Tre partite per decidere le strategie di mercato e la stagione
Diciassette giorni e le partite con Lazio, Udinese e Chievo, la prima e la terza in casa, e poi la sosta per le vacanze natalizie e soprattutto dal tre di gennaio la riapertura del calciomercato. La posizione che avrà in classifica il Torino il ventidue dicembre sera sarà determinante per le scelte che verranno effettuate in chiave di cessioni e nuovi arrivi e questo inevitabilmente avrà ripercussioni sull’esito della stagione dei granata. Oggi con sedici punti il Torino è nella zona cuscinetto a un passo dall’essere considerato fra le squadre che stanno disputando un discreto campionato, però anche a un passo da chi non sta facendo bene e lotta per non retrocedere. La classifica è troppo corta per consentire di rilassarsi e vedere cosa riescono a fare le altre squadre, dal Genoa che è settimo e ha diciannove punti al Catania che è ultimo e ne ha nove ci sono quattordici squadre tutte in una situazione molto simile a quella del Torino.
Diventa inevitabile quindi fare il salto di qualità che permette di tirarsi fuori da questo limbo e comporta accrescere il numero di vittorie che garantisce stacco dalle altre squadre e una posizione di superiorità. E’ evidente che se il Torino nelle prossime tre partite avrà accumulato parecchi punti, i famosi ventidue ipotizzati da Glik sarebbero sufficienti, potrà decidere di affrontare il calciomercato senza dover a tutti i costi trovare rinforzi perché la permanenza in serie A è a rischio. Mantenendo la qualità dell’attuale rosa, quindi non cedendo nessun giocatore di primo piano, con al massimo qualche piccolo ritocco, ragionevolmente potrebbe terminare la stagione con una tranquilla salvezza e se le cose girassero per il verso giusto, senza infortuni, con un rendimento un po’ più costante e senza grandi accelerate di altre squadre, finire il campionato nella colonna sinistra della classifica. E’ ovvio che se la società volesse ambire a traguardi più ambiziosi dovrebbe aumentare il tasso qualitativo dell’organico con giocatori d’esperienza e di valore, ma certi obiettivi si devono pianificare a inizio stagione, difficilmente sono raggiungibili in corso d’opera con qualche aggiustamento nel cosiddetto mercato di riparazione di gennaio. Va da sé che, se nelle prossime tre partite i punti raccolti non fossero molti, allora sarebbe evidente che l’attuale rosa non è all’altezza delle aspettative e che in sede di calciomercato bisogna intervenire per scongiurare un girone di ritorno irto di difficoltà.
Grandi affari nel mercato di gennaio è molto difficile farli perché chi ha giocatori di valore se li tiene stretti e puntare su calciatori con poca esperienza o reduci da una prima parte di stagione con problemi ambientali o peggio ancora fisici è equivalente a sfidare la sorte con la roulette russa. I rinforzi veri sono giocatori che conoscono il campionato italiano e che sono abituati a giocare con i moduli che utilizza Ventura, 3-5-2, 3-4-1-2, 4-2-4 ed eventuali varianti.
Cedere giocatori come D’Ambrosio, Gazzi e Meggiorini che sotto aspetti differenti garanzie ne danno è da valutare attentamente. Così come tenere giovani quali Maksimovic o Bellomo per poi lasciarli quasi sempre in panchina aumenta solo il convincimento che il Torino può non essere un trampolino di lancio per ragazzi di belle speranze o che non sempre la società sia accurata nello scegliere su chi puntare. Darmian e Immobile da questo punto di vista possono essere annoverati fra le eccezioni, ma partivano da situazioni iniziali diverse infatti quasi da subito sono stati collocati fra i titolari, mentre la regola sembrano i vari Bakic, Menga, Stevanovic, tanto per fare qualche nome, però la lista è più lunga.
In entrata continuano a circolare i nomi di Valdes, Lodi, Nico Lopez, Dodò, Torosidis, Ruffier, Agazzi, Corchia e anche Ghoulam, quest’ultimo sarebbe clamoroso se mai dovesse arrivare visti i tira e molla della scorsa estate, Civitanich e Cristante. Alcuni possono essere annoverati fra i validi rinforzi, altri fra le scommesse e altri ancora fra voci che circolano nel pour parler più assimilabile al Fantacalcio o ai vari Football Manager o Soccer Manager che alle possibili trattative del vero calciomercato.