Torino CF, le interviste del dopo gara di Chiasiellis-Torino
Protagonista assoluta della partita contro il Chiasiellis, e giocatrice sempre più fondamentale per questo Torino che guarda al futuro con rinnovata fiducia dopo la prestazione di oggi contro le friulane. Barbara Bonansea con i suoi soli vent’anni è una delle veterane della squadra, pronta a prendersi, come accaduto ad Udine, il peso dell’attacco sulle sue spalle mettendo in seria difficoltà le avversarie con la sua tecnica e la sua velocità.
La partita è terminata e non resta che rammaricarsi per l’ennesima partita in cui il Torino non è riuscito a concretizzare la mole di occasioni che ha creato nel corso della partita. “La gara contro il Chiasiellis è stata sfortunata, perché bastava veramente un pizzico di buona sorte in più per non solo pareggiare, ma vincere. In campo abbiamo dimostrato di saper praticare un ottimo calcio e di essere in grado di mettere in seria difficoltà le avversarie non solo sul nostro campo, ma anche in trasferta. Purtroppo in zona gol pecchiamo ancora di quel cinismo necessario per conquistare i tre punti, mentre invece appena concediamo mezza occasione alle avversarie veniamo punite. Con l’allenatore ci lavoriamo duramente nel corso della settimana e ad ogni partita si vedono costanti miglioramenti. I frutti li raccoglieremo molto presto”.
In campo oggi una squadra in cui tu eri tra le veterane. “Fa effetto pensarci se consideriamo che ho solo vent’anni, ma deve essere un motivo d’orgoglio per tutti, dalla società, all’allenatore a noi ragazze. Tutti insieme vogliamo raggiungere l’obiettivo di competere ad alti livelli e tutti insieme ci stiamo impegnando al massimo affinché ciò avvenga. Oggi abbiamo fatto vedere di che pasta siamo fatte, con l’apporto fondamentale delle tre ‘veterane’ Zorri, Bosi e Parodi”. Sei stata schierata come punta centrale, tu che di solito agisci come seconda punta esterna. Come ti sei trovata? “Molto bene, devo solo crescere e concretizzare di più. Se ripenso alle occasioni che oggi non abbiamo trasformato in gol mi viene il nervoso, ma personalmente mi sono divertita, anche perché sono riuscita a sfruttare la mia velocità cercando di inserirmi negli spazi e puntando la porta”. Adesso però credere nel quinto posto diventa difficile. “Se guardiamo la classifica si, ma la palla è rotonda e finché non è finito il campionato noi abbiamo l’obbligo di provarci. Ce lo siamo poste come obiettivo e lotteremo fino alla fine, senza guardare in faccia nessuno”.
Zorri: “Le nostre sono ragazze di valore” La veterana della squadra sulle giovani compagne: “Sembrava giocassimo insieme da anni, ma è tutto merito loro. Hanno le qualità necessarie per aiutarti nell’aiutarle. Il futuro è qui”
La fascia da capitano risaltava sul braccio di Manuela Bosi, ma la veterana per eccellenza della squadra è Tatiana Zorri, giocatrice determinante per questo Torino, capace di illuminare il gioco con la sua classe. In campo eri accerchiata dalle ragazzine terribili cresciute nel vivaio del Torino, ma che hanno giocate da veterane. I 76 anni di differenza fra gli undici titolari non si sono visti.
“Settantasei anni sono veramente tanti di differenza, senza contare il gap fisico a cui ogni domenica andiamo incontro, ma queste ragazze hanno le qualità necessarie per sopperire ad eventuali mancanze di struttura fisica. Hanno giocato con sicurezza, mettendo in seria difficoltà il Chiasiellis, ma penso che la loro vera forza risieda nella capacità di coinvolgerti in tutto quello che fanno, aiutandoti ad aiutarle nei momenti di difficoltà”. Fortunate ad avere appoggi sicuri come oggi siete state tu, Bosi e Parodi. “Può anche essere vero, ma noi veterane da sole non faremmo nulla se non avessimo al nostro fianco compagne di valore come sono loro. Non andremmo da nessuna parte, per questo dico che il futuro è dalla loro, dalla parte del Torino, dalla nostra parte”.
Intanto però siamo costretti a commentare una sconfitta. “Ed è allucinante se ripensiamo a quanto abbiamo creato, senza però riuscire a concretizzare il giusto”. Torniamo a parlare del solito problema. “E’ un periodo in cui ci gira storto, ma come tutti i periodi passerà. Io se ripenso alla partita non penso alle reti sbagliate, ma la prima cosa che mi viene in mente è la facilità di gioco che avevamo, sembrava giocassimo insieme da quattro o cinque anni. Poi ovvio, vai a guardare le statistiche e vedi diciotto tiri del Torino e quattro del Chiasiellis, pensi abbia vinto facile il Torino e invece il risultato dice 2-1 per gli avversari. Ti rode e non poco”. Adesso mancano due giornate al termine contro Roma e Firenze. “E devono arrivare sei punti, non uno di meno. Con la voglia che abbiamo dimostrato di avere oggi in campo non penso daremo molte possibilità alle nostre avversarie. Affronteremo una Roma già retrocessa, ma non dovremo commettere lo stesso errore fatto con la Lazio, ovvero quello di entrare in campo senza la giusta concentrazione e determinazione. Mentre a Firenze ci aspetta di sicuro una partita difficile visto che da sempre il loro è un campo ostico e per di più loro si giocheranno ancora la salvezza”.
Russo: “Pretendo di più da me stessa” Il numero uno granata analizza prestazione personale e di squadra: “Aver fatto delle buone parate sui pochi tiri del Chiasiellis non fa sbollire la rabbia per gli errori che ho commesso nelle uscite basse. Sono cose che non devono più accadere se vogliamo puntare in alto e dopo una partita come questa sarebbe da pazzi non farlo”.
Nonostante una prova più che discreta, anche oggi Federica Russo si è dovuta chinare due volte per raccogliere il pallone al fondo della propria rete. Nonostante la rabbia per una sconfitta immeritata la numero uno granata non ha perso la sua capacità di analizzare gli eventi obiettivamente. Iniziamo da quell’espressione infastidita che ti si legge in volto per aver subito due reti nell’arco di una partita in cui sei stata impegnata quattro volte ben figurando.
“Non è tanto il fastidio di subire due reti, quanto il come. Sono stati due gol stupidi per come sono nati, sbagliamo qualcosa e ancora non siamo riusciti a trovare la giusta soluzione. Le altre squadre fanno le linee Maginot e portano a casa l’intera posta in palio grazie a noi. Mi fa arrabbiare, perché giochiamo bene, ci alleniamo bene e diamo l’anima per poi uscire dal campo incavolate nere nonostante una grande prestazione”.
In cui anche tu hai sfoggiato dei buoni interventi. “Che abbia negato il gol su alcuni tiri, anche insidiosi, mi importa poco. Non mi sono piaciuta, ho sbagliato troppo nel’aiutare la difesa sbagliando i momenti delle uscite basse. Non saprei spiegare il perché adesso che sono ancora nervosa, ma quando dovevo uscire incontro all’avversario magari aspettavo l’intervento del difensore, mentre quando sarei dovuta rimanere in porta partivo. Se vogliamo raggiungere traguardi importanti, spostare verso l’alto l’asticella dei nostro obiettivi, io non posso commettere certi errori. Va bene la giovane età, ma non deve diventare una scusa. Io per prima pretendo da me stessa molto di più”.
E queste giovani terribili sembrano essere una buona base su cui costruire il futuro. “Lo sono indubbiamente, oggi potevamo essere considerate una Primavera con tre calciatrici fuoriquota e nonostante questo abbiamo fatto noi la partita, chiudendo il Chiasiellis. Poi forse l’inesperienza è stata pagata, ma queste lezioni serviranno davvero molto un domani”. Adesso sotto con la Roma. “Imperativo vincere e soprattutto non ripetere l’errore fatto con la Lazio: ovvero entrare in campo rilassate. Al quinto posto ci credo eccome, basta solo che il Mozzanica pareggi o perda una partita e noi siamo di nuovo lì, quindi niente distrazioni”.
Tudisco: “Non mi fossi fermata...” Il giovane mediano tornata titolare contro il Chiasiellis: “Sul tiro di Bonansea ero convinta il pallone finisse in rete così non ho proseguito nella corsa, poi era tardi... Belle le lodi a noi giovani, ma non dimentichiamo l’importanza di Bosi e Zorri”
Tra le più giovani in campo, ma non la più giovane, nonostante sia nata nel 1995. Giorgia Tudisco si è riappropriata della maglia da titolare dopo aver trascorso le ultime partita in panchina anche per un problema alla caviglia che non le permetteva di allenarsi al meglio. Tornata titolare e subito una grande prestazione, sicura e propositiva.
“Sono contenta di come è andata la partita se ci riferiamo solo al gioco espresso. Ovvio che se guardo il risultato mi viene quasi un travaso di bile. Personalmente sono soddisfatta di come ho giocato, è una prestazione che mi ripaga dell’impegno con cui lavoro, io come le mie compagne, in settimana con l’obiettivo di farmi trovare pronta in caso di chiamata da parte del mister”.
Peccato per l’occasione venutasi a creare dopo un tiro di Bonansea, con il pallone respinto dal portiere verso di te, senza che si riuscisse a trovare lo specchio della porta al momento del tiro. “Purtroppo lì ho sbagliato io. Mi sono fermata convinta che Barbara segnasse, quando ho visto che il portiere fortunosamente stava respingendo il pallone ho ripreso la corsa, ma a quel punto aveva il difensore addosso e mi sono vista ribattere il tiro in calcio d’angolo”.
Quanto vi sentite orgoglioso? “Se non guardiamo il risultato molto. Siamo la squadra più giovane d’Italia da tutta la stagione, oggi penso si sia stabilito n record e nonostante questo, abbiamo giocato una grande partita dimostrando che noi ci siamo. Ma non vorrei si dimenticasse quanto è importante avere al proprio fianco giocatrici come Bosi o Zorri, capaci di trasmetterti serenità e sicurezza anche nei momenti di difficoltà”. Al quinto posto ci credete ancora? “Per essere dura è dura come dice Barbara, ma noi ci crediamo nonostante la strada sia in salita. Credo che importante sarà la partita che il Mozzanica giocherà contro la Lazio bisogna di punti per salvarsi. Se faranno un passo falso noi dovremo essere brave a tornare subito sotto di loro e sperare nell’ultima giornata di riuscire nel sorpasso”.