Palla rotonda, fortuna cieca, Torino tre vittorie

11.04.2011 18:54 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Roberto Codebò per www.zipnews.it
Palla rotonda, fortuna cieca, Torino tre vittorie
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© foto di Federico De Luca

Viene a questo punto da domandarsi se la brevissima e fallimentare parentesi-Papadopulo sia stata così choccante, per i giocatori granata. I quali, pur di convincere il loro presidente – notoriamente molto volatile in fatto di allenatori – a non compiere più alcun avvicendamento in panchina, hanno deciso, puramente e semplicemente, di… vincere sempre. Davvero non sperava, il popolo granata, che la squadra avrebbe optato per la terapia più provvidenziale che ci sia. Provvidenziale anche per il popolo granata stesso: potentissimo antidepressivo per una terapia figlia di pluridecennali patimenti, esponenzialmente acuiti negli ultimi mesi da prestazioni ai limiti del pornografico (in senso calcistico, s’intende…).

Naturalmente, pagato – anche da parte del cronista – il necessario tributo all’entusiasmo, è ora necessario domandarsi che cosa sia cambiato per davvero. Domanda da porsi con prudenza: ché la palla, rotonda come al solito, è pronta a smentirci in ogni momento. Del resto, è l’entusiasmo stesso a essere figlio della rotondità della sfera: la quale ha deciso di insaccarsi a cinque minuti dalla fine sul campo dell’AlbinoLeffe, cristallizzando i meriti di una bellissima azione di contropiede (geniale la giocata all’indietro di Pagano) e concretizzando questo bellissimo “tre su tre”. Comunque sia, non si vince tre volte di seguito per caso: se tale connubio tra la forma globale autenticamente ritrovata e la fortuna che gira dalla parte giusta dovesse proseguire, davvero la A potrebbe quasi smettere di essere soltanto la prima lettera dell’alfabeto… Di certo, tra sette giorni il Toro avrà da un lato la chance di dimostrare i suoi progressi contro un’esaminatrice assai severa di nome Reggina, e dall’altro di giocarsi la quarta (!) vittoria consecutiva in chiave non solo dei tre punti da prendere, ma anche dei tre punti da togliere a una direttissima concorrente. Si vedrà…

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Appena il tempo di dimostrare – ma guarda un po’… – che con undici titolari in campo si gioca meglio, e il Novara incappa in una rinnovata sequela di assenze di rilievo. E, mentre Drascek dimostra di essere maturissimo per presidiare l’azzurra mediana sin dal primo minuto, Bertani si mangia un gol che sembrava già fatto, perdipiù a pochi minuti dalla fine. Sulla palla che è e resta sempre rotonda, abbiamo detto tutto poc’anzi; aggiungiamo che ad Empoli il Novara non ha esaltato, ma – su un campo non facile – se l’è cavata benone. Probabilmente, quella certa divinità cronicamente ipovedente che qualcuno chiama Fortuna deve aver girato un po’ troppo dalla parte di Tesser & C. nel girone di andata: chi ricorda il gol mangiato da Rubino un mese fa contro il Portogruaro, ne sa qualcosa. Ora – vedi sopra – pare che quella medesima dea si sia girata un po’ dalla parte di un Lerda redivivo. Lei è e resta bendata cioè cieca: per quanto riguarda noi, per l’appunto, si vedrà…