Premio Cairo, vince Marzia Migliora ma...
Il comunicato è regolare, nulla da eccepire: “È Marzia Migliora, 37 anni, la vincitrice della 10° edizione del Premio Cairo, la manifestazione legata al mensile Arte, promossa dall'editore Urbano Cairo a sostegno della giovane arte”.
La giuria, composta da Daniela Clerici (direttore di Arte), Cristiana Collu (Direttrice MAN di Nuoro), Gianfranco Maraniello (direttore di MAMbo Museo d'Arte Moderna di Bologna), Marco Meneguzzo (curatore e docente all'Accademia di Brera di Milano), Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (presidente Fondazione Sandretto di Torino) e Stefano Zecchi (scrittore e consigliere d'amministrazione del Maxxi), ha infatti scelto l'artista alessandrina nella shortlist di venti finalisti. Che comprendeva anche Alterazioni Video, Mattia Barbieri, Marco Bongiorni, Rossana Buremi, Valerio Carrubba, Antonio Cataldo e Mariagiovanna Nuzzi, Paolo Cirio, Raffaella Crispino, Tamara Ferioli, Maddalena Fragnito De Giorgio, Alice Guareschi, Sara Magni, Annalisa Pirovano, Gianni Politi, Luca Pozzi, Pietro Ruffo, Francesco Simeti, Federico Spadoni, Lamberto Teotino.
Tutto bene, bella location - alla Triennale di Milano -, gran buffet, hostess piacevoli. Finchè... Finchè, all'annuncio della vincitrice, dal pubblico si leva potente la voce di Guido Cabib, boss della galleria romana Changing Role: “Ma no! L'opera di Marzia Migliora è un'opera già vista! Lo scorso anno era nello stand di Lia Rumma durante la fiera a Roma, ed il regolamento del premio impone una nuova opera!”.
Imbarazzo generale, qualche fischio, seguito da raccontino - senza sorrisi - di come è nata l'opera da parte della Migliora.
Morale? Beh, in rete si possono facilmente trovare immagini dell'opera vincitrice, e anche di quella presente allo stand Rumma alla fiera romana. Ma magari le luci erano posizionate diversamente...