Paleari, Simeone, Zapata e Vlasic i moschettieri del Torino
La vittoria sulla Cremonese è stata una boccata d’ossigeno per il Torino, ma adesso serve continuità per non ripiombare a ridosso dei bassifondi della classifica. In fin dei conti basta poco in un campionato caratterizzato dalla mediocrità e dal livello qualitativo alquanto basso dove tutte le squadre, anche le cosiddette forti, ripetutamente inciampano. In tal senso emblematico è stato anche l’ultimo turno di campionato con il Napoli che è stato sconfitto dall’Udinese per 1 a 0 e il Milan che non è andato oltre il pareggio con il Sassuolo, 2-2. Ma in attesa di sapere cosa accadrà questa sera fra Roma e Como, a modificare un po’ la classifica, sia in alto sia in basso e pure nel mezzo, ci sono state anche le vittorie dell’Inter sul Genoa, della Juventus sul Bologna, della Lazio sul Parma, dell’Atalanta sul Cagliari, del Lecce sul Pisa e del Verona sulla Fiorentina.
Il Torino dopo quindici giornate si trova al 13esimo posto con 17 punti ed ha incrementato di una lunghezza, passando da 4 a 5, la distanza dalla terzultima posizione, attualmente occupata dal Verona, e mettendosi alle spalle Lecce, Cagliari, Genoa e Parma, i salentini hanno un punto in meno e le altre squadre tre.
La situazione dei granata non può quindi definirsi tranquilla ed è per questo che adesso serve continuità di risultati utili. L’occasione c’è visto che prima della fine del girone d’andata la squadra di Baroni affronterà il Sassuolo in trasferta, poi il Cagliari in casa, il Verona al Bentegodi e infine l’Udinese al Grande Torino. Tutte squadra alla portata e, classifica alla mano, conquistare punti sarebbe doppiamente prezioso poiché permetterebbe di allontanarsi dalla zona calda della classifica e assestarsi in quella centrale. Non che puntare a zone tranquille sia il massimo, ma per il momento è quanto serve ed è inutile fare voli pindarici pensando a chissà cosa vista la situazione attuale e a quanto fatto finora. Basta dire che insieme alla Fiorentina, ultima in classifica con soli sei punti, il Torino con 26 gol al passivo, sono le squadre che hanno subito più reti di tutte in Serie A e fino allo scorso turno questo primato negativo era appannaggio esclusivo dei granata.
A trascinare il Torino dovranno pensarci i giocatori che hanno maggior carisma dentro e fuori lo spogliatoio: Paleari, Simeone, Zapata e Vlasic. Il portiere Paleari, che nelle gerarchie pare proprio aver sorpassato Israel, ha dimostrato in campo con le parate quasi sempre salva risultato e fuori con le parole giuste di essere uomo squadra e spogliatoio, come ha anche detto mister Baroni. Simeone come dice il nuovo direttore sportivo Petrachi: “Non c’è bisogno che io lo vada a pungolare perché lo spirito del Toro lo ha di suo”. Capitan Zapata è colui che con la sola presenza in campo basta a tenere in apprensione gli avversari e a dare maggiore peso specifico alla squadra ed è anche tornato a segnare dopo il grave infortunio che lo aveva tenuto fuori a lungo. Vlasic in questo momento è l’uomo dei gol, 3 nelle ultime quattro partite, e se garantirà quella continuità di rendimento che non lo ha sempre contraddistinto, anche per problemi fisici, può fare anche lui la differenza, come dice il presidente Cairo: “Ho visto in molte partite che quando Vlasic gira la squadra è uno spettacolo e adesso lui sta girando molto”.
Come afferma giustamente Petrachi: “Voglio che lo spirito del Toro, che ci ha sempre contraddistinto, entri nella squadra. A chi ha garra, caratterialità forte devo chiedere di trascinarsi dietro qualcun altro, di farglielo capire, comprendere. I tre o quattro leader che ci sono in questa squadra devono prendere per mano i compagni e portarli dentro questa mentalità perché le partite si vincono soprattutto vincendo i duelli personali, ma noi ne vinciamo pochi: questo è il punto”. La situazione del Torino è ancora precaria per cui è compito di Paleari, Simeone, Zapata e Vlasic vestire i panni dei moschettieri del celebre romanzo di Alexandre Dumas padre e far sì che la squadra incarni quello spirito Toro indispensabile per risollevarsi definitivamente.
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