Zenga al Torino? Una questione delicata
Dalla A allo Zenga, ovvero come salvarsi e ripartire con un allenatore ambito ed ambizioso. Se il Toro smentisce categoricamente ogni contatto con l'Uomo Ragno, qualche conferma di un possibile arrivo dell'allenatore del Catania sulla panchina granata trapela dalla Sicilia ed anche dall'ambiente milanese che tifa da sempre per l'ex portiere dell'Inter. Sotto l'Etna in molti danno ormai per scontata la partenza di Zenga e lo stesso ad catanese Lo Monaco non ha escluso l'ipotesi, anzi. Con quale destinazione? Sampdoria, innanzitutto, al posto di Mazzarri per riannodare da tecnico un filo interrotto nel 1996 da giocatore dopo due stagioni non troppo positive causa infortuni. E poi Torino, in seconda posizione perché vincolato alla permanenza in serie A.
In questi giorni, tra il campo di Massannunziata e la villa di Aci Castello, Zenga sta riflettendo sul futuro. Da buon lupo solitario, non ha procuratori o pierre, l'Uomo Ragno ha sempre fatto di testa sua e fino all'ultimo difenderà la riservatezza delle sue scelte. A chi gli chiede cosa accadrà e se il Toro può essere la sua nuova squadra, Zenga risponde con un telegrafico «È una questione delicata». Giusto così, anche per correttezza nei confronti di un Camolese che l'aveva elogiato pubblicamente prima di Toro-Catania. Anche se quella partita probabilmente è stata il primo punto di contatto tra i granata e il potenziale nuovo tecnico.