Filadelfia, quale futuro?
Tutto tace attorno al Filadelfia, che continua ad essere tristemente abbandonato. La storia del vecchio Fila è venuta in mente dopo aver visto l'ultima puntata di "Presa Diretta", l'approfondimento domenicale di Rai3. Ieri sera si è parlato degli alti costi legati alla Tav e delle varie ditte che gestiscono i lavori, dove a tenere in mano le redini degli appalti sono sempre i soliti nomi: Impregilo e Gavio su tutti. Già proprio i Gavio, gli imprenditori del ramo grandi opere di costruzione di Tortona che detengono in mano una parte del Filadelfia, quella che dà verso Via Tunisi, dove volevano costruire le cosiddette torri, ovvero palazzi a molti piani. Il Comune di Torino si era impegnato a trovare una nuova area per la costruzione dei "grattacieli", ma al momento sembra essere ancora tutto fermo. In sostanza i Gavio lavorano a stretto contatto non solo con Impregilo, ma soprattutto con la Fiat, che si occupa anche direttamente di grandi opere di costruzione, tramite le proprie imprese. Ora il dubbio sorge spontaneo, con questi stretti rapporti che ci sono tra Gavio e Fiat siamo proprio convinti che gli imprenditori tortonesi lascino la loro parte di Filadelfia, che blocca di fatto la situazione? Mentre il Delle Alpi è stato quasi raso al suolo per essere ricostruito (altro scandalo di Italia '90, dove il presidente, per chi se ne fosse dimenticato, era un certo Luca di Montezemolo) il Filadelfia rimane bloccato nelle sue vergognose macerie.