Il sogno di Ebagua
E' una bella storia quella di Osarimen Ebagua, chiamato affettuosamente Giulio, perchè lui ormai è italiano, anzi torinese. Il sogno si sta avverando e non è solo il suo, quello di giocare per la prima squadra del Torino, presto magari su palcoscenici più importanti, toccando ferro ovviamente. Fisicamente è bello, statuario, denti bianchissimi che folgorano come il sole sulla sua pelle d'ebano, il viso è intelligente e sa dosare bene le parole. Un piccolo Seedorf e speriamo che la sua carriera ricalchi almeno in parte quella del superbo olandese del Milan, con ruoli diversi. La storia di Giulio Ebagua l'ha raccontata a La Stampa il Giornalista per antonomasia, Gian Paolo Ormezzano e così ve la vogliamo raccontare, scritta dalla penna leggiadra di GPO: "E in tema di confessioni, diciamo che ci commuove la storia granatosa di quel bambino di colore che avrà avuto un dieci anni. Girava con un pallone per San Salvario, calzando povere scarpe da calcio e indossando una maglietta taroccata di Marco Ferrante, palleggiava e sparava pallonate anche a rischio, e quando sgombravano le bancarelle del mercato nello slargo di via Madama Cristina cercava di organizzare una partitella. Lo chiamavano Giulio perché il suo nome nigeriano era troppo difficile, adesso gioca nel Toro, di cognome fa Egabua". Una bella storia, da Toro verrebbe da dire, forse qualcosa in più perchè dentro c'è anche la città multirazziale, dove il calcio può fare molto, come sempre.