Federico Marchetti: "Ero depresso, ma il Cagliari insabbiò tutto"

Federico Marchetti: "Ero depresso, ma il Cagliari insabbiò tutto"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 14:00Ex granata
di Federico Danesi
fonte La Gazzetta dello Sport

Svezzato e cresciuto dal Toro nelle Giovanili, in realtà Federico Marchetti si è costruito una solida carriera in Serie A altrove. Oggi, intervistato da 'La Gazzetta dello Sport' svela anche tutto quello che non gli è piaciuto negli anni. Come quando giocava a Cagliari: "Ero depresso, non ho vergogna nel dirlo. Avevo smarrito me stesso, non riuscivo nemmeno più a tuffarmi tra i pali. Stavo male, non ero nello stato mentale adatto per scendere in campo. Lo dissi al preparatore dei portieri. “Non me la sento”. Non fu capito. Giocavo a Cagliari e la società insabbiò tutto: venne solamente comunicato che ero infortunato. In realtà avrei avuto bisogno di sostegno, non di essere lasciato solo. La depressione è una malattia, va trattata con serietà. Con Cellino ho subìto un mobbing camuffato. Mi allenavo con la Prima Squadra, ma non venivo mai convocato. Tornavo dal Mondiale in Sudafrica, in cui ho fatto pure due presenze, e mi fu addossata la colpa di aver detto che mi sarebbe piaciuto giocare la Champions. Tutto qui. Da lì è iniziata una guerra senza fine".

E poi il Genoa, altra parentesi pesante: "Dovevo andare a Napoli al posto di Meret. Invece vado al Genoa e non gioco mai. Una gestione ridicola da parte di personaggi rivedibili. Blessin? Il peggior allenatore mai visto. Ci trattava di m***a e ci umiliava in continuazione, anche singolarmente. Prendeva i giocatori e li insultava. Odiava gli italiani. Calafiori lo massacrava, gli diceva che era un “italian bastard”. Soffriva me, Criscito e Behrami. Infatti, non è un caso che Pandev scelse di accettare il Parma in Serie B pur di scappare".