Espresso - Fra i 300 sugli spalti granata: "Vedrete, sarà l'anno buono"

15.08.2009 11:24 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Stefano Cavallito e Alessandro Lamacchia per www.espresso.it
Espresso - Fra i 300 sugli spalti granata: "Vedrete, sarà l'anno buono"
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© foto di Federico De Luca

Manca circa un settimana all´inizio del campionato di serie B. Il Toro giocherà a Grosseto. Domenica scorsa ha vinto a Ivrea, in Coppa Italia, contro una squadra che non avevamo mai sentito nominare, il Figline, ma con cui già sentivamo qualche rivalità per via del loro allenatore, ex giocatore bianconero. Uno a zero per noi, alè. Il calciomercato non è che ci faccia sognare: abbiamo venduto Rosina, tra le polemiche, e abbiamo comprato uno un po´ dinoccolato che si chiama Belingheri. Dzemaili se ne andrà. Forse.
È così questo agosto, per i tifosi del Toro, compressi tra le notizie di calciomercato del forum, tra i sussurri del post «mio cuggino mi ha detto che?», brodo primordiale delle notizie più inverosimili che paradossalmente sembrano più attendibili di quelle delle televisioni, e la voglia che il campionato inizi e porti, se non proprio un rinascimento, almeno pulizia di tutti gli ultimi anni, feroci e
Questo sarà l'anno buono. E´ per questo che andiamo, insieme ad altre trecento persone, a seguire gli allenamenti sotto il sole del pomeriggio. Non lo facevamo dai tempi del liceo, quando arrivavamo a piedi da via Filadelfia, sedevamo sulle Tribune da cui i nostri nonni avevano visto i palleggi del mito e ci sembrava una cosa del tutto naturale. Questa è un´altra storia, ma un po´ fa effetto vedere gli allenamenti granata alla Sisport. E sono molti qui, che, entrando, si chiedono a voce alta: "che cosa ci facciamo alla Sisport? Non si allenavano i gobbi, qui?".
Perché siamo qui, anche noi tifosi, nonostante il Figline e Belingheri (che certamente ameremo, come amiamo tutti quelli che non tolgono la gamba) è più difficile da capire.
La gente siede sulle tribune, sotto un sole quasi giaguaro, e osserva i giocatori correre e fare scatti, buttarsi per terra e fare flessioni, palleggiare e tirare in porta. Non c´è nulla di divertente in tutto questo, niente che potrebbe essere venduto su sky, ma è un modo di controllare che le cose vengano fatte per bene. Dopo il primo giorno di allenamenti e la contestazione, gli spettatori osservano e parlano sottovoce, ridono quando Colantuono si arrabbia e grida parolacce romanesche. Sussurrano che si deve essere severi, finalmente. Un po´ di cattiveria, per il loro bene. Per farli lavorare, come in agosto i figli che sono stati rimandati a settembre.
Poi si cerca di individuare i giocatori. Non è facile senza il numero di maglia o il nome sulle spalle. Chi sono i nuovi? Alla ricerca di Gorosbov, diciamo Goro, c´est plus facile, uno cui speriamo di affezionarci come a Dzemaili, che si allena in purgatorio. Poi si osserva ogni passaggio di Loviso, per vedere se ha il piede. Ecco l´icona di tutto quello che ci manca: il Regista. Un signore com i baffi, scambia Malonga per Ogbonna, prima di ricordarsi che il nostro figliolo della primavera è stato convocato in under 21 (gonfiamo un poco il petto) e, quindi, non c´è. Di Malonga avevamo un buon ricordo di alcuni scampoli di partita in serie A: però avere concordato con il signore con i baffi che "che Ogbonna davanti non è proprio buono", osservando il fisico più smilzo di Malonga, ci imbarazza un poco...
Vedere l´allenamento fa bene. Qui, sotto il sole e a pochi metri dai giocatori. Qui, e non in mezzo all´Olimpico, i granata sembrano veramente dei ragazzi che sudano per la maglia che sulle gradinate della Sisport tutti amano. Tutto più reale, a distanza ravvicinata. Il nostro terzo portiere Gomis, è un ragazzone gigantesco di diciannove anni che si diverte un mondo con il pallone mentre Loria ha le fattezze di chi non vorresti mai incontrare da solo in una strada buia. "Giura che ci fermiamo fino a quando escono", dice un bambino al padre. "Sì, se la mamma non ci chiama per cena". Domani torniamo.