Conto Tv mette in apprensione tutta la B
Nel momento cruciale della stagione, nei giorni in cui in tanti trepidano tra chi rincorre il sogno della promozione in A e chi deve scacciare l’incubo della retrocessione, tutta la B resta col fiato sospeso. Il Vicenza e gli altri club attendono infatti la pronuncia del tribunale civile di Milano chiamato a decidere domani sulla richiesta di sospensiva avanzata dall’emittente Conto Tv.
Basta dire che Conto Tv contesta la regolarità dell’assegnazione dei diritti televisivi per il biennio 2010-2012 da parte della Lega di serie A a Sky e perciò ha chiesto, appunto, per vie legali la sospensiva di quel contratto già siglato.
Che cosa c’entrano il Vicenza e la serie B con tutto questo? C’entrano perché gran parte dei soldi con i quali la serie cadetta tira avanti, in attesa di trovare altre risorse, arrivano proprio dalla serie maggiore.
A confermarlo è un vero esperto della materia, il vicentino Paolo Bedin, direttore di gestione del Vicenza Calcio fino a pochi mesi fa, quando ha lasciato il club biancorosso perché le 22 società di B gli hanno affidato il compito di dare una struttura e un progetto alla nuova Lega di B. «In effetti se il giudice di Milano dovesse sospendere l’esecutività dell’accordo tra la Lega di serie A e Sky, accogliendo il ricorso di Conto Tv - dice Bedin - ad averne un danno non sarebbero solo i club di A ma anche quelli di B».
Il motivo è presto detto: la legge Melandri, che ha ripristinato la vendita centralizzata dei diritti televisivi (cioè la Lega, o meglio una società incaricata dalla Lega, vende i diritti per tutti) ha anche stabilito che il 7,5 per cento di quanto la serie A incassa dalla cessione dei diritti sia “girato” alla serie B a titolo di mutualità. Quanto fa? Più o meno 70 milioni di euro, alle cifre note oggi.
L’equazione dunque è presto fatta: se domani il giudice decide per la sospensiva la serie A vede congelati i suoi soldi, ma rischia di perderli pure la B.
«Nel caso della serie cadetta - spiega Bedin - quel 7,5 per cento di cui si è detto rappresenta una percentuale pari a trequarti degli introiti». Insomma, salterebbe il 70 per cento, più o meno, delle risorse a disposizione della serie B per gestire la stagione. Soldi che per il Vicenza e le altre sono la sopravvivenza.