Io sono il più grande, io sono Mohammad Alì e ho avuto il coraggio di dire no al potere bianco

04.06.2016 11:54 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Io sono il più grande, io sono Mohammad Alì e ho avuto il coraggio di dire no al potere bianco
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© foto di Federico Gaetano

Lo sport come la musica può aiutare a crescere, a diventare qualcuno e lottare facendo la voce alta contro i soprusi. Così è stato Cassius Clay (cambiato perchè questo era un nome da "schiavo"), il più grande campione di boxe, uno dei più grandi dello sport, ma anche della lotta contro il potere dei bianchi sui neri. Erano gli anni '60, non era facile essere nero e anche rivoluzionario, indipendente, disubbidiente, fuori dal sistema anche se il suo ruolo, poi, poteva porlo su un piedistallo di privilegiato. Sposò la causa musulmana e divenne Muhammad Alì. Era una forza della natura, i suoi pugni li dava contro il sistema, i soprusi, la lotta per i diritti ai neri d'America, ma anche di tutto il mondo. I suoi saltelli confondevano l'avversario, che ha sempre affrontato a viso aperto, guardandoli negli occhi. Io sono Muhammad Alì e sono il più grande. E lo era davvero, non bluffava come oggi qualcuno magari ama farsi chiamare il Number One. Si rifiutò di andare a combattere in Vietnam e questo gli creò tanti problemi, anni senza poter combattere, disertore contro l'arroganza di andare ad invadere un paese straniero, che non poteva far parte della sua filosofia. Una guerra sporca, lunga, che fece spendere tante, troppe vite umane, e anche soldi inutili. Questo è stato Muhammad Alì, semplicemente il più grande, che ha raggiunto gli immortali per diventare il simbolo della ribellione e della libertà, come è sempre stato anche da vivo.

Il giornalista italiano che lo conobbe e lo raccontò meglio è stato Gianni Minà, guarda caso un grande cuore granata. A lui il merito di essere diventato un grande amico di Alì, grazie alla sua sensibilità, un giornalista che è sempre entrato nel cuore dei suoi interlocutori, dove il gossip o il sensazionalismo non hanno mai fatto parte del suo vocabolario.

Io sono Muhammad Alì e sono il più grande. Non fu l'arroganza a farglielo dire, era davvero così.