Torino, El Kaddouri: "Ho scelto Torino perchè Ventura è come un secondo papà e per la tifoseria calda. Oggi dobbiamo giocare da Toro"

29.09.2013 08:30 di  Luca Ghiano   vedi letture
Fonte: TMW
Torino, El Kaddouri: "Ho scelto Torino perchè Ventura è come un secondo papà e per la tifoseria calda. Oggi dobbiamo giocare da Toro"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Omar El Kaddouri, trequartista classe '90 della scuderia di Mino Raiola, in prestito dal Napoli al Torino, alla vigilia del derby ha rilasciato un'intervista a Leggo.it. "Ho scelto Torino perché sono giovane, ho voglia di giocare, di mettermi in discussione e di dimostrare di poter diventare un giorno un giocatore importante. E poi perché c’è Ventura, un secondo papà, - inizia il giovane belga naturalizzato marocchino - ci fa sentire tutti importanti e insegna calcio come pochi. I compagni non mi hanno detto niente, non ce n’era bisogno. Per i tifosi è la partita più importante. Si prepara da sola, speriamo di fare bene e di regalargli una domenica da Toro. I tifosi mi chiedono un gol, sarebbe il primo con questa maglia. Non potrebbe esserci giorno migliore - afferma Omar. Torino è una piazza perfetta, c’è una tifoseria calda, una società con una storia importante, uno staff tecnico di primo livello. Ci sono tutti i presupposti per fare bene. Io alter ego di Marchisio? Se guardiamo le caratteristiche, ci assomigliamo tanto, ci piace giocare la palla, inserirci, andare uno contro uno. Pirlo è un fenomeno, scambierei con lui la maglia a fine partita ma solo se vinciamo. Se perdiamo con nessuno. Sarei troppo arrabbiato. Mi sono ispirato a Zinedine Zidane. Il più forte di tutti i tempi. Non ho mai visto - continua il giovane El Kaddouri - uno con la sua tecnica. La scorsa estate potevo andare alla Juve, se n’era parlato tanto, forse troppo, senza mai trovare un accordo. Poi è arrivato il Napoli e in un giorno abbiamo chiuso. Ho capito che mi volevano veramente. Ho giocato poco perchè a Napoli è difficile mettere in panchina Hamsik. Anche se ho giocato poco, ho imparato molto. Allenarsi con i campioni - chiosa il numero 7 granata - è fondamentale. Si cresce anche così. Ti rendi conto perché sono i migliori: restano umili, lavorano più degli altri sapendo di essere più forti" Ecco, poi, che il discorso si sposta su Napoli. "Di Napoli mi manca l’ambiente, il modo unico in cui i tifosi vivono il calcio. E’ strepitoso. Mi auguro che possano vincere il campionato e fare lo stesso percorso del Borussia in Champions. Con Mazzarri il rapporto era buono, cordiale. E’ un grande allenatore. Anche se mi ha fatto giocare poco non posso che parlare bene di lui. All’Inter sta facendo la differenza - analizza Omar - per lo scudetto l'Inter è una delle candidate, come la Roma, il Napoli e la Juve, che vedo ancora un gradino sopra le altre". In chiusura, poi, il discorso cade sulla sua prima patria calcistica italiana, Brescia. "Era la piazza ideale per un 17enne. Lì sono esplosi talenti come Pirlo, Baggio, Hamsik"