LA ROMA ringrazia Mediaset e Rai per gli utili 2008
di Marco Liguori
La Roma deve ringraziare Mediaset e la Rai se ha potuto concludere l’esercizio 2007/08 con un doppio utile consistente: sia per la capogruppo (18,7 milioni di euro +85,1% rispetto all’anno precedente) sia per il consolidato (19,2 milioni +37%), che include la partecipata Soccer sas cui sono stati trasferiti i marchi nel 2006/07. Lo si legge nel progetto di bilancio della squadra giallorossa, in cui si evidenzia anche il patrimonio netto positivo: 189 milioni per la spa (110,3 milioni al 30 giugno 2007) e 10,4 milioni per tutto il gruppo (negativo per 8,8 milioni). Sono proprio i vertici societari a sottolineare che il risultato del consolidato «al netto delle componenti non ricorrenti» si «presenterebbe pressoché stabile nei due esercizi a confronto, pari a 4,4 ed a 4,7 milioni di euro, rispettivamente al 30 giugno 2008 e 2007». Le due televisioni hanno infatti contribuito con proventi non ricorrenti per 20,5 milioni a sostenere i conti societari su un totale ricavi di 169,9 milioni per la capogruppo (+14,9%) e 189 milioni consolidati (+20%). In particolare, si legge nel documento, la Roma ha incassato 5,5 milioni «per gli esiti dell’accordo transattivo raggiunto nel mese di agosto con Rai per la titolarità dei diritti di utilizzo e di sfruttamento da parte della stessa delle immagini delle partite casalinghe di As Roma, disputate dalla prima squadra sino alla data di sottoscrizione del contratto ed a tutto quanto direttamente inerente ad esse».
La società della famiglia Sensi ha anche ottenuto 15 milioni «relativi ai diritti di opzione concessi a Rti (gruppo Mediaset ndr) nel marzo 2006 e prudenzialmente sospesi nell’esercizio precedente, in applicazione ai principi Ias/Ifrs, sino al momento dell’avvenuto esercizio (nel mese di febbraio) degli stessi da parte dell’emittente televisiva». La stessa Roma spiega che questi 15 milioni erano prima inclusi nei risconti passivi (ossia anticipi di ricavi futuri) decrementatisi di 20,1 milioni: essi erano «proventi relativi ai diritti di opzione e prima negoziazione concessi a Rti». Sarebbe interessante cosa ne pensa al riguardo l’Antitrust che in un’istruttoria del 28 giugno 2006, ossia in piena Calciopoli, esaminò le scritture private tra le squadre e Mediaset che conferiscono a quest’ultima "i diritti di prima negoziazione e di prelazione per l’eventuale acquisizione in licenza dei diritti di trasmissione televisiva su tutti i mezzi di diffusione del segnale televisivo".
Il presidente Antonio Catricalà stabilì che "la stipula dei contratti di licenza e delle scritture private, sottoscritti dal Gruppo Mediaset tramite Rti nell’estate del 2004, configura una violazione del divieto di abuso di posizione dominante". Inoltre "le società del Gruppo Mediaset (Fininvest spa., Mediaset spa. e Rti spa.) debbano astenersi dal porre in essere in futuro comportamenti che possano avere un oggetto o un effetto analoghi a quelli accertati nel presente procedimento". Nel mirino dell’Authority erano finiti i contratti di licenza stipulati da Rti-Mediaset con Milan, Inter, Sampdoria, Livorno, Messina, Roma, Atalanta e Juventus. Il gruppo della galassia Fininvest "con separata scrittura privata – si legge nell’istruttoria – ha altresì acquisito i diritti di prima negoziazione e di prelazione relativi ai diritti di trasmissione dei medesimi eventi sportivi delle citate società, ad eccezione dell’Atalanta e del Messina". La Roma ha incassato 104,2 milioni per i diritti tv: 65 milioni da Sky e Mediaset (+18,8%) per le migliori condizioni economiche dei contratti. Invece, la partecipazione alla Champions League (altro provento non ricorrente) ha fruttato in totale circa 30 milioni: 16,8 milioni per il "market pool" di competenza della "magica", in calo dell’11%, mentre è in lieve crescita il bonus Uefa da 12,2 a 12,5 milioni. Se da un lato si è registrato l’aumento del fatturato, anche i costi operativi hanno subito un consistente incremento: 138,2 milioni a livello di capogruppo (+16%) e 146,9 milioni per quelli di gruppo (+20%). Fra essi spiccano le spese per il personale, lievitate da 75,8 a 94,5 milioni (+24,68%): la parte principale spetta a quelle per i tesserati, che hanno subito un vero e proprio boom passando da 64 a 80,2 milioni. A ciò si aggiungono i premi per 9,96 milioni (7,6 nel 2006/07) per il raggiungimento di obiettivi (secondo posto in campionato con qualificazione alla Champions, qualificazione sino ai quarti di finale in quest’ultimo torneo, vittoria nella Tim Cup).
Riguardo allo stato patrimoniale, si nota un miglioramento riguardo al rapporto tra attività e passività non correnti (con scadenza oltre l’anno) della As Roma spa (172,8 milioni contro 162,2 milioni) e del consolidato (pari a 49,5 milioni contro i 37,3 milioni). Invece, quello tra le attività e le passività correnti peggiora per la capogruppo (negativo per 81,02 milioni contro –79,9 milioni) e resta negativo in quello di gruppo (–77,7 milioni contro i precedenti –79,7 milioni). I debiti tributari restano uno dei nodi cruciali per ottenere il risanamento della "magica". Secondo l’ultima situazione finanziaria mensile al 31 agosto scorso, essi ammontano a quella data a 22,8 milioni, mentre alla fine dell’esercizio 2007/08 avevano toccato i 24,9 milioni. La Roma ha in corso tre rateizzazioni di somme dovute al fisco. Invece una quarta riguardante l’Irap è stata "ripresentata in marzo alla Concessionaria della Riscossione territorialmente competente, alla luce della modificata normativa di riferimento" per una cartella di 4,2 milioni. A causa della procedura tuttora in atto, "l’esigibilità della cartella è di oggi sospesa".