Salvate il soldato Sarri
Sarri ha sbagliato, ma adesso si sta esagerando nel massacrarlo. "Frocio" è una brutta parola, ma il calcio non è sport per suffragette e quante volte capita a ciascuno di noi, magari in macchina mentre qualcuno ci taglia la strada, di dire parolacce. Vogliamo essere così benpensanti nel calcio? Dove si truccano le partite, si scommette su tutto e gira la mafia, con tanto di criminali e minacce? Poi c'è sempre l'attenuante che Sarri è toscano, che lì certe parole sono all'ordine del giorno, fa parte dell'essere maledetti toscani, come direbbe il sagace Curzio Malaparte (Ulivieri ha detto che Mancini poteva rispondergli: "Mandami la tu' moglie", sarebbe stata una risposta perfetta per chiudere l'argomento con ironia). Ci scandalizziamo per una parola detta a caldo durante la vis agonistica e non guardiamo quando entrano sugli spalti bombe carta, come successe l'anno scorso nel derby di Torino all'Olimpico. C'è voluto quasi un anno prima che si chiudesse la curva della Juventus, e in quel caso ci fu anche il rischio di strage, perchè nove tifosi rimasero feriti, ma poteva andare peggio. E adesso si parla di una squalifica di quattro mesi per Sarri per una parola non bella, ma che dicono tutti.
Il calcio è falso con questo buonismo di facciata, che tenta di assolvere tutti quando c'è interesse a salvare qualcuno forte politicamente, mentre punta il dito contro quei personaggi veraci, sinceri e bravi come Maurizio Sarri. Napoli tutta si è schierata con il suo mister, nonostante la sconfitta, ironizzando sul Mancio furioso. Personalmente sto con Sarri e mi auguro che non sia squalificato così tanto come si dice, perchè allora alla prossima bomba carta, al prossimo striscione demenziale, ci aspettiamo la chiusura non delle curve, ma dello stadio intero per un anno a carico della squadra che ha simili tifosi. Ci piace ricordare Sarri emozionato a Superga l'anno scorso, con tutta la sua sensibilità ed umanità, che non può venir meno per una serata finita male. E' chiaro che allo stesso Mancini può essersi sentito offeso. Però nel calcio bisognerebbe finirla con questo machismo costruito sulla virilità, spesso falsa, dei suoi atleti. Ci sono gay nel calcio, sarebbe giusto che non fossero discriminati ma potessero avere il coraggio di fare outing, senza nascondere la loro condizione anche con estremo dolore. Si eliminerebbero tante incomprensioni. Bisogna accettare il diverso senza sentirsi superiori nella nostra normalità quotidiana.