Crescita zero

07.11.2014 11:18 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata twitter @ flavio_bacile
Crescita zero
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Partita da dimenticare, almeno per i tifosi, non certamente per Ventura, che invece deve recitare il mea culpa, come gran parte della squadra, perché un Toro cosi brutto, cosi privo di significato, francamente fa riflettere, su quello che doveva e poteva essere, e quello che invece è.

Le avvisaglie si erano viste nelle partite precedenti, come per ricordare che anche nel calcio non si inventa nulla, inguardabile contro il Napoli, appena sufficiente contro l’Udinese, bruttino nonostante la vittoria contro il Parma, privo d’idee contro l’Atalanta, pessimo contro la peggiore squadra del girone in coppa.

Nessuno tiri in ballo le assenze, contro l’Helsinki una squadra italiana deve vincere non solo con undici riserve in campo, ma persino con qualche Primavera in campo. Vincere e convincere con il gioco.

Il Toro invece ha avuto difficoltà a costruire gioco e palle gol, contro una squadra modesta, che faticherebbe persino in serie B, nessuna azione degna di nota, esclusa forse l’invenzione estemporanea di Sanchez Mino con tanto di palo timbrato. Incredibile a dirsi, ma la squadra di Ventura ha anche subito per quasi tutto il secondo tempo la voglia della squadra di casa, e non parlo di gioco, perché i volenterosi finlandesi hanno messo in campo corsa e volontà, ed è bastato per vincere senza grandi difficoltà.

Il campo, il clima, il sintetico possono essere solo ottime scuse, la differenza tecnica tra le due squadre è abissale, e la possibilità di mettere al sicuro la qualificazione, non poteva fare mancare le motivazioni.

Vince l’Helsinki meritatamente, e per dirla tutta, il 2-1 gli sta anche stretto.

Purtroppo il modulo con le due punte (vicine) non dà ragione a Ventura, anche perché il miglior attaccante del Toro, vale a dire Quagliarella, continua a giocare male quando ha un partner in attacco, e nonostante il gol di ieri sera, non si può sostenere che Fabio abbia disputato una buona partita. Poiché, è l’unico attaccante che segna, quello con il più alto tasso tecnico, bisogna giocare per lui, metterlo nelle condizioni di darle il meglio, e non metterlo in difficoltà. Stessa cosa vale per S. Mino, è l’unico che può dare inventiva a questo centrocampo, deve sicuramente ancora crescere, ma giocasse meno da incontrista, e più palle nella trequarti avversaria, non sarebbe una cosa negativa. Purtroppo El Kaddouri non sta attraversando un buon momento, anche ieri, in una situazione complicata, è vero, con il Toro sotto di un gol, nella mezzora in cui ha giocato, non ha certo brillato, nè come quantità, nè come qualità. Tralascio le considerazioni sull’impiego di Masiello, se la partita poteva essere quella giusta, le condizioni climatiche e il campo non lo erano, per un giocatore che non gioca una partita ufficiale da parecchi mesi, e mi limito solo a questo.

Benassi resta un mistero assoluto, almeno per me, forse il ruolo, forse la posizione, forse le consegne tattiche, forse questo, forse quello, di fatto, non decolla. Martinez si è anche mosso bene nel primo tempo, ma è completamente scomparso nella ripresa.

Tutto il Toro comunque ha fatto male, nessuno può tirarsi fuori.

Di fatto, inutile sparare sull’attacco, che sia anemico è sotto gli occhi di tutti, ma è altrettanto visibile come la mediana del Toro sia più portata a distruggere che non a costruire, e se il centrocampo non costruisce, difficile per gli attaccanti non solo segnare, ma persino tirare in porta. Ed è proprio quello che succede al Toro. Anche gli esterni si inseriscono poco, fanno cioè fatica a creare delle alternative di gioco, e quando riescono a farlo, trovano quasi sempre la difesa già schierata, segno forse, che si inseriscono male, oppure in ritardo.

ra Roma, Sassuolo, Juventus.

Se questo è il Toro rischia di perderle tutte e tre.

Speriamo qualcosa cambi, gennaio è vicino, ma anche tanto lontano, posto poi che qualcosa, di importante, veramente succeda.