Cicchitto: "Il deferimento è anticostituzionale"
L'utilizzo dei deferimenti di giocatori, allenatori o tesserati del mondo calcio è anticostituzionale. Ne è convinto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che all'Adnkronos commenta le decisioni relative all'utilizzo del provvedimento verso José Mourinho, Mario Balotelli e Daniele De Rossi in relazione alla gara Inter-Roma di domenica scorsa e alle dichiarazioni rilasciate dopo il match.
"Il deferimento di alcuni giocatori e allenatori, - afferma - al di là del merito di ciò che essi hanno detto, pone un problema grande quanto una casa: è possibile che le strutture dirigenziali dello sport, nel caso del calcio di uno sport che coinvolge l'interesse di milioni di persone, possono continuare ad essere regolate da norme autoritarie in palese contrasto con la libertà di manifestazione del pensiero sancita dalla Costituzione? E' evidente che si tratta di norme anticostituzionali che intendono soffocare il dibattito a favore di gruppi dirigenti che da anni ormai non sono in grado di assicurare la regolarità del campionato".
Cicchitto è favorevole all'introduzione della moviola in campo, in stile rugby. "La ulteriore conferma di questa volontà è offerta dal pervicace rifiuto di adottare la moviola in campo, che assicurerebbe la totale trasparenza del campionato, ma che toglierebbe agli arbitri, ai loro designatori e ai gruppi dirigenti che stanno alle loro spalle il potere di influire sul regolare andamento della partita", aggiunge il capogruppo Pdl alla Camera.
"La controprova è offerta dal rugby che ha adottato l'uso di una grande moviola in campo che consente agli arbitri di verificare con il video la giustezza delle loro decisioni e di poterle rettificare in corso d'opera; a loro volta gli spettatori - continua - possono controllare con i propri occhi quello che sta accadendo sul campo e verificare la correttezza delle decisioni che vengono prese".
Cicchitto quindi si chiede "perché quello che è praticato nel rugby non è possibile nel calcio? Non è possibile unicamente perché si vuole assicurare ad arbitri e a gruppi dirigenti il potere di decidere i risultati delle partite, avendo perdipiù la possibilità di tacitare, grazie a regolamenti illiberali, i tesserati che rischiano di essere deferiti per le opinioni espresse. Un sistema autoritario e privo di trasparenza che non a caso ormai da molti anni non assicura più la regolarità dei risultati".
"O questo sistema viene profondamente cambiato, rendendolo coerente nei suoi regolamenti con i dettati costituzionali sulla libertà di manifestazione del pensiero e trasparente nei suoi meccanismi di valutazione di ciò che accade in campo con l'adozione della moviola, oppure il calcio, lo sport più seguito nel nostro Paese, sarà sempre contrassegnato da forti e giustificate polemiche e da ancor piu' giustificate contestazioni sulla sua regolarità. Ciò va detto - continua Cicchitto - prescindendo totalmente dalle polemiche di merito in corso fra alcune società che derivano anche esse da questi regolamenti illiberali e prevaricanti e dalla volonta' di non utilizzare tecnologie che consentirebbero l'adozione di decisioni incontrovertibili".
Il mondo del calcio sta arrivando ad un punto critico. "I gruppi dirigenti del calcio non si rendono conto che il sistema sta esplodendo perché i loro regolamenti antidiluviani - conclude - sono contraddetti dalla libertà di manifestazione del pensiero che caratterizza ogni aspetto della nostra società e che le tecnologie che essi tengono fuori dai campi di gioco mentre si svolgono le gare sono comunque esistenti e consentono ex post di verificare gli errori voluti e involontari che vengono commessi accentuando polemiche e autentiche crisi di rigetto nei confronti dei meccanismi di manipolazione tuttora in atto".