Il Torino cercherà il riscatto con Fiorentina e Empoli e intanto Juric aspetta e spera rinforzi dal mercato

17.01.2023 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric
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Ivan Juric
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Al giro di boa manca una partita che il Torino disputerà sabato sera con la Fiorentina al Franchi poi inizierà il girone di ritorno che sarà inaugurato da un’altra trasferta sempre in Toscana, ma questa volta a Empoli. Due gare delicate e importantissime per la squadra di Juric che deve rimettersi in carreggiata dopo i due mezzi passi falsi con l’Hellas Verona e la Salernitana e il passo falso totale con lo Spezia, tre partite che hanno portato i granata ad avere due punti in meno rispetto allo scorso campionato arrivato a questo punto. C’è rimpianto perché in queste tre gare il Torino avrebbe potuto e dovuto conquistare almeno 7 punti e forse persino 9. Certo, la posizione in classifica non è cambiata perché prima della sosta per il Mondiale era al nono posto e lo è ancora, ma è stato raggiunto dalla Fiorentina e altre squadre che erano più in basso si sono avvicinate e al contempo il distacco da chi era ed è davanti è aumentato. Infatti ,al termine della quindicesima giornata c’erano 6 punti dalla coppia formata da Atalanta e Roma, che occupava la settima e la sesta posizione, e oggi sono ben 11 da quelle due squadre alle quali si è aggiunta la Lazio. Il divario è quindi quasi raddoppiato e in mezzo c’è anche l’Udinese che di punti ne ha due in più dei granata, che comunque sono riusciti a rosicchiarne uno ai friulani.

Nel frattempo il calciomercato, che chiuderà fra quattordici giorni, non ha portato a Juric nessun nuovo giocatore, anche se il mister dalla fine del mercato estivo chiede due rinforzi per completare la rosa, un centrocampista di piede sinistro e un altro calciatore che all’inizio era un trequartista, ma che poi è facile intuire sia diventato un centravanti per i problemi fisici che continuano a tormentare Pellegri e per la scarsa dimestichezza con il gol di Sanabria. I famosi due rinforzi servono appunto per completare la rosa e poi possibilmente Juric vorrebbe anche altri innesti per avere un organico più competitivo. A mettere il bastone fra le ruote del mister gli infortuni di Lazaro, che stava facendo bene, e quello di Lukic, elemento comunque importante seppur non sia più così determinante come nello scorso campionato a seguito delle note vicende relative al mancato, finora, rinnovo del contratto e all’ammutinamento. Lazaro ne avrà per un po’ prima di tornare a disposizione e se si aggiunge che Aina, almeno fino a dopo la trasferta a Firenze non sarà arruolabile, restano per le fasce tre giocatori, Singo, Vojvoda e Bayeye, per due posti. Lukic che dopo il primo tempo con lo Spezia ha dovuto arrendersi per un infortunio al flessore della coscia destra, la cui entità sarà definitivamente valutata nella giornata odierna, potrebbe anche lui dover rimanere fuori a lungo. Juric deve quindi far fare gli straordinari a Ricci e Linetty e puntare come alternative sui giovani Adopo e Gineitis visto che Ilkhan anche lui è out. Senza appunto dimenticare Pellegri.

L’attesa e la speranza dei rinforzi. Rumors sempre più insistenti dicono che il Torino si stia avvicinando all’intesa con l’Hellas Verona per il centrocampista Ivan Ilic, secondo Tuttosport, ballano due milioni tra domanda, che ammonta a 18 mln, e offerta nella quale verrebbe inserito anche il difensore Hien, che però arriverebbe in estate quando Djidji potrebbe andare via a parametro zero e ci sarà l’assalto a Schuurs che piace a Inter e Roma oltre ad altri importanti club stranieri inglesi e tedeschi e che è monitorato anche dal Napoli. A parte la considerazione che sarebbe il colmo se Schuurs, arrivato per sostituire Bremer, dopo solo un anno fosse ceduto unicamente per fare un’altra plusvalenza perché l’olandese si sta dimostrando un difensore valido, complimenti a Vaganti per la scelta, e con ulteriori margini di crescita e che avendo 23 anni per un bel po’ di tempo potrebbe essere uno degli elementi sui quali costruire una squadra che non galleggi solo a metà classifica.
C'è chi visse sperando e chi disperando dice Ligabue nella canzone “Il muro del suono”.