Telenovela Belotti conclusa? Tutt'altro. Il Gallo vuole Serie A ed Europa
Urbano Cairo che "tira" a concludere per il rinnovo, forse persino alzando ancora di un tantino l'offerta pari a tre milioni e duecentomila euro annui (presumibilmente lavorando sui bonus), le offerte vere provenienti solo da destinazioni non particolarmente gradite; una tra tutte quella proveniente dalla Russia, dalle casse dello Zenit San Pietroburgo; sembra, tuttavia, che la storia di Alessandro Rosina, anch'egli allora capitano granata, risalente a una dozzina d'anni fa, non si ripeterà.
Per Andrea Belotti, i venti giorni residui di finestra di mercato aperta potrebbero pesare come fossero duecento, nessuno, o persino duecentomila. La volontà del Gallo, per i vertici del Toro e per il suo stesso entourage, è chiara, anzi, cristallina: la vittoria dell'Europeo, ancorché non da titolare, lo ha ingolosito, e la volontà di continuare a giocarsela in campo internazionale, questa volta a livello di club, è viva e vegeta. A fronte di tutto ciò, sussiste però la volontà di non lasciare i confini italiani: un po' per ragioni di natura personale e familiare, ma anche per non rischiare di perdere aderenza e visibilità rispetto al giro della Nazionale di Roberto Mancini, e non perdere l'agognato posto in squadra in vista del Mondiale qatariota della prossima estate.
I nomi sono i soliti: Atalanta, Roma, la Fiorentina se perdesse Vlahovic. E magari persino un'Inter post-Lukaku che finisca per mancare uno degli attuali obiettivi primari (Dzeko e Zapata su tutti). A margine, poi, chissà che le solite Siviglia e Lione, destinazioni sì estere, ma certamente meno romìte, e potenzialmente ostiche e ostili, delle gelide steppe della San Pietroburgo petrolifera, non finiscano per rappresentare una tentazione vera.