Presidente Cairo pensa ancora che questo Torino, travolto dall’Inter, possa essere la sua migliore squadra?

Il Torino non è solo un cantiere aperto è proprio da costruire dalle fondamenta: questo è emerso dalla sconfitta inflitta ieri al Meazza dall’Inter che ha segnato 5 gol senza subirne nessuno. Come una valanga i nerazzurri hanno travolto i granata, che già avevano palesato difficoltà una settimana prima nell’affrontare in Coppa Italia il Modena, squadra che milita in Serie B. Difficoltà che si erano viste anche prima nell’amichevole con il Valencia e nelle due con il Monaco. Con il Modena poi il Torino era riuscito a sfangarla perché i canarini avevano peccato nella precisione dei tiri in porta e Israel aveva fatto il suo e quindi per passare il turno era bastato che nel secondo tempo mister Baroni inserisse Ilkhan a rimpinguare con un uomo in più il centrocampo in modo che ci fosse un play davanti alla difesa e che Vlasic segnasse il gol partita. Ma contro l’Inter ovviamente non è bastato virare dal 4-2-3-1, pensato come modulo idoneo al gioco, al 4-3-3 per cercare di dare maggiore supporto alla fase difensiva senza togliere incisività a quella offensiva.
Che nessuno venga a dire che è ancora calcio d’agosto e che il Torino era privo di Ismajli, infortunato, che il tesseramento di Asllani non era arrivato in tempo per poterlo convocare o che Zapata non è ancora al top della forma dopo il grave infortunio perché sono scuse belle e buone. Magari con Ismajli, Asllani e Zapata i granata potevano reggere un po’ meglio l’onda d’urto dei nerazzurri e non incassare cinque pappine, ma per quello che si è visto da parte degli altri giocatori scesi in campo difficilmente il Torino avrebbe potuto anche solo pareggiare perché l’Inter ha surclassato i granata sul piano fisico e del gioco dall’inizio alla fine della partita, mai si è avuta la sensazione che la squadra di Baroni potesse davvero tenere testa a quella di Chivu. Chi ha visto la partita ha notato che i cambi gioco dell’Inter hanno messo il Torino in difficoltà. Sulle palle inattive i nerazzurri hanno sempre creato scompiglio. E sulle seconde palle sono quasi sempre arrivati per primi. L’imprecisione nelle giocate dei granata ha permesso all’Inter di riconquistare palla tantissime volte. Troppi gli errori marchiani individuali e collettivi in fase difensiva. L’Inter è fuor di dubbio che abbia una qualità decisamente superiore, però non basta a giustificare quanto poco ha fatto il Torino. E poi perché Maripán, l’unico in grado di dirigere la difesa, di nuovo in panchina? Con il Modena la motivazione data da Baroni era che non aveva ancora smaltito i carichi di lavoro e alla vigilia del match con l’Inter il mister alla domanda esplicita se li avesse smaltiti aveva risposto: “Sta bene e per me è un giocatore titolarissimo. Mi piace guardare alla squadra con 22-23 titolari. Masina e Coco hanno fatto una buona partita in Coppa Italia col Modena. Maripán è dei nostri e sarà sicuramente della partita".
A fine gara Baroni ha detto: “Non possiamo regalare all’Inter tutti quei palloni e così tante situazioni”, come dargli torto. E ha aggiunto: “Siamo addolorati, molto addolorati, per questo risultato: abbiamo un dolore forte addosso. Spetta a me trovare le soluzioni e le troveremo: in questo momento c’è poca solidità e c’è una fragilità che dobbiamo sistemare”, parole che non fanno una piega. E proseguendo nella disamina: “Questa sconfitta ci deve dare quella giusta determinazione e la giusta cattiveria che, in questa partita, in alcune situazioni non abbiamo messo in campo. Noi abbiamo sbagliato troppo. Non eravamo partiti nemmeno male, abbiamo ricercato spesso una pressione alta, anche se non con quella ferocia necessaria. E infatti il dato dei pochi falli che abbiamo fatto è emblematico: non possiamo chiudere il primo tempo con solo due falli fatti”. E ancora: “Abbiamo fatto troppi regali, così non è possibile. Un solo gol è stato costruito su un’azione dell’Inter, gli altri nascono dagli errori che noi non possiamo concedere in partite così”. Chiosando: “ Questa sconfitta ci deve dare quella spinta e ci deve lasciare quel dolore addosso per ricercare l’equilibrio e la compattezza che vogliamo. La prossima sarà una settimana molto importante, dobbiamo alzare il livello”, e su questo non c’è il minimo dubbio.
Il mercato chiuderà fra sei giorni e servono rinforzi almeno in difesa, pur tenendo conto che non c’era Ismajli e che tornerà dopo la sosta per gli impegni della Nazionale. Però forse va riconsiderato se ci siano davvero gli uomini utili a centrocampo, l'innesto di Asllani può aiutare (ma basterà?), e in attacco (pur sperando che Zapata torni utilizzabile dall'inizio al più presto), magari ripensando anche al sistema di gioco: il 4-2-3-1 già in Coppa Italia con una squadra di Serie B si è visto che al momento non è praticabile, e chissà se e quando lo sarà, e il 4-3-3 perché almeno con l’Inter non ha per niente funzionato. Sempre che rimangano tutti, Anjorin, Asllani, Casadei,Gineitis, Ilic, Ilkhan e Tameze garantiranno l'equilibrio necessario in mezzo al campo? E Aboukhlal, Ngonge, Njie, Vlasic con Adams, Simeone e Zapata renderanno il Torino più prolifico senza rischiare di sbilanciare la squadra in avanti esponendola a rischio di imbarcare gol? Israel con Paleari e Popa sono il trio di portieri che servono? E ancora Lazaro, Pedersen, Maripán, Coco, Ismajli, Masina, Biraghi più Sazonov e Schuurs e un vice Biraghi, ancor da prendere, saranno sufficienti a garantire di avere una difesa che non fa acqua da tutte le parti? A Baroni va concesso tempo per assemblare la squadra e con il lavoro sicuramente qualche cosa migliorerà, però al momento, sinceramente, ci sono una miriade di dubbi. In passato quando si sono avuti dubbi poi si sono, purtroppo, sempre rivelati fondati. Un consiglio non richiesto, Baroni se non vuole finire nel tritacarne pretenda rinforzi da Cairo e Vagnati.
A questo punto sorge spontanea una domanda che si vorrebbe fare al presidente Cairo che qualche giorno fa aveva detto: “Non so se è la mia migliore squadra, a dircelo sarà il campo”. pensa ancora che questo Torino, travolto dall’Inter, possa essere la sua migliore squadra?.
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