Torino, un punto per non sbagliare
C'erano mille motivi per andare guardinghi a Grosseto, ma con un minimo di spregiudicatezza in più poteva arrivare la vittoria. I maremmani sono anche stati pericolosi, soprattutto l'ex Statella, peccato non averlo tenuto perchè avrebbe fatto comodo. Al di là di qualche rimpianto Lerda ha preferito decidere per una squadra a trazione posteriore, della serie: primo non prenderle. Una squadra costruita per la promozione però non può andare a Grosseto con questa filosofia, anche se bisogna mettere in conto le non perfette condizioni fisiche di Bianchi e l'imminente turno infrasettimanale, dove andavano risparmiate le forze di tutto il gruppo. Ma non basta perchè, al di là della partita contro il Sassuolo, che quest'anno è in netta difficoltà rispetto alla scorsa stagione, il Toro in trasferta ha troppa paura di subire e spesso il timore si trasforma in realtà. Si spera di non dover aspettare gennaio per vedere qualcosa di meglio lontano dalle mura amica, ovvero attendere l'arrivo di nuovi innesti dal mercato invernale, il momento in cui il Toro svolta.
Dei singoli il migliore è stato senza dubbio Sgrigna, il quale fatica sempre un po' ad entrare nel vivo della partita, ma quando gli scatta la scintilla si erge ad essere il giocatore più tecnico della squadra, perchè sicuramente i piedi li ha buoni e osa anche tiri speciali, dalla traiettoria spesso spettacolare, peccato che manchi ancora la mira perfetta da renderlo più prolifico sotto rete. Iunco si dà molto da fare ma fa più confusione del suo collega di reparto, con il quale però sta instaurando una buona intesa. Bianchi ieri era ingiudicabile, troppo solitario là davanti, senza aiuti concreti da parte dei compagni, ma non era ancora al meglio della forma e Lerda forse l'ha lasciato in campo per permettergli di "allenarsi" in vista della partita di martedì contro l'Albinoleffe di Mondonico. La squadra bergamasca sarà un osso duro perchè arriva dalla vittoria contro il Sassuolo ed il vecchio Mondo non amerà sperimentare nuovi moduli, ma sa rendere le sue squadre sempre molto compatte e ben assettate nei vari reparti. Un peccato che il Toro non riesca ancora ad emergere perchè le qualità ci sono, anche se in difesa e a centrocampo mancano due pedine di peso. Nell'insieme la squadra appare ancora arruginita, più nella testa che nelle gambe, con quel timore di sbagliare che la rende troppo volitiva nel corso dei novanta minuti più recupero.