Granata nella storia: che fine ha fatto Giacomo Ferri?

22.03.2020 18:00 di Marcello Ferron   vedi letture
Fonte: Wikipedia.org
Granata nella storia: che fine ha fatto Giacomo Ferri?
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© foto di Federico De Luca

Ci sono molti giocatori per i quali, non appena si sente o si legge il loro nome, viene spontaneo associarli ad una squadra con la quale si identifica. Succede ovviamente anche per tanti che hanno vestito la maglia granata, e Giacomo Ferri, rientra certamente in questa categoria. Il sodalizio tra il difensore ed il Toro infatti, non si è cementato solo durante la carriera da calciatore, durante la quale è stato un pilastro granata per ben 8 stagioni, dal 1981 al 1989, periodo nel quale ha totalizzato 208 presenze e 4 reti, ma anche una volta terminata la carriera da calciatore, quando è tornato a più riprese nella società granata svolgendo diversi incarichi.

Ferri arriva in granata nel 1976, acquistato dal Crema, e dopo un paio di anni nelle giovanili del Toro, passa per un paio di stagioni alla Reggina. Nel 1981 torna "a casa", e come detto inizia un'avventura che durerà ben 8 stagioni, nelle quali diventa un simbolo del Toro. Il primo gol con l maglia granata in Serie A arriva il 10 gennaio 1982, in una partita contro il Milan vinta per 2-1. Ferri in quella prima stagione diventa immediatamente un punto fermo della squadra totalizzando 29 presenze.Gioca meno nelle due stagioni successive, dove deve rimanere fermo a causa di un infortunio al ginocchio, ma ritorna a ricoprire un ruolo di primo piano nella stagione 1984-85. E' una stagione di altissimo livello per il Toro, rinforzato dall'arrivo del fuoriclasse brasiliano Junior; i granata, allenati da Gigi Radice, disputano un grande campionato, che chiudono al secondo posto, alle spalle soltanto del sorprendente Verona di Osvaldo Bagnoli. Giacomo totalizza 22 presenze, in quella che ha definito in alcune interviste come la sua migliore stagione. Anche il campionato successivo è positivo, la squadra di Radice chiude al quinto posto, conquistando l'accesso alla Coppa UEFA e Ferri è sempre uno dei titolari. I due anni successivi sono di alterne fortune per Giacomo e compagni, che soprattutto nel 1988 vengono beffati sul più bello, sia in campionato, dove perdono ai rigori il derby spareggio contro la Juve per entrare in Coppa UEFA, sia in Coppa Italia, dove cedono in finale alla Samp ai tempi supplementari. L'ultima stagione di Big Jim, così veniva soprannominato, sotto la Mole, è la disastrosa stagione 1988-89, che vede il Torino retrocedere in Serie B dopo 30 anni. Nell'estate 1989 passa al Lecce, chiudendo così la sua avventura al Toro.

Non certo il finale migliore, ma che non cancella 8 anni che lo stesso Ferri ricorda sempre con piacere e definisce stupendi, nei quali si è cimentato contro alcuni dei più grandi fuoriclasse che abbiano giocato nel nostro campionato, come Maradona, definito dall'incontrista granata come il più difficile da marcare, Van Basten o Platini. Come detto però, quello del 1989 non è stato un addio definitivo: nel 1998 Ferri ritorna in granata per allenare i Giovanissimi Nazionali, passando poi agli Allievi ed infine alla Primavera. Dal 2000 al 2003 è il vice allenatore della prima squadra, che guida anche in prima persona per 6 partite nella disastrosa stagione 2002-2003. Torna poi ad allenare la Primavera fino al 2005. Nel 2010 torna di nuovo nel ruolo di Team Manager, che ricopre fino al 2016. Oggi è anche un apprezzato opinionista sportivo, ma il suo amore per il Torino e per la maglia granata è sempre molto forte, e l'affetto con cui parla del Toro è chiaramente percepibile in molte sue interviste.