Torino, il credo che non paga
Ventura ha ammesso che ci sono problemi da risolvere, dunque non ha avuto l'arguzia di dire che ha visto la squadra viva per le varie occasioni da rete non concretizzate, com'era ad esempio successo a Brescia. C'è chi pensa che il Toro sia presuntuoso, ma l'alta classifica non dà ancora alla testa, in quanto i granata non sono ancora andati in fuga. Forse la presunzione aleggia attorno al tecnico genovese, talmente sicuro di sè che continua a fare turn over in attacco quando tutti più o meno gli hanno fatto capire che non si può tenere Rolando Bianchi in panchina (tuttavia un tecnico ha il diritto di fare le sue scelte in totale libertà e un po' presuntuoso lo deve essere altrimenti verrebbe spolpato dai giocatori). Possiamo capire la scelta qualora l'attaccante non stia bene, ma adesso non è così e visto che mister libidine vuole essere anche manager e psicologo dovrebbe capire che, quando un bomber si sblocca dopo tanto tempo e segna, deve avere continuità, non essere spedito in panca e utilizzato a metà del secondo tempo quando il risultato è compromesso, della serie non è un tappabuchi. Forse è bene che Ventura capitalizzi meglio la situazione, perchè anche se l'ha capita dopo dieci mesi di Toro, non l'ha ben assimilita. Bianchi per il Toro è un lusso, è il capitano e la fascia non gli è stata regalata ma se l'è guadagnata sul campo, non solo segnando ma anche per aver dato tutto se stesso alla causa granata. Ha il carisma per caricarsi la squadra sulle spalle, ha l'umiltà e la sincerità di saper stare in mezzo alla gente. I compagni lo ammirano e con lui in campo si sentono meglio protetti. Bianchi anche quando non segna è determinante solo con la sua presenza. Se gioca Iori che ha ancora qualche debolezza, se deve per forza esserci Meggiorini perchè è una scelta di Ventura, Bianchi non deve essere sacrificato alla causa. Se poi fa parte di quella schiera di giocatori che non sono passati dal Pisa o dal Bari, si può sempre sopperire con un viaggio organizzato. A parte la battuta ironica, oggi è anche il primo aprile, Bianchi o non Bianchi, un attacco che cambia di partita in partita non potrà mai essere affiatato per dialogare tra sè. Infatti ognuno va per la sua strada, ma il gioco del calcio è di gruppo e per esprimerlo al meglio ci vuol quel famoso amalgama che ancora non è stato trovato nel reparto più vulnerabile del Torino. E per fortuna che questo campionato di B non offre squadre particolarmente stratosferiche perchè altrimenti sarebbero dolori. Visto che questa è una stagione che sembra sorridere al Toro, è meglio non abusare del destino più favorevole del solito per arrivare in fondo con successo. E adesso aspettiamo le prossime due gare in casa che dovrebbero vedere in campo Rolandinho, visto che Ventura aveva predisposto di farlo giocare tra le mura amiche, con Meggiorini pronto per le partite esterne, forse per sentire meno i mugugni della curva...