Ancora fatale San Siro. Un Torino irriconoscibile ha perso con l’Inter
Il Torino con l’Inter ha tenuto un atteggiamento per nulla combattivo nel primo tempo e pur giocando con maggiore determinazione nella ripresa non è riuscito a tornare da San Siro con punti. La vittoria sui granata potrebbe non bastare a de Boer per salvare la panchina, ma dopo una partita nel complesso più che discretamente giocata dalla sua squadra è più difficile per la dirigenza nerazzurra esonerarlo facendolo diventare il capro espiatorio di un inizio di stagione decisamente sotto le aspettative.
La sconfitta del Torino è tutta nel commento di Mihajlovic che parlando a Rai Sport dopo la partita ha esternato tutto il suo disappunto per come ha giocato la sua squadra: “Non sono soddisfatto per la prova di oggi, nel primo tempo siamo stati lenti e molli, abbiamo preparato la gara in un modo e alla fine abbiamo giocato senza mettere pressione all’Inter. Ci può stare perdere con l’Inter a San Siro, ma noi abbiamo perso senza giocare: ko meritato”. L’allenatore granata ha poi proseguito spiegando la situazione, ma anche mettendo in guardia i suoi: “Siamo ancora al 50%, non è questo il vero Toro. Oggi (ieri per chi legge, ndr) ci sono mancati personalità e carattere, era un momento ideale per affrontare l’Inter, ma non abbiamo fatto nulla per metterli ancora di più in difficoltà. Fuori casa ci manca qualcosa, se vogliamo andare in Europa dobbiamo essere continui anche lontano dal Grande Torino”.
L’Inter non ha meritato di vincere solo perché ha segnato un gol in più del Torino, doppietta di Icardi (35’ e 88’), ma per aver dominato nel primo tempo e non essere andata in affanno quando nella ripresa i granata sono scesi in campo con maggiore determinazione che li ha portati a pareggiare, rete di Belotti (63’), però questo non è bastato loro per portare a casa almeno un punto. Le quindici occasioni da gol create dalla squadra di de Boer (Brozovic 4, Icardi 4, Cadreva 3, Eder 2, Banega 1 e Joao Mario 1) contro le due (Acquah 1 e Belotti 1) di quella di Mihajlovic la dicono lunga su ciò che è accaduto in campo. Il Torino avrebbe voluto aggredire alta l’Inter e tenere ritmi più elevati - così era stata preparata la partita ha detto Mihajlovic – ma non ci è riuscito, se non a sprazzi nel secondo tempo. Non è servito neppure che l’allenatore granata nella ripresa, dopo aver sicuramente strigliato i suoi nell’intervallo, cambiasse il modulo passando dal 4-3-3 al 4-3-1-2 mandando subito in campo Maxi Lopez, che comunque sfruttando la sua fisicità e la sua esperienza ha dato maggiore consistenza alla manovra offensiva. La mossa di mettere Ljajic, uscito nel finale per mal di pancia e non sostituito perché erano già stati fatti tutti e tre i cambi, davanti alle punte Maxi Lopez e Belotti ha migliorato un po’ la situazione, ma in casa granata c’è il problema che gli avvicendamenti sono in alcuni casi obbligati e non sempre danno i risultati sperati come ha chiaramente detto Mihajlovic: “Ogni partita devo fare cambi forzati. Obi è giovane e ogni volta non posso farlo uscire perché ha i crampi, in precedenza era già successo con Benassi e Baselli. Se uno non ce la fa a fare il calciatore deve cambiare mestiere e magari fare il ragioniere. Capirei se i crampi venissero a Moretti che ha trentacinque anni, ma non lo capisco se vengono a gente giovane”.
Quanto fosse adirato Mihajlovic lo dimostra il fatto che prima del fischio finale dell’arbitro Massa ha abbandonato la panchina non volendo rischiare di fare qualche cosa di cui si sarebbe pentito, così ha preferito andare a sfogarsi da solo negli spogliatoi, come lui stesso ha detto. Massa nella sua direzione di gara non è stato impeccabile, infatti, non ha dato un rigore per un atterramento in area di Maxi Lopez preso per il collo da Miranda (62’). E forse sul salvataggio di Moretti sulla linea di porta con la palla che è finita tra la spalla e la scapola poteva esserci un po’ di mestiere da parte del difensore granata che ha tenuto il braccio un tantino largo, seppur dando la schiena a Brozovic, che ha colpito di testa a un passo dalla porta (67’). Mentre in altre occasioni non sempre ha sanzionato falli abbastanza evidenti ai danni dei giocatori del Torino. Ma soprattutto Mihajlovic era arrabbiato con i suoi giocatori perché Hart non è stato impeccabile nell’uscita sul primo gol di Icardi e Rossettini non è riuscito a contrastare a dovere l’argentino in occasione della seconda rete nerazzurra, anche se il difensore centrale del Torino è stato determinante nell’evitare di far realizzare allo stesso Icardi la tripletta respingendo un suo tiro (82’). Questi episodi oltre a tutte le altre cose non fatte dai suoi in campo tra le quali la prestazione di Iago Falque, che ha corso a vuoto senza trovare mai la giocata di qualità e per questo è rimasto negli spogliatoi nell’intervallo, hanno determinato il grande disappunto dell’allenatore del Torino al quale non è andato giù che la sua squadra abbia fatto passi indietro sul piano della prestazione rispetto alle ultime partite e anche in classifica, infatti, è scivolata al settimo posto in coabitazione con il Genoa, che deve recuperare la partita con la Fiorentina, e il Chievo.
Un Torino così non lo si era mai visto finora e tutti si attendono il riscatto già nella prossima gara con l’Udinese lunedì prossimo, guarda caso altra partita in trasferta, dove i granata su cinque match ne hanno persi tre (Milan, Atalanta e Inter), pareggiato uno (Pescara) e vinto uno (Palermo) conquistando solo quattro punti su quindici in palio.