Botta e risposta tra Abodi ed un tifoso granata
Pubblichiamo il testo delle due lettere dopo aver chiesto il permesso ad Andrea Abodi, il quale ha acconsentito a renderle pubbliche per creare un dibattito costruttivo tra le parti.
Caro Teodoro,
prima di tutto credo sia corretto rispondere alla sua mail, perché chi ricopre un ruolo come quello che mi è stato assegnato ha il dovere di rispondere e, se necessario, di spiegare.
Lei mi ha allegato un intervento di Carlo Nesti che ho chiamato, al quale ho spiegato alcune cose e che il giorno dopo ha rettificato il suo articolo. E mi ha fatto piacere anche perché Nesti è un professionista perbene e intellettualmente onesto.
Come ho detto anche a lui, ho scritto una lettera a Tuttosport rivolta ai giornalisti, che rispetto ma in questa circostanza non ho condiviso, perché gridare al complotto, oltre a non avere una ragione, genera cattivi pensieri.
Io prima di essere presidente della Lega, mi considero un appassionato di calcio e non accetterei mai, mai, mai di essere partecipe e complice di un misfatto a danno di una società e, ancora di più, di una tifoseria.
Quando parlo di cultura e ignoranza (voce del verbo ignorare) parlo del calcio in generale, quando faccio riferimento al vittimismo e lo contrappongo alla storia del Torino che è parte importante della storia del calcio italiano e non solo, mi riferisco alle interpretazioni e alle illazioni che collegano due cose lontane anni luce tra loro: gli errori arbitrali e la sentenza della Corte di Giustizia federale (non della Lega) su Padova-Torino.
Sono dispiaciuto per la sua reazione e per quella di altri tifosi granata, perché non essendo il sottoscritto espressione di una società o del "palazzo", ho sempre cercato di lavorare prioritariamente per rispettare e far rispettare la passione della nostra gente, di tutte le nostre tifoserie, indistintamente sullo stesso piano.
Sul tema specifico di Padova-Torino, se vuole sapere cosa pensi della decisione della Corte di Giustizia della FIGC, io credo che dovremmo attendere ancora una settimana al massimo, perché le motivazioni della sentenza ci aiuteranno a capire le ragioni della decisione di ripristinare il risultato del campo. Sono sicuro che nel dispositivo verranno chiariti i motivi e allora potremo tutti valutare i fatti con cognizione di causa.
Quando è stato deciso lo 0-3 ho ricevuto da alcuni tifosi del Padova messaggi simili a quelli ricevuti in questi giorni da quelli del Torino. Capisco che il tifoso ami così tanto la sua squadra da perdere, a volte, la lucidità necessaria per comprende i fatti, conoscere le regole e accettare le decisioni. Per questo credo che la Lega e la stampa abbiano un compito importante nell'informare correttamente il tifoso, lasciandogli naturalmente il diritto - a lui si - di essere appassionatamente di parte.
Mi creda, vivo questa responsabilità di presidente di Lega senza condizionamenti, senza compromissioni e senza appartenenze, con lo stesso spirito di appassionato con il quale sono cresciuto, anche ricoprendo ruoli di prima linea. Per questo capisco le sue preoccupazioni, ma mi sento di dirle di vivere con tutta la passione la sua appartenenza a una famiglia sportiva gloriosa come quella granata, e sia certo che questo finale di campionato sarà gestito con attenzione e lealtà, fattori che consentiranno di premiare il merito e i valori sportivi.
Se ritiene opportuno farmi avere un suo ulteriore pensiero, io ci sono.
Cordiali saluti.
Andrea Abodi
Presidente
Lega Nazionale Professionisti Serie B
tel. 02.69910242
fax 02.69001460
www.legaserieb.it
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a Presidenza
Egr. Sig. Presidente ANDREA ABODI,
la ringrazio della sua risposta. Traspare competenza e sentimento tra le righe delle sue parole.
Non posso fare altro che portarle rispetto.
Di fronte all'emozione, al sentimento, qualunque sia il ruolo o la competenza di chi lo porta, qualunque sia la funzione che ricopre nella vita sociale o sportiva occorre portare rispetto e ascolto vero.
Sull'argomento in questione, la sentenza della Corte di Giustizia Sportiva sulla partita PD-TO, mi permetto di dissentire e provo brevemente a motivarglielo.
La lungaggine dell'inchiesta, dei sopralluoghi alla stadio Euganeo, il primo esposto del Torino respinto, il secondo accolto e dopo mesi la sentenza 0 a 3 a tavolino in favore del Torino, il ricorso del Padova, nuovamente settimane e settimane di attesa, la nuova sentenza che annulla quella precedente e restituisce la vittoria 1a 0 al Padova... Siamo arrivati a fine aprile a 7 giornate dalla fine del campionato con la bagarre per la promozione in serie A e per l'assegnazione dei posti nei playoff dove sia il Torino che il Padova sono coinvolte.
Non crede che onestamente un tifoso, ma anche uno sportivo che si estranea dal campanilismo, possa come minimo corrucciare la fronte e domandarsi "ma cosa sta succedendo?" "Ma questo campionato è regolare?.
Onestamente al di la del ruolo che riveste e che le impone di soppesare i giudizi, i pareri per non scatenare guerre interpretative.. e mantenersi imparziale, sono certo che onestamente qualche dubbio sarà venuto anche a lei signor Presidente.
La partita Padova - Torino 0 a 1 è stata irregolare! Solo un mistificatore della realtà potrebbe dire il contrario... La luce si spegneva davvero... Il generatore non funzionava davvero... Veramente i giocatori sono andati negli spogliatoi tenendosi al mancorrente del sottopassaggio per non cadere al buio.
Vogliamo appellarci al vizio di forma? Si è vero in un primo tempo il Torino ha accettato di finire la partita il giorno dopo e poi ha cambiato la propria versione chiedendo lo vittoria a tavolino.
Vogliamo fermarci alla forma?
e la Sostanza? Possibile che chi sovrintende al regolare svolgimento delle partite e dei campionati non abbia pensato di intervenire di Ufficio a stabilire la regolarità e sanzionare le colpe? Ripeto non abbiamo sognato un blakout allo stadio Euganeo.. è successo davvero!
Aspetteremo, come lei consiglia, le motivazioni che la Corte di Giustizia Sportiva porterà.... speriamo non tra altri quattro mesi.. per esprimere il nostro ulteriore parere. Nel frattempo gli sportivi, i tifosi corretti e non violenti, gli amanti delle regole staranno allerta perché molti indizi fanno una prova.
Con tutti gli scandali e la corruzione che stanno emergendo negli ultimi anni diventa difficile mantenere un pensiero non sospettoso.
Comprendo la difficoltà della sua posizione che si espone al giudizio e a volte anche al pregiudizio.
L'unica strada percorribile è il rigido rispetto delle regole e la cultura della trasparenza in ogni ambito.
Come ho già detto in una mail precedente al signor Alberto Monguidi, i tifosi, gli sportivi sono una componente fondamentale del Calcio e occorre portare rispetto e considerazione giusta e ascoltarne la voce.
La ringrazio ancora per il tempo che mi ha dedicato.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Teodoro Simone