Il mal di gol va superato dal Torino: al lavoro Belotti, Zaza e Falque

Nove reti in otto giornate sono un bottino non adeguato per una squadra che vuole lottare per l’Europa League.
17.10.2018 09:59 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Falque e Belotti
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Falque e Belotti
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Quando in attacco hai tre del calibro di Belotti, Zaza e Falque segnare non dovrebbe essere un problema, ma non è così per il Torino. I numeri parlano chiaro: nove gol nelle prime otto giornate sono pochini, infatti, i granata nella particolare classifica di chi realizza più reti sono dodicesimi alla pari dell’Atalanta. Non attenua il problema il fatto che sul tabellino dei marcatori siano finiti anche un difensore, N’Koulou, e quattro centrocampisti, Meïté due volte e Baselli, Rincon e Berenguer una. Resta il fatto che gli attaccanti finora di gol ne hanno fatti solo tre, due Belotti e uno Zaza. Aggravante al problema il numero esiguo di assist cinque in tutto, due Soriano e uno a testa Berenguer, Zaza e Falque, e anche il numero dei cross non è elevato, infatti, ammontano a 93, dei quali 54 utili, e in questa graduatoria il Torino è decimo al pari del Frosinone.

Non si vuole puntare il dito sugli attaccanti perché il reparto è stato in parte rivoluzionato alla fine del mercato con l’arrivo di Zaza e la successiva partenza di Ljajic, ma comunque dagli uomini preposti a segnare si pretende di più. Le modifiche apportate al reparto offensivo a ridosso e a campionato iniziato hanno costretto Mazzarri a reimpostare il lavoro e ha pesato anche il fatto che Zaza non era in perfetta forma quando è giunto in granata e che Falque sia stato bloccato da una lesione di basso grado ai muscoli flessori della coscia destra. Questi intoppi vanno tenuti in considerazione, ma non cambiano più di tanto la sostanza perché nove gol in otto partite sono pochini ed è scarso, solo tre, l’apporto al numero di reti degli attaccanti.

Mazzarri aveva pensato un Torino impostato sul 3-5-2 e con in alternativa il 3-4-3 e le sue varianti 3-4-1-2 e 3-4-2-1, ma ha anche già adottato, seppur a partita in corso e per lassi di tempo brevi il 4-4-2 e il 4-2-4, quindi, è evidente che sta cercando di adattare il gioco e gli schemi alle caratteristiche tecniche dei calciatori che ha a disposizione, ma finora non è bastato. In questa sosta per gli impegni della Nazionale la non convocazione di Belotti e il pieno recupero dall’infortunio di Falque hanno permesso di lavorare sulla fase offensiva, ha aiutato meno l’acciacco di Zaza che dopo un solo giorno è tornato dal ritiro della Nazionale a causa di una sofferenza al polpaccio sinistro, ma comunque anche lui avrà avuto modo almeno di assistere alla parte tattica per comprendere cosa vuole il mister. Già domenica dalla partita con il Bologna ci si aspetta che il Torino faccia vedere miglioramenti in fase offensiva e che gli attaccanti soprattutto quelli di punta, Belotti, Zaza e Falque, diano il loro contributo in termini di gol. Senza i gol degli attaccanti l’Europa League rischia di restare una chimera, quindi, serve che almeno due vadano in doppia cifra.