Ventura: "Con il Cittadella partita inferiore rispetto ad Ascoli"
Secondo il mister granata analizzando la gara con il Cittadella da un punto di vista giornalistico il Torino non meritava di vincere, c’è il rammarico di non aver conservato il vantaggio una volta raggiunto e la fortuna di aver fatto un punto dal momento che la partita poteva anche essere persa. Il debito con il pubblico cresce.
Che il Cittadella sia una squadra organizzata lo aveva detto in conferenza stampa, ma il Torino questa sera ha faticato parecchio. Concorda?
“E’ vero che abbiamo fatto più fatica e che abbiamo fatto una partita chiaramente inferiore rispetto a quella di Ascoli, però credo che sarà una partita estremamente utile per noi, perché ci ha fatto capire una marea di cose mandandoci dei messaggi abbastanza chiari: con le parole e le dichiarazioni non si va da nessuna parte. In B non basta una partita per pensare di aver risolto i problemi e bisogna lavorare sia sotto l’aspetto psicologico, siamo stati meno sereni rispetto ad Ascoli, sia sotto tanti altri aspetti. Sono contento che non abbiamo perso, perché, se a otto minuti dalla fine eravamo in vantaggio è vero che abbiamo rischiato in più occasioni. Se dobbiamo essere obiettivi mi prendo con piacere questo punto, c’è il rammarico che quando mancavano otto minuti stavamo vincendo e si poteva anche sperare che finisse così, ma sarebbe stato ingiusto, se si vuole essere corretti. Il problema è: che intelligenza abbiamo nel capire e nel gestire tutto quello che è successo con il Cittadella. Se capiamo dove abbiamo sbagliato e dove potevamo fare meglio e soprattutto perché abbiamo sbagliato e cosa dobbiamo fare per non sbagliare più questa partita diventa importante, e mi auguro quasi determinante, se devo essere sincero. Se invece pensiamo che loro hanno avuto fortuna e che avremmo potuto vincere allora il tempo di crescita sarà molto più lungo. Domenica incontreremo il Varese, classica squadra di serie B: grandissima corsa, discreta organizzazione, formazione che non molla su nessun pallone. E’ evidente che piano piano dobbiamo adattare la testa, perché non bastano le conoscenze, se non sono abbinate alla determinazione, alla fame e alla voglia. Ci sono tante cose sulle quali dobbiamo lavorare. Rimane invariato quello che dico da un po’: questa squadra ha delle potenzialità e deve solo capire che lavoro fare e metterlo a frutto”.
Rispetto alla partita con l’Ascoli ha fatto tanti cambi, si aspettava delle risposte diverse da chi ha giocato?
“Ci aspettiamo sempre di più e sempre meglio. Però questo non significa niente. Il problema è che abbiamo una rosa abbastanza importante, se posso usare questo termine per la serie B, e non possiamo avere ansie del tipo che: se di solito gioca Tizio e domani Tizio non gioca che facciamo? non giochiamo? Devo coinvolgere tutti quanti e metterli tutti nella condizione di sentirsi protagonisti e poi sarà il campo a dire chi sta meglio e gioca. In una settimana si giocano tre partite e quindi c’è l’opportunità per tutti di avere spazio. A parte Pratali che è il più, tra virgolette, penalizzato perché ha Ogbonna davanti, per il resto gli altri sono scesi in campo tutti e questo ci ha dato la possibilità di capire che cosa possono dare, le potenzialità, chi ha dato e chi ha dato meno”.
Per la prima volta, rispetto alle prime uscite e al pre-campionato, la difesa ha concesso di più, nelle altre occasioni aveva chiuso meglio.
“Non solo la difesa, ma tutta la squadra. Abbiamo concesso spazi. E’ vero che il Cittadella ha una buona organizzazione e soprattutto una buona gamba, nel senso che sono molto reattivi, ma è altrettanto vero che abbiamo concesso degli spazi che di solito non concediamo. Questa è una delle cose sulle quali dobbiamo lavorare”.
In certi momenti è sembrato di vedere che i centrocampisti fossero un po’ distanti dagli attaccanti e più vicini alla difesa e gli esterni non sempre rientravano. Questo può aver messo in difficoltà le punte?
“Ce ne sono state tante di cose che si potevano fare meglio se si va ad analizzare la partita, non mi metto a fare l’elenco dico che concettualmente alcune cose sono state fatte bene e altre potevano essere fatte meglio, d’altra parte siamo alle prime partite di campionato. La crescita di una squadra avviene per gradi. Vorrei spendere due parole. Con il Cittadella allo stadio c’erano diciassettemila persone che ci hanno accompagnato per novanta minuti e se andiamo a vedere lo spettacolo che abbiamo offerto loro era minore rispetto a quello che si aspettavano, quindi il famoso debito che abbiamo con il pubblico è aumentato. Ma per onestà bisogna dire che la crescita di una squadra non avviene in maniera esponenziale: una volta si fa una partita da sei, quella dopo da sette, poi da otto, da nove e da dieci e una volta raggiunto il dieci si giocano su questo livello tutte le restanti partite. Questo non esiste, forse in questo momento il Barcellona, forse. Ci sono dei momenti di crescita come ad Ascoli dove c’era molta serenità, con il Cittadella meno, anche sotto l’aspetto psicologico e altri momenti dove la crescita scende. Allora dobbiamo capire cosa fare per togliere responsabilità al fine di auto-responsabilizzarci sotto l’aspetto tecnico e impedire che sopraggiunga l’ansia e lo stress che chiaramente non pagano. Il Cittadella era sgombro di testa, se anche sbagliavano non era un problema. Mentre ogni errore nostro …. basta pensare a Coppola quando nei rinvii si fermava a pensare a quale soluzione doveva scegliere e a chi doveva indirizzare la palla ….. chiaramente giocando a Torino c’è un po’ di pressione. La crescita avviene anche abituandosi a tutto questo. Se si va ad analizzare la gara con il Cittadella da un punto di vista puramente giornalistico: 1) non meritavamo di vincere, 2) c’è il rammarico per non averla vinta visto che a otto minuti dalla fine siamo passati in vantaggio e 3) c’è il risultato che accetto con piacere perché è una partita che potevamo anche perdere. Se, invece, analizzo la partita da allenatore spero che sia molto più utile di quanto possa sembrare avendola vista, perché ci dà la possibilità di capire tante cose”.
Che partita sarà quella con il Varese?
“Non lo so, perché questa partita l’abbiamo accantonata un secondo visto che si giocava prima con il Cittadella, ci penseremo da oggi. Avrei preferito incontrare la Sampdoria per due motivi: i blucerchiati fanno partire l’adrenalina, non che il Varese non lo faccia, ma perché funziona così e se c’è da tirare fuori uno 0,10 per cento in più lo fai con questa squadra e perché è una squadra che dà tanto in campo, ma concede anche spazi. Il Varese, invece, gioca sulla corsa oltre ad avere una buona organizzazione e se scendi in campo come con il Cittadella rischi di perdere, se giochi come con l’Ascoli puoi anche vincere”.
In occasione del gol del Cittadella forse la palla è stata fermata con la mano, un episodio che poteva cambiare la partita?
“Cambia poco. Se parliamo di episodi forse c’era un rigore per noi. Ma questo non muti il giudizio sulla partita”.
Quando si vedrà in campo il neo acquisto Surraco?
“Ha la varicella e quindi ne parliamo fra un bel po’ di tempo. Appena gli hanno detto che andava al Torino si è ammalato …. questo la dice lunga (ride, ndr) ….. ovviamente sto scherzando”.