4-2-4 che si è visto nella ripresa con il Milan è un’opzione quando la squadra deve recuperare il risultato?

“E’ sicuramente una soluzione. Sull’uno a uno, anche se non avessimo preso il secondo gol, avrei mandato in campo Maxi Lopez perché volevo vincere la partita. Il 4-2-4 è una soluzione più offensiva che serve quando si deve recuperare o quando non si riesce a sbloccare il risultato per vincere la partita. La mia squadra prenderà sempre qualche rischio in più per provare a vincere la partita, magari alla fine perderà, però, io voglio la mentalità che si gioca per vincere e non per non perdere. Un allenatore cin i cambi che fa dà un segnale alla propria squadra relativamente a quello che vuole fare. A San Siro anche se eravamo sull’uno a uno volevo mettere Maxi Lopez per vincere e magari avrei perso com’è successo. Però, una squadra deve sempre provare a vincere e se poi mancano cinque minuti e si è pari, magari ci si accontenta. E’ una soluzione come può essere il 4-3-1-2, dipende sempre chi è l’avversario e com’è posizionato e in che modo si pensa di poterlo mettere in difficoltà, più sulle fasce oppure più centralmente”.

Interviene il mister quando a Vives è chiesto Negli scorsi anni non vi siete mai sbilanciati sugli obiettivi, mentre quest’anno avete parlato subito d’Europa e i tifosi sperano, sente pressioni per questo?

“Non sono stati loro, ma io a dirlo. Avevo detto che se avremmo avuto una squadra come si deve l’obiettivo in due anni era andare in Europa, cominciando subito dal primo anno. Questo è il mio obiettivo, loro non si sono espressi. Potevo stare zitto e non dire niente, però, a me piace dare un obiettivo, poi, dipende se si riesce a raggiungerlo oppure no, ma dipende molto dagli ultimi tasselli che dobbiamo mettere in rosa. Ripeto, loro non si sono espressi. Io appena arrivato ho parlato d’Europa, ma prima non ho parlato con i giocatori e ci siamo messi d’accordo. L’Europa è una mia opinione, una mia cosa, mi prendo la responsabilità. Non sono venuto al Torino con l’obiettivo della salvezza, per come sono fatto io non lo farei mai perché voglio ottenere qualche cosa di più importante. Quando ho parlato con la società, ho trovato un presidente ambizioso e anch’io lo sono, quindi, vogliamo fare qualche cosa d’importante, non è detto che ci riusciamo, ma sicuramente ci proveremo e dipende anche molto da tutto quello che si fa. Devo darmi un obiettivo anche per i giocatori altrimenti ci salviamo e basta perché abbiamo fatto il nostro. Secondo me bisogna sempre alzare l’asticella e cercare di arrivare a un obiettivo importante e questo è l’obiettivo di tutti noi cercando di arrivarci in due anni, ma naturalmente ci proveremo anche quest’anno. E’ giusto per una squadra e una società come il Torino avere un obiettivo più importante che non salvarsi o stare a metà classifica e finire il campionato a dicembre, poi, può succedere che non ci riusciamo e restiamo lì, ma almeno l’obiettivo è fissato e cercheremo di raggiungerlo. Non dobbiamo sentire pressioni da questo, facciamo il nostro lavoro e ognuno faccia quello che deve con il massimo impegno partita per partita e si vedrà dove si arriverà, ma un obiettivo ci deve essere sempre”.