LIVE Juric: "Crisi? No. Sarà gara difficile con l'Empoli. Ora ci sono i cambi. Sanabria deve fare più gol. Siamo in zona grigia, dobbiamo uscirne"

08.10.2022 13:42 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Ivan Juric
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Ivan Juric

Tornare a vincere è l’unico obiettivo del Torino, dopo le tre sconfitte con Inter, Sassuolo e Napoli, tanto più perché la si giocherà in casa davanti al proprio pubblico e per non arrivare alla sfida con la Juventus della settimana prossima con il morale sotto gli scarpini. L’allenatore dei granata, Ivan Juric, fra poco in conferenza stampa presenterà la gara con l’Empoli, che si disputerà domani alle 12, allo stadio Grande Torino Olimpico.

Dopo tre sconfitte si ha la percezione che questa sia una partita snodo per evitare un'eventuale crisi? Come avete preparato la partita con l’Empoli?
"No, non ho questa percezione così grave. Il campionato è appena cominciato, è una fase dove si fa bene e meno bene, dove gira meglio e gira peggio. Abbiamo preparato la gara come al solito. L'Empoli è anni che gioca lo stesso tipo di calcio, pur cambiando allenatori. Ricercano giocatori sempre adatti al tipo di gioco. E' una società che si conferma da anni nel suo modo di vedere il calcio. Sarà una partita difficilissima perché da inizio stagione stanno facendo molto bene"

Come stanno gli infortunati?
"Tutti uguali, quasi tutti hanno fatto una settimana completa, magari alcuni con carichi un po’ ridotti, ma Ricci,Vojvoda e Pellegri sono tutti e tre a posto. Adesso vediamo se possono giocare tutti e tre dall’inizio, dobbiamo decidere. Comunque tutti e tre sono recuperati"

Che peso specifico ha questa partita? Conta più il gioco del risultato domani?
"Le vittorie e i punti aiutano in tutti i sensi e bisogna farli sempre. Dobbiamo imboccare la strada per arrivare a fare punti. Il gruppo per certe caratteristiche è cambiato, abbiamo perso qualche cosa e non so se ne abbiamo guadagnato altre. Adesso sono molto curioso perché nella partita a Napoli ho visto anche tante cose bellissime: nella costruzione, nella ricerca, e nella sincronia fra i giocatori. Ho visto molte cose belle per questo sono curioso di vedere quale strada prenderemo. La mia sensazione è che siamo in una zona grigia. Non siamo né carne né pesce. Dobbiamo prendere la strada positiva e il crescere a un certo livello comporta eliminare certi difetti che abbiamo. E' il momento più bello per un allenatore quando si sente questo "brio". Quando si comincia a costruire qualche cosa e vedi qualche miglioramento, anche se  magari è un qualcosa un po’ diverso rispetto a quello che penso, però si riesce a incanalarla bene. Questa è la percezione che ho, poi tutto passa dal gol preso all’ultimo minuto, ma la viviamo così. Anche a Napoli ho visto tantissime cose belle, errori gravi subito puniti e azioni costruite bene per intensità che è ciò che volevo vedere. In questo momento però è chiaro che siamo perdenti e devo trasformare questo gruppo in vincente. Con l’Empoli sarà una partita importante perché si arriva da sconfitte subite in vari modi. Dobbiamo fare punti anche molto sporchi"

Che differenza c'è per la squadra fra avere lei o  Paro in panchina visto che avete personalità diverse e vivete differentemente la partita?
"E’ la stessa cosa. Paro vive la partita in modo uguale al mio, ma non lo esprime. Tutte le sofferenze sono le stesse. Vediamo proprio le cose nello stesso modo praticamente siamo marito e moglie, siamo sempre insieme. Per la squadra, secondo me, non fa differenza se in panchina ci sono io oppure lui perché sa quello che deve fare in partita, sa come deve esprimersi rispetto ad altre partite e si giocherà in uno stadio diverso. Matteo è un grande sotto tutti gli aspetti"

Meglio Miranchuk oppure Radonjic con Vlasic all'inizio per affrontare l'Empoli?
"Sono tutte e due delle opzioni sia dall'inizio sia come a Napoli con i cambi. E’ un po’ diverso nel senso che Miranchuk ha determinate qualità che altri non hanno. Radonjic anche lui ha caratteristiche che non hanno gli altri. Deciderò domani chi scegliere. Queste sono le possibili scelte, poi abbiamo anche Karamoh e Pellegri che cominciano a stare bene. Abbiamo i cambi"

Cosa chiede a Sanabria?
"Ha costanza negli anni, ha una media gol che è quella e fa giocare bene la squadra. E’ costante nella sua carriera come media gol per un attaccante. Ha caratteristiche che a noi sono chiare, note: ti fa giocare bene e partecipa molto al gioco. Ma sicuramente ci sono altre cose che gli mancano. Per me, a livello di realizzazione non ha lo scatto di Pellegri o il dribbling non so di chi oppure la  forza di Belotti perché queste sono cose che non le ha e non le avrà mai, ma dentro l'area di rigore sui colpi di testa e in certe situazioni può fare ancora di più e la sua media gol può essere più alta. L'anno scorso ha preso tanti pali e ci sono state tante situazioni nelle quali poteva fare gol può migliorare con le caratteristiche che ha"

Spesso si dice che lei deve inventarsi qualche cosa per ricostruire lo spirito e l’anima della squadra che in estate sono stati strappati, ma cosa può inventarsi?
"Su spirito e anima non sono d’accordo. Questi ragazzi hanno una voglia di imparare unica. Li guardo, li seguo e veramente mi danno grandi soddisfazioni soddisfazione nei miglioramenti: vogliono migliorare come gruppo e individualmente. Questa è una base fantastica per un allenatore. La squadra è diversa, se giochi aggressivo e non rubi palla, se si fanno lanci lunghi e si è piccolini in mezzo al campo si fa così, questa è la realtà. Così come se non si ha un determinato giocatore. Anche io devo mettere i giocatori a proprio agio. Siamo in una zona grigia, non so  questo e non so quello come crescerà, guadagnerò in qualche cosa? Come nascondere ciò che ho perso? In quale modo posso migliorare i giocatori individualmente e come gruppo? Come esaltare quel determinato giocatore che per me è interessante, ma non è ancora sviluppato del tutto? Devo fare una squadra vincente in un altro modo, diciamo così. Ogni allenatore vorrebbe andare per la sua strada seguendo le sue scelte incastrando bene le cose, ma devo essere anche bravo e quando non sono incastrate devo cercare soluzioni. Non manca l’anima, questi ragazzi sono tanta roba, poi  le caratteristiche sono completamente diverse dall'anno scorso. Certe cose prima non le consideravo neanche perché eravamo vincenti, mentre ora siamo perdenti per cui vanno riconsiderate certe situazioni"

Quanto sta crescendo Schuurs?
"A me piace da morire. Ha una mentalità pazzesca, ha voglia di migliorarsi e di fare. Ci sono cose che fa veramente bene e altre in cui deve migliorare tantissimo. E' arrivato negli ultimi giorni di mercato e siamo insieme da poco più di un mese, con lui stiamo lavorando come pazzi: dal vivo, sui video. Sono convinto che  per le caratteristiche innate che ha, che sono certe e fantastiche: ha piede, visione del gioco e velocità nel lungo, può diventare un difensore importante se però cresce e migliora su altri aspetti. Lavoriamo con lui con grande piacere insieme a lui e mi auguro che tutto questo rimanga e si possa aggiungere l’anticipo, lo stare dietro al difensore, il lavoro di gambe e altre cose. Se si riesce diventerà un difensore importante. Questo vale più o meno per tutti, poi ci sono giocatori che hanno caratteristiche da top player e con loro si deve lavorare solo sul particolare e sulle posizioni, ma per caratteristiche si ha già il top"

Come valuta gli esterni per scegliere chi mandare in campo?
"Possiamo fare meglio. Lazaro ha preso un po’ di ritmo e ha margini di miglioramento in fase difensiva. I gol che prendiamo dipendono dalla conoscenza: vado, torno, non vado. Sono cose che si pagano in partita e si subiscono gol proprio perché va e poi invece torna. In questo momento si perde. In attacco sta crescendo e può fare ancora meglio. Vojvoda ha avuto il problema dell'infortunio. Singo e Aina possono fare meglio: in certi momenti mi soddisfano veramente e in altri di meno. Li scelgo guardando gli allenamenti, vedo come stanno di volta in volta e decido"

In quanto tempo si può uscire dalla zona grigia?
"Mi auguro il prima possibile. L'anno scorso era diverso, in un certo senso era tutto un po' più chiaro. Lo dicevo anche ai ragazzi che c’è stato un momento nel quale eravamo proprio tanto tosti e lo si vedeva anche dalle statistiche che qualcuno di voi ogni tanto fa e che facciamo anche noi sui tiri subiti e altre. L’anno scorso eravamo tosti, ma tanto. E per tirarci in porta ce ne voleva. Volevo fare gioco, ma a novembre sono andato in depressione: in piazza Bodoni urlavo perché non capivo come mai non riuscivamo a giocare. Ma anche se non riuscivamo eravamo tosti. Adesso siamo in fase di crescita e siamo un po’ tosti, ma a tratti. Facciamo errori, prendiamo buchi, ma non siamo ancora pronti per certe cose. Dall’altra parte però vedo sintonia nei movimenti, nelle azioni, si crea tanto, ma ci manca l’ultimo step. Adesso voglio essere un po' più tosto per riuscire ad aumentare la qualità quanto basta, non come l’anno scorso perché non ho i giocatori. Spero che già domani riusciremo a fare un passo in avanti e allora i giocatori acquisiscono fiducia. Gli ho fatto vedere cose tattiche che fanno bene , ma quanto ci vuole? Un allenatore non ha molto tempo. E’ chiaro che devo fare presto”

Potenzialmente crede di avere una squadra più forte di quella dello scorso anno?
“No, nel senso che per essere più forti e arrivare dove si vuole servono tre pezzi e allora si è come Fiorentina, Atalanta e tutto il resto che sono squadre più forti. Avendo perso giocatori chiave adesso si hanno delle incognite. In attacco avevamo Praet, Belotti, Brekalo e Pjaca. Pjaza e Brekalo dieci gol, Praet tot e Belotti tot e invece ci sono Vlasic, Radonjic, Miranchuk e Karamoh e ti chiedi se riusciranno a fare altrettanto o meglio? La mia sensazione è che in certi momenti si possa fare anche meglio, ma Radonjic sarà concentrato o lo perderò? Vlasic manterrà questo livello? Riuscirò a riportare Miranchuk ai livelli di quando giocava in Russia? Questo è ciò che mi domando. Dietro  un fuoriclasse sarà sempre un fuoriclasse e in mezzo ho perso (si riferisce a Bremer, ndr) perché certe caratteristiche sono quelle che sono. Se giocano Ricci e Linetty posso far tirare dieci palloni in meno nel lungo? Mentre il lancio dall’altra parte lo faccio sette volte anziché tre come quando c’era Pobega. E’ su questo che devo insistere. Sui calci piazzati avevo Pobega ora Linetty e c’è una bella differenza. Va a saltare Pobega o ci va Linetty, c’è una bella differenza. Su lancio lungo del portiere salta Pbega e quante volte vince? Dieci, nove. Mentre se lo fa l’altro due vincenti e due respinte e prendono gli altri la palla. Per tutto questo cosa riesco a fare? Ho la potenzialità? Sono curioso. E’ il più bel momento per me, ma sinceramente non so se riuscirò. Vorrei che le cose andassero per il meglio e me lo auguro"

Con Ricci in campo avevate fatto sette punti, è un giocatore indispensabile?
"Non so se giocherà dal primo minuto. Linetty ha fatto veramente bene in questo periodo, Lukic quando sta bene è il top, ma deve ancora crescere per diventare quello dello scorso anno. Pobega si sta ritagliando spazio al Milan. Noi adesso facciamo giocare sempre gli stessi, con l'Inter non avevamo da fare entrare quello tosto. Ricci ti fa respirare, ruba molti più palloni e comincia ad essere più tosto avendo perso  massa grassa e ha messo cinque chili di muscoli".

Con Ricci in campo titolare avevate fatto sette punti, è un giocatore indispensabile?
"Non so se giocherà dal primo minuto. Linetty ha fatto veramente bene in questo periodo. Lukic è completo quando sta bene, ma, secondo me, deve ancora migliorare per tornare quello dello scorso anno. Pobega, che si sta ritagliando spazio al Milan, ha certe caratteristiche e in determinate partite è indispensabile. Ricci lo immagino in una partita di possesso e di dominio dove si deve uscire e questo ragazzo è tanta roba. Chiaramente quando c’è una partita tosta, ma tosta vera, giocherebbe un altro, ma da noi in questo momento gioca sempre uno o Linetty o Ricci e le caratteristiche sono quelle e non ho un uomo con le quelle caratteristiche là. Con l'Inter a Milano entra uno tosto e dici: “Sono piazzato, sono aggressivo, un po’ meno calcio champagne, ma ci siamo”. In quel momento della partita serviva uno con certe caratteristiche, ma noi siamo questi. Ricci quando sta bene, secondo me, merita, ti fa respirare, poi grazie ad altre caratteristiche come a Monza e a Cremona gli permettono di rubare molti più palloni, ma non sarà mai uno che ne ruba mille, però comincia a rubare, capire, ad essere molto più tosto messo cinque chili di muscoli e perso massa grassa. Si sta trasformando avvicinandosi ad essere un giocatore più completo possibile".