CONI, Malagò integrale: "Utilizziamo questa crisi per riformare i campionati"
Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di “Radio Radio”.
Come sta vivendo Malagò tutte queste questioni che riguardano lo sport italiano?
"Io sto a casa, salvo una-due volte a settimana per causa di forza maggiore vado al CONI con tutte le precauzioni possibili. Queste mie giornate le passo al telefono, collegato via skype o per chat con l'universo che ho l'onore di rappresentare a tutti i livelli. Oggi lo sport, abbastanza alla spicciolata ma in modo quasi unanime, stanno andando alla cancellazione della stagione agonistica. E' un dato di fatto, è sotto gli occhi di tutti. Il calcio, invece, vuole andare avanti e si mette in una situazione diversa rispetto alle altre discipline".
Le elezioni del presidente del CONI slittano di un anno?
"Lo Statuto del CONI è chiarissimo e questo vale anche per il Comitato Paralimpico. Noi siamo obbligati a fare le elezioni dopo lo svolgimento delle Olimpiadi. Le elezioni devono esserci dopo il quadriennio perché le Olimpiadi si svolgono ogni 4 anni, ma in 124 anni di storia non era mai capitato lo slittamento di un anno dei Giochi Olimpici. Ne ho parlato anche col CIO, credo che slitteranno come tutte le altre elezioni. E poi le elezioni le devi fare di persona e chi oggi si può prendere un impegno mettendo rappresentanti e delegati in un unico posto?"
Cosa pensa del dibattito sulla ripresa degli allenamenti?
Il Governo, a tutto o ragione, ha accomunato tutto e tutti, adesso è vietato fino al 13 aprile e credo verrà prorogato o fino al 27 aprile o fino al week-end del primo maggio. Stiamo a vedere, proprio oggi lo stanno predisponendo a Palazzo Chigi il nuovo Dpcm".
Come si schiera sull'eventuale assegnazione del titolo in Serie A?
"A chi ci ascolta, va ricordato un aspetto giuridico: gli unici soggetti che hanno potere sull'assegnazione dei campionati o sul blocco sono le Federazioni. In alcuni sport, ad esempio il calcio, si è delegato l'organizzazione dei campionati alle leghe, così come nel basket o nella pallavolo. Ma è la Federazione che nel caso dovrà decidere in totale autonomia di assegnare lo Scudetto e prendere provvedimenti relativi ad altri aspetti. Se io vi dicessi cosa fare, verrei tacciato di essere intervenuto su una tematica che non mi compete".
Esiste il pericolo che molte società sportive possano scomparire dopo questo "terremoto"?
"Sul campo rimarranno feriti e anche qualche morto, chi ha già dei problemi ed è più debole pagherà dazio in un modo diverso rispetto a chi ha fieno in cascina. Il mio suggerimento è molto chiaro: approfittiamo di questo disastro per fare una cosa epocale, cioè riformare le dinamiche in tutte le discipline sportive. In questi giorni si parla molto della composizione dei campionati e sappiamo benissimo che a monte c'è qualcosa che non quadra, tanto è vero che molte società negli ultimi anni sono fallite in A e ancora più in B e in Lega Pro. In questo momento si possono fare delle cose che in un altro contesto storico sarebbero impossibili e quindi va colta l'occasione".
Ripresa del campionato possibile?
In teoria ci sono i tempi, anche se ci sono tante scadenze e problematiche. E poi devi sperare che non incappi in un nuovo problema e in quel caso ti ritroveresti ad aver pregiudicato la stagione successiva e a dover fermare quella attuale. Sono moltissime le variabili che incidono in tutto questo".
Teme che gli atleti toccati dal COVID-19 possano essere influenzati nelle performance?
"Ci sono degli atleti che sono stati molto toccati da questa vicenda e quindi antepongono moltissimo questo tema ed altri che sono più leggeri. Bisogna vedere anche l'atleta quanti anni ha, che carriera ha, quanti soldi ha messo da parte, la famiglia. Insomma, ci sono tante variabili".
Come sono i rapporti col Governo?
"I rapporti col Governo sono migliorati nell'ultimo anno, lo dico con molta franchezza. Adesso sono eccellenti nel vero senso della parola. E' un qualcosa di cui sono particolarmente felice, le problematiche le abbiamo tutti quanti".