La dabbenaggine del Torino ha dell’incredibile: non si possono buttare due via due punti a fine recupero

La dabbenaggine del Torino ha dell’incredibile: non si possono buttare due via due punti a fine recuperoTUTTOmercatoWEB.com
Saul Coco
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Oggi alle 11:00Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

Il Torino resta nelle zone basse della classifica perché continua a subire gol regalando agli avversari la possibilità di farli. Non si tratta di moduli di gioco o di quanto l’allenatore faccia bene o male, ma solo della mediocrità dei giocatori che si alternano e/o si sommano nel commettere errori marchiani che non sarebbero accettati neppure ai giardinetti fra i ragazzini che non farebbero più giocare chi li commettesse.

Ieri all’Olimpico della Capitale la squadra di Baroni contro la Lazio, ben conosciuta dal mister che l’aveva allenata l’anno scorso, ha giocato la miglior partita di questo difficile inizio di stagione e al 93’ era di nuovo passata in vantaggio, ma poi prima Dembélé e poi Coco hanno pensato bene di disconnettere il cervello e di combinarla grossa vanificando quanto era stato fatto in precedenza e buttando alle ortiche due punti, che sarebbero stati una vera boccata d’ossigeno tanto più se si pensa, che dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, arriverà il Napoli che sul petto ha cucito lo scudetto.

Dembélé in fase difensiva nei pressi della propria area vicino alla linea laterale del campo ha conteso la palla a Noslin e anziché calciarla in tribuna si è incaponito nel giocarla finendo per perderla e così l’attaccante avversario si è precipitato in area e sul fondo Coco è entrato in contatto con lui che è caduto. A prescindere da quanto possa il contatto aver fatto cadere il giocatore biancoceleste o che lui ne abbia astutamente approfittato, resta il fatto che anche Coco avrebbe potuto mandare la palla fuori pur finendo per far subire alla sua squadra un calcio d’angolo, sempre fonte di pericolo. Ma soppesando un calcio d’angolo e un rigore di certo ci sono maggiori possibilità di non subire gol da un corner che non da un penalty. E invece niente, mai che venga scelta la soluzione più facile. Come sbrogliarsi in certe situazioni lo insegnano anche ai bambini delle scuole calcio! Morale della favola il Var dopo lunga revisione ha richiamato al monitor l’arbitro che ha decretato il calcio di rigore trasformato da Cataldi al 103’ che ha permesso alla Lazio di pareggiare.

Il Torino ha la peggior difesa della Serie A e viene un colpo al cuore a pensare che fino a due stagioni fa era la quarta migliore, ma vendendo (Buongiorno) o lasciando andare via (Rodriguez a parametro zero) chi ne garantiva la solidità si è disintegrato il reparto più forte della squadra, senza oltretutto poi prendere validi sostituti.

Ieri pomeriggio, sarà l’aria di Roma, ma si è visto un Torino che riusciva a tenere testa all’avversario un po’ come era successo con i giallorossi tre settimane fa, quasi a voler ricongiungere quel po’ di positivo che si è visto solo a sprazzi finora. Baroni tra tante difficoltà sta cercando di dare un volto alla squadra, ma serve che i giocatori ci mettano il massimo. Qualche sprazzo di luce in attacco finalmente lo si è visto: i tre gol hanno infatti permesso di raddoppiare, anzi di più, i soli due che erano stati fatti in precedenza (Simeone alla Roma e Ngonge al Parma) in cinque partite. Simeone si è ripetuto e Adams si è sbloccato, il terzo ad opera di Coco, e se magari Zapata si avvicina alla miglior forma fisica e inizia a giocare continuativamente almeno gli ultimi 20 minuti il terzetto, insieme agli altri giocatori votati all'attacco, può incrementare il peso offensivo, a patto che tutto non venga vanificato dagli errori difensivi, che  ieri si erano visti anche in occasione dei due gol fatti da Cancellieri, vero Coco, Maripán, Israel e Lazaro?