La Fifa apre la porta alla moviola

29.06.2010 16:53 di  Giulia Borletto   vedi letture
Fonte: Tuttosport
La Fifa apre la porta alla moviola
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

No, la Fi­fa non poteva continuare a na­scondere la testa sotto la sab­bia, a ignorare la bufera scate­nata dal gol non assegnato al­l’Inghilterra (oltre al fuorigioco non rilevato da Rosetti in Ar­gentina- Messico) ha scatenato a livello mondiale. E se in mat­tinata il portavoce Nicolas Maingot aveva troncato la di­scussione ("non abbiamo com­menti da fare"), nel tardo po­meriggio è intervenuto Sepp Blatter in persona con una di­chiarazione esclusiva concessa alla Cnn nella quale ha fatto una “mezza apertura” alle tec­nologie contro i gol fantasma. Nulla di clamoroso, ma abba­stanza per intaccare il muro dell’intransigenza e, soprattut­to, per cercare di arginare l’on­da delle polemiche.

Blatter, nella dichiarazione alla Cnn, ha precisato che se i sistemi tecnologici non sono ancora stati introdotti è perché sono "complicati e non sicuri al cen­to per cento. Ma, se fosse dispo­nibile un sistema di video-tec­nologia assoluto, accurato e non complicato, io sarei a favo­re della sua introduzione". L’in­troduzione della tecnologia in campo è stato uno degli argo­menti più dibattuti negli ulti­mi anni. Mentre negli Stati Uniti è accettata in molti altri sport, dal basket all’hockey, nel calcio la moviola “regolamen­tare” è sempre stata respinta dalla Federazione internazio­nale. Molte le motivazioni, la più diffusa delle quali riguarda l’impossibilità di dotare tutti gli impianti di calcio di tecnolo­gie adeguate, giustificazione che però mostra la corda se ri­ferita a una competizione del livello del Mondiale. Il presi­dente Fifa aveva recentemen­te difeso la posizione dell’Inte­r-national Board (l’organismo che stabilisce le regole), che si era espresso a marzo contro l’impiego di aiuti tecnologici per gli arbitri. Blatter ha preci­sato che le porte della Fifa so­no aperte da questo punto di vista: "Ma gli attuali sistemi of­ferti, con tutto il rispetto per le società che li hanno sviluppati, sono complicati e non sono si­curi al 100%".