Torino Fc, Bosi: "La strada è lunga per diventare professioniste"
Il difensore del Torino Calcio femminile Manuela Buosi, classe '81, di Voghera, è considerata la saggia del gruppo, anche perchè è una tra le più esperte della squadra, che quest'anno ha deciso di puntare sulle giovanissime. Così ha risposto alle nostre domande.
Quando hai capito che il calcio sarebbe stata la tua passione sul "campo"?
Fin da piccola ho sentito un richiamo particolare per questo sport, ma non potevo giocare. Quando è iniziato il periodo delle medie, quindi dopo i dieci anni, ho potuto iniziare a giocare e da lì non mi sono più fermata.
Quali difficoltà si devono affrontare per una donna che vuole fare la calciatrice?
Penso di poter dire che siano le stesse dei ragazzi, devi impegnarti costantemente per raggiungere i tuoi obiettivi, l’unica differenza consiste nel fatto che poi non potrai vivere di questo e non avrai mai la notorietà che raggiungono i maschi.
In famiglia come hanno preso la tua decisione?
Hanno accettato questa mia decisione e mi hanno appoggiato. Mio padre mi accompagna sempre agli allenamenti in macchina e ha fatto moltissimi sacrifici per me.
Secondo te, se le donne dovessero diventare un giorno professioniste, ci sarebbero anche nel vostro campionato scommesse clandestine e calciopoli, o le donne si fanno meno corrompere?
Credo che proprio per carattere le donne si facciano meno corrompere rispetto ai maschi quindi vedrei meno rischi sotto questo aspetto. Purtroppo però al momento la strada è ancora lunga per passare al mondo dei professionisti, per il nostro movimento sarebbe un passaggio di crescita fondamentale, ma non è ancora arrivato quel giorno purtroppo.
Che cosa significa per te portare la maglia granata?
Sono sette anni che sono qui, è un onore ed è anche gratificante indossare la maglia di una delle società più importanti d’Italia, non solo nel mondo maschile, ma anche in quello femminile.
Ce la farà il Torino Fc a venire in serie A direttamente?
Assolutamente sì