Ruggero Radice: "Le emozioni dello scudetto granata sono sempre vive"

Ruggero Radice: "Le emozioni dello scudetto granata sono sempre vive"
Oggi alle 14:04Ex granata
di Marina Beccuti

Ruggero Radice, figlio di Gigi, l'allenatore che riportò lo scudetto al Torino nell'era Pianelli,  ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo alcune tappe della carriera del padre. 

"Papà portato in trionfo dai suoi ragazzi, sotto la curva Maratona. Immagini ed emozioni sempre vive, anche mezzo secolo dopo. E poi il piacere di andare con lui al Filadelfia, dove si respirava un’atmosfera bellissima. Anche se io, essendo del 1971, ho ricordi molto più vivi della seconda esperienza di mio padre, negli anni Ottanta, quando mi alternavo tra la Curva Maratona e lo spogliatoio dell’allora Comunale. Anche quel periodo fu molto bello e importante, il Toro giocava le coppe internazionali, dopodiché ha faticato molto a tornare su quegli stessi livelli", ha ricordato il figlio dell'allenatore dell'ultimo scudetto granata. 

"Papà ha sempre tenuto un profilo basso, era una persona molto umile. Non ci siamo mai fatti prendere dal suo successo. Non ci siamo mai vantati. Anzi, qualche volta ci creava un po’ di imbarazzo il fatto che fosse riconosciuto per strada", ha detto ancora Radice.

"La passione per il calcio me l’ha trasmessa lui, così come la curiosità. Ma anche alcuni valori importanti come l’umiltà e lo spirito di abnegazione. Lo porto sempre con me, mi ispiro al suo modo di lavorare, di vivere. Ricordarlo è sempre un onore e un grande piacere. Ho voluto seguire le sue orme, prima giocando, anche se non ad altissimi livelli, e poi allenando: lavoro per il settore tecnico della Figc, la scuola di Coverciano. Vado in giro per l’Italia tenendo corsi per gli allenatori", ha aggiunto Ruggero riguardo alla sua carriera calcistica. 

Radice ha poi ricordato la malattia del padre, l’Alzheimer, chiarendo alcune situazioni: "Dire che è stato dimenticato forse è un po’ esagerato. Durante la sua malattia, che è durata circa dieci anni, c’è stato molto riserbo da parte nostra. Poi però, dopo che se ne è andato, abbiamo ricevuto tantissimo affetto".