Le variabili granata

28.03.2009 12:29 di  redazione TG   vedi letture

di Paolo d'Abramo

Non sono molte le variabili che possono fare la differenza nello sprint finale ( si fa per dire...) alla salvezza. Per quel che riguarda il Toro e  i suoi giocatori i punti interrogativi da risolvere con un bel ! sono rappresentati dallo stato di forma di alcuni giocatori chiave e di altri che fino ad ora non lo sono stati ma potrebbero diventarlo. E'  il caso di Pratali, assai poco utilizzato -  per diverse ragioni - da WAN ma che con Camolese potrebbe trovare un impiego stabile nella difesa  a 3. Buon difensore di fascia, Pratali è arrivato al Toro con belle speranze che non si sono ancora  tradotte in realtà.

Lo stesso varrebbe per Saumel, non solo un buon gregario ma la diga propulsiva, interdizione perchè sa la fare e la base della costruzione da cui partire nella propria trequarti e impostare in avvio il gioco. Non solo  un corretto portatore di palla maa anche un solido pilastro di contenimento e proiezione.

Parlare della tenuta di Corini è del tutto superfluo, il giocatore sa quel che può dare e in che misura fornirlo, è una questione di anagrafe controbilanciata dall'orgoglio e dall'esperienza, non una variabile ma una certezza.

Nel reparto offensivo su Bianchi molto, moltissimo s'è detto. Continuità di presenza e convinzione per un purosangue in grado di fare la differenza, nel gioco e nei goal, non si parli d'eccessivo carico di responsabilità ma di modulo utile a portarlo nelle condizioni ideali, sul campo e nella testa.

Per certo, e sto per dire una banalità necessaria, é comunque Rosina il vero ago della bilancia nel Torino di quest'anno. L'unico che può saltare l'uomo, inventare e segnare ( Abate, cui auguriamo un rapido rientro, assolve due delle tre condizioni), il solo a poter fare la differenza, il giocatore di cui non si può fare a meno per il salto di qualità ma anche quello che, in alcuni casi, ha rappresentato il freno e non il turbo.

Certo ci sono poi - come tara sul piatto della bilancia - gli arbitri,  il tempo, gli avversari, le incontrollate  voci societarie che filtrano dall'interno - con traduzioni apocrife - o che dall'esterno arrivano con un  rumore di fondo utile (solo?) a crear disturbo od ad accendere le discussioni tra i tifosi per strada, al bar, nell'etere informatico.

Quel che conta, da qui alla fine del campionato (ed è l'ultima variabile), è mantenere il controllo della vettura granata - sempre - remare per portare in porto la barchetta,  convinti che la salvezza del Torino è di sicuro la miglior medicina per valutare il futuro nel modo più corretto.