Toro, lavori in corso
Il cantiere è ufficialmente aperto.
Con la cena fra Urbano Cairo e Rino Foschi si è sancita la partenza della campagna di rinnovamento del Torino FC.
Serviti i piatti che porteranno ad una profonda ristrutturazione, soprattutto nella gestione e nella mentalità: Cairo che a dispetto delle "disavventure" dell'ultimo quadriennio, sa essere anche un buon programmatore, questa volta non vuole più dover correre ai ripari cammin facendo e si muove in silenzio programmando il futuro prossimo ed anche quello un po' più lontano.
E' vero che intorno al Toro le acque rimangono sempre un po' agitate, c'è chi lo vede in lite con FOschi, chi strepita per Camolese, chi vede una smobilitazione di massa in arrivo e chi vorrebbe un cambio di guida al timone. E' altrettanto vero che però i segnali che arrivano dalla società sono di tutt'altro aspetto.
Allenatore: con il fardello di ancora un anno di contratto per De Biasi, il Pres. e Rinone si stanno muovendo sul mercato. Il freno è più che altro psicologico, cioè non si vuole correre più il rischio di trovarsi con tre allenatori a libro paga.
Mazzarri, che fino a ieri godeva di ottime prospettive, ha dichiarato di non volere la B e questo lo porta dalla pole position ai box direttamente.
Zenga o Giampaolo oggi sono i nomi in pole per la panchina del Toro e per tanti motivi se dovessimo dare delle percentuali vediamo in vantaggio il Walterone senza chioma.
Più pacato e composto Giampaolo, più sanguigno e deciso il Walter, forse più adatto a gestire le prime donne senza grandi aiuti dirigenziali: ce lo vediamo bene a gestire un Di Michele che "sfancula" il mondo chiedendogli: " Ma in realtà tu cosa hai ottenuto nella tua carriera" (oltre ai soldi) e l'altro che abbassa la testa e finalmente tace.
Squadra: gli svincolati si svincolano, i tremebondi se ne vanno i vogliosi restano o arrivano, questo il concetto fondamentale della strategia della campagna acquisti. Basta con gli Stellone, gran faticatore ma con 15 gol in 4 anni ed un contratto di livello, alla fine è stato più un peso che una risorsa e quindi via anche i vari Ventola e Barone, Di Loreto e probabilmente Diana e dulcis in fundo la pratica Rosina+Sereni.
Insieme perchè probabilmente sono gli unici giocatori, oltre a Dzemaili e Bianchi che però dovrebbero essere salvo offerte "golose" la spina dorsale del prossimo Toro, che possono portare soldi freschi nelle casse esangui del Torello neo retrocesso.
Da circa un mese e mezzo gira la voce di un Rosina in blucerchiato pronto a sostituire Cassano dato in partenza verso i Lidi del petroliere dal portafogli senza fondo ( ma se appioppa un calcio nel sedere a Ibra non più ... "troppo buono").
Si sono sentite anche delle cifre che recitano 8 milioni più o meno per il discontinuo genietto di Calabria, ma la variabile potrebbe essere Novellino a Reggio Calabria e la possibilità per Rosina anche in B di recitare nel teatro di casa.
Sereni potrebbe valere 3/4 milioni e pare che le offerte non manchino. Più uscite che entrate, ma a quanto pare Rinone è già in moto da tempo e questa volta il progetto pare delinearsi realmente.
Variabile Filadelfia: la convinzione che il futuro scaturirà dal settore giovanile sembra essersi radicata nei pensieri presidenziali e l'accellerazione sul fronte rinascita del Fila ne è la prova. Le cose si stanno muovendo, sottotraccia, ma a quanto pare questa volta pensare ad una casa del Toro non è più un esercizio di grafica virtuale ma qualche cosa di più ... ovvio che le scottature passate facciano in modo che la politica di S. Tommaso domini il pensiero del tifoso granata, ma è anche vero che forse è la volta buona.
Insomma dopo la batosta qualche pensiero positivo sembra intravedersi all'orizzonte e forse questa B darà modo al Pres. di muoversi finalmente con un po' più di calma e per la prima volta dal suo arrivo di non operare in emergenza: il primo anno la squadra in 15 giorni, il secondo il profondo rinnovamento, il terzo la confusione tecnica e la ribellione dei giocatori e quest'anno la ricerca continua della medicina salva vita per la squadra.
Siamo curiosi.
GMC