Ljajic è tornato a essere il fulcro del gioco, ma resterà al Torino?

Dopo un iniziale periodo buio con Mazzarri il serbo è diventato il protagonista di questo finale di stagione e si aspetta solo l’ufficialità della sua partecipazione al Mondiale in Russia.
17.05.2018 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Ljajic è tornato a essere il fulcro del gioco, ma resterà al Torino?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Adem Ljajic ha doti calcistiche superiori alla media che gli sono universalmente riconosciute, ma anche il difetto di “accendersi e spegnersi” durante le partite e questo lo ha collocato spesso fra i giocatori che non convincono del tutto gli allenatori solo perché discontinuo e a questo si aggiunge un caratterino che può essere definito fumantino a causa del suo ego alle volte un po’ eccessivo. Quando, però, il serbo si “accende” fa la differenza perché oltre a saper calciare molto bene le punizioni ha una visione del gioco che gli permette di essere imprevedibile per gli avversari e di saper servire i compagni con lanci millimetrici, quindi, o segna lui o fa segnare.

Al Torino lo aveva voluto Mihajlovc, suo estimatore, ma Adem non lo ha ripagato del tutto e quando alla guida dei granata è arrivato Mazzatti il giocatore per ben sei giornate si è accomodato in panchina senza entrare neppure un secondo in campo, poi con il Verona era entrato al settantesimo e nella successiva, il recupero della gara con il Crotone, era tornato titolare, ma nel seguente match con la Roma non era stato convocato a causa di un problema muscolare alla coscia sinistra accusato il giorno prima e poi risoltosi subito nel giro di quattro giorni, infatti, nella partita con la Fiorentina è stato utilizzato dal settantaquattresimo, in quella con il Cagliari dal cinquantaquattresimo e in fine si è ripreso il posto dalla gara con l’Inter senza neppure mai essere sostituito. Dopo il periodo di “castigo” si è visto un Ljajic determinante e che anche quando il Torino ha perso è sempre stato fra i migliori in campo se non il migliore, magari in qualche frangente ha corso un po’ meno di quanto avrebbe voluto Mazzarri, ma che ha regalato giocate di livello e imbeccato i compagni rientrando praticamente in tutte le azioni da gol dei granata. E’ evidente che un Adem così è fondamentale per il Torino del futuro.

Già ma Ljajic resterà al Torino? In teoria sì perché ha un contratto che lo lega al club granata fino a giugno 2020, ma cosa accadrà dopo che parteciperà al Mondiale in Russia con la sua Serbia? Il giocatore sarà convocato dal Ct Mladen Krstajic che diramerà la pre-lista il 20 maggio e poi entro il 4 giugno quella definitiva con i ventitré. Se si renderà protagonista al Mondiale com’è presumibile il suo valore, che era inevitabilmente diminuito e che adesso è già in ripresa, aumenterà. Mettendosi in mostra in Russia ci saranno società che si interesseranno a lui e che potrebbero bussare alla porta del Torino per averlo. Mazzarri sembra intenzionato a confermarlo, ma per la prossima stagione vuole “quattro attaccanti veri e ne giocheranno due, lo devono sapere tutti” e ha già detto che Ljajic sarebbe da considerarsi per ruolo nei quattro. Il mister granata, però, continua a ribadire che “tutti i giocatori dovranno essere motivati e giocare per la squadra e nessuno per se stesso”. Va da sé, quindi,  che bisognerà capire se il giocatore sarà felice e contento di restare in una squadra che non disputa le coppe internazionali e che per una maglia da titolare nel Torino dovrà entrare in concorrenza con gli latri compagni di reparto.
Spetta solo a Ljajic decidere se vorrà restare in granata, ma sarà la società, si spera in totale accordo con l’allenatore, a stabilire se Adem farà ancora parte del Torino oppure se diventerà una plusvalenza.