Cerci, l'Atletico e l'importanza dei social
Ieri sera, intorno alle 20.50, un brivido freddo e inquietante ha percorso le schiene dei tifosi granata in quel momento su Twitter: "Accordo raggiunto con l'Atletico Madrid, grazie a tutti i tifosi granata", recitava un post apparso sulla bacheca di Alessio Cerci. Immediatamente, questo fremito sinistro è stato percepito un po' da tutti, visto che la notizia è ben presto rimbalzata su tutti i maggiori canali di informazione. Cerci lascia il Toro e va all'Atletico. In soli tre minuti, l'intero mondo granata si affolla per salutare il suo massimo talento, ispiratore di una squadra che lui stesso ha trascinato nelle zone medio-alte della classifica. Tuttavia, accade l'impensabile. Il tweet sparisce.
RIpensamento? Rimorso? No, inconsapevolezza. Come lui stesso afferma su Sky Sport 24, non è lui l'autore di quell'intervento, perché il profilo li era stato rubato. In quel momento, per sua stessa ammissione, giocava alla Playstaion con Ruben Perez, quando si è visto arrivare una valanga di messaggi a cui, ovviamente, non dava spiegazione. In poche parole, tutto è avvenuto all'oscuro dell'unico interessato.
Tralasciando gli strascichi legal della vicenda, questo giallo palesa un dettaglio sempre più evidente, ovvero il peso dei Social. Media o Network? Media. Non più una semplce rete di persone ma uno strumento atto a trasmettere informazioni. E come tale va considerato. Perché dietro alle reti agiscono persone che comunicano. E tra queste, i più assidui sono proprio i calciatori, che vedono in questi portali sociali un modo per svicolarsi dalle convenzioni informative, riuscendo ad imporre un proprio modello informativo piuttosto che adattarsi a quello classico che a loro è sempre stato "stretto".
Nuovi modi, nuovi rischi. Alessio Cerci (e non solo) lo ha capito benissimo. I Social, se non trattati con la dovuta attenzione possono diventare pericolose armi a doppio taglio con ripercussioni ben più grandi del preventivato. Parlando dal punto di visto prettamente sportivo, le trattative per la cessione di Cerci erano, fino a ieri, in un equilibrio perfetto. L'ala di Valmontone al centro e Torino, Atletico e Milan a formare un triangolo perfetto. Ora non più.
Il Toro ha stabilito un termine di sette giorni al suo tesserato per decidere ed il tempo si scopre quasi esaurito. L'Atletico, dal canto suo, prende atto di questo stretta e sarà per forza di cose costretto a presentare un'offerta il quando più possibile valida (20 milioni ndr) il prima possibile, abbassando notevolmente le sue chance, anche economiche. Il Milan sta a guardare, cosciente che questi sette giorni non coincidono con la fine del mercato, periodo in cui Galliani da il meglio di sé. Così, il triangolo si allunga ed il vertice che si avvicina a Cerci è proprio il Torino. A volte, basta un tweet fuori posto per cambiare una situazione da così a così. È la nuova importanza dei Social Media.