Torino incerottato con la voglia di battere l’Inter che non va sottovalutata
E’ certo che nel Torino che domenica sera affronterà l’Inter non giocheranno Glik e Gillet (squalificati), Bovo, Rodriguez, El Kaddouri e Larrondo (infortunati) e che in forse sono anche Maksimovic e Basha (acciaccati), così come fra le fila dei nerazzurri non ci saranno Zanetti, Chivu, Mariga e Milito (infortunati) e probabilmente anche Alvarez (acciaccato). Quindi Ventura potrà contare su Padelli, Gomis, Berni, Darmian, Scaglia, Moretti, D’Ambrosio, Pasquale, Masiello, Vives, Farnerud, Bellomo, Gazzi, Brighi, Cerci, Meggiorini, Immobile e Barreto, mentre Mazzarri su Handanovic, Castellazzi, Carrizo, Jonathan, Juan Jesus, Andreolli, Campagnaro, Wallace, Ranocchia, Samuel, Pereira, Rolando, Nagatomo, Kovacic, Guarin, Mudingayi, Kuzmanovic, Cambiasso, Taïder, Olsen, Belfodil, Palacio e Icardi. Senza nulla togliere ai giocatori granata è evidente che anche solo leggendo i nomi di chi compone la rosa l’Inter patirà meno le forzate defezioni, in quanto ha un numero maggiore di calciatori e per di più sono anche di qualità superiore e il fatto che in molti tornino solo oggi ad allenarsi con i compagni, perché al rientro dai rispettivi impegni con le nazionali, non inciderà in maniera così rilevante da ridurre il divario che c’è fra le due formazioni. Questo non significa che il Torino partirà a priori sconfitto, ma è oggettivo che la partita per i granata sarà difficile.
Ventura ha la difesa praticamente da reinventare e al momento sembra che la strada che potrebbe portare a un cambio di modulo passando dalla difesa a tre a quella a quattro non sarà la scelta del mister, che preferirebbe continuare con lo schieramento che ha iniziato ad adottare già nelle ultime gare dello scorso campionato: il 3-5-2. Quindi toccherà a Darmian, Moretti e uno fra Pasquale e Masiello impedire agli attaccanti e ai centrocampisti nerazzurri di trafiggere Padelli. Se Maksimovic dovesse farcela a recuperare allora il centrale di destra potrebbe essere lui, anche se il fatto che finora abbia giocato solo quattro minuti con la Sampdoria non costituisce assolute garanzie visto che l’avversario sarà l’Inter. Molto probabilmente, però, sarà a centrocampo dove si deciderà la gara e almeno un’alternativa Ventura ce l’ha, sarà poco, ma può sempre scegliere fra Vives e Bellomo ipotizzando che Basha non riesca a recuperare e che Darmian possa essere schierato sulla linea dei mediani. In attacco rispetto agli altri reparti c’è abbondanza poiché per due posti ci sono ben quattro giocatori: Cerci e Immobile sono i candidati a partire titolari, anche se Meggiorini lo scorso anno fu il matador con due reti a San Siro e poi rientra Barreto che può essere utilizzato sia da punta sia da trequartista, con la possibilità quindi di cambiare assetto se l’andamento della gara lo consentisse o lo richiedesse.
L’Inter come si è detto non è da sottovalutare anche perché con il passaggio della maggioranza del pacchetto azionario da Moratti a Thohir (anche se l’effettivo passaggio non si è ancora verificato in quanto, al momento dopo le firme, sono le banche che stanno agendo per effettuare i pagamenti e solo quando queste operazioni saranno terminate e l’assemblea dei soci avrà ratificato il tutto si potrà dire che l’azionista di maggioranza non è più Massimo Moratti, ma Erick Thohir e soci) tutti, giocatori, staff tecnico e medico, dirigenti e personale vario, all’interno del club nerazzurro vorranno dimostrare al nuovo proprietario di essere le persone giuste per riportare la società ai livelli del famoso triplete. Il Torino quindi non può contare né sul fatto che qualche grande campione dell’Inter è infortunato, né sulla stanchezza dei giocatori nerazzurri che sono stati impegnati con le nazionali e neppure sulle novità a livello societario che potrebbero aver un po’ scombussolato l’ambiente.
I granata non battono l’Inter dal 27 febbraio 1994 per provarci dovranno scendere in campo determinati e con la “ferocia” di chi vuole “azzannare” l’erba e i polpacci degli avversari, avendo in testa il concetto che la porta di Handanovic deve essere presa di mira ripetutamente e con grande precisione in modo che la palla s’infili alle spalle del portiere sloveno e che non faccia altrettanto con Padelli.