Perchè amiamo Mihajlovic

09.05.2017 18:12 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Perchè amiamo Mihajlovic
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sinisa Mihajlovic ha ricevuto tante critiche in questi ultimi giorni per il suo comportamento estremamente aggressivo tenuto nel derby. Uno che aizza i tifosi a diventare violenti, è stato il commento di Mariella Scirea. Uno che vive la partita come una battaglia, hanno detto in giro. A prescindere che, a dispetto di altri che hanno vissuto una giovinezza più serena rispetto al tecnico granata, che viveva in Serbia in mezzo ad una guerra vera, Sinisa è un uomo duro ma sincero, uno diretto, uno che non ti pugnala alla schiena, ma ti dice le cose in faccia. E nel calcio si sa, essere leale e sincero è comportamento assai anomalo, brutto, criticato dai cosiddetti democristiani da salotto, quelli che stanno dalla parte del potere, che non dissentono mai da loro, perchè la colpa è sempre degli altri.

E' una forza questa, perchè esaspera chi il potere lo combatte, si arrabbia e si ribella, così Miha si arrende spesso a questo comportamento, come farsi sbattere fuori in un derby e prendere due giornate di squalifica. Il brutto e piuttosto minaccioso segno del 'ti taglio la gola' che fece una volta Giampiero Ventura, pur essendoci foto e video, non fu mai sanzionato. Ma criticare l'operato dell'arbitro e dissentire, sì, ti fa squalificare. Perchè diciamolo, ma quelle regole che mettono l'arbitro al di sopra di ogni sospetto, dove non ti puoi permettere di criticare, è reminiscenza fascista che andrebbe rimossa. L'insulto o la minaccia non è comportamente positivo, ma criticare sì, dovrebbe essere permesso. Non sono dio gli arbitri, ma gente umana che sbaglia e a volte lo fa anche in malafede. 

Comunque sia Miha ha tutta la nostra solidarietà, "è nato per fare l'allenatore del Toro", disse Mario Patrignani, storico presidente del TC Pesaro, e gli diamo ragione. Erano anni che non vedevamo un allenatore granata così grintoso, uno che difende la storia del Toro. Sì, Miha, dicano quello che vogliono gli altri, i criticoni, i rosiconi, chi preferisce dire nullità per non urtare il palazzo. Noi ti vogliamo così. E non dire che una donna non dovrebbe parlare di calcio, a volte ti difende e ti stima.