Tre punti d’oro: battendo il Parma il Toro ha capitalizzato il turno di campionato
La salvezza è un po’ più vicina per il Toro che in un colpo solo ha superato Benevento e Cagliari e ha raggiunto lo Spezia al quintultimo posto e decretato la B per il Parma che così si unisce al Crotone nell’addio alla massima serie. Tutto questo è stato possibile perché la squadra di Davide Nicola ha fatto ciò che doveva vincendo con il Parma e ha così capitalizzato la sconfitta del Benevento, e i pareggi di Cagliari e Spezia. A cinque partite dalla fine per i granata che devono recuperare quella con la Lazio e a quattro per le altre il Torino deve ancora lottare, ma un passo avanti è stato fatto. Ora dipende da Belotti e compagni completare il percorso il prima possibile per non ritrovarsi a dover giocarsi il tutto per tutto nell’ultima giornata.
Si può essere moderatamente ottimisti, non lasciarsi andare a facili entusiasmi è d’obbligo, sul fatto che il Torino resterà in Serie A. Con il Parma non è stato facile e la vittoria è stata sofferta: risultato sbloccato al minuto 63 dal gol di Vojvoda e nonostante le successive occasioni da gol capitate - rete di Belotti in fuorigioco giustamente annullata (72’), il successivo palo sempre del “Gallo” (74’), il tiro al volo di Vojvoda che non ha inquadrato la porta (83’) e la conclusione alta di Zaza (90’) - la palla non è finita nella porta di Sepe così come in precedenza non era capitato al tiro di Lukic (56’), al colpo di testa di Sanabria (55’) o a quello di Nkoulou (45’+2’), al mancato impatto con la palla di Belotti (43’), ad Ansaldi che aveva colpito la traversa (24’), a Sanabria la cui girata era finita fuori di pochissimo (14’) e alla conclusione di Belotti terminata sul fondo (13’). Grossi rischi il Torino non ne ha corsi per la verità: un anticipo di Cornelius su Sirigu senza che il ducale poi concludesse (10’), una parata facile del portiere granata su palla non ben angolata di Brugman (16’), un tiro di Cornelius finito di pochissimo fuori (23’), un’uscita senza patemi di Sirigu a prendere un lancio lungo per Gervinho (59’), un tiro di Pezzella altissimo (79’), uno di Gagliolo che non ha inquadrato lo specchio della porta (87’) e un’altra conclusione in curva di Pezzella (90’+2’).
Soprattutto nel primo tempo il Torino ha sentito il peso di dover vincere a ogni costo e questo lo ha un po’ frenato, ma conta solo il risultato finale e questo ha portato tre punti d’oro. Molto probabilmente anche le restanti partite con Verona, Milan, Spezia, Lazio e Benevento saranno sofferte, ma quanto dipenderà dal Torino. L’importante è che continui ad essere il protagonista del proprio destino in modo da capitalizzare al massimo le disgrazie altrui. In fin dei conti solo più una squadra retrocederà e i granata adesso sono quintultimi a più tre dal baratro, con due squadre in mezzo a fare da cuscinetto e due scontri diretti, con Spezia e Benevento, da sfruttare.